I bambini, terrorizzati, erano costretti a subire ripetute violenze fisiche e psicologiche, oltreché punizioni. Le vittime tra i 3 e 5 anni vivevano nella paura.
Le due donne sono accusate di maltrattamenti. Dalle indagini sono emerse comportamenti molto severi e aggressivi.
Uno degli ultimi casi risale a pcoo meno di un mese fa: in una scuola del Varesotto i piccoli venivano strattonati e a volte picchiati.
Il 12 marzo scorso invece erano finite ai domiciliari tre maestre di Pomezia: dalle immagini riprese dalle telecamaere installate dagli inquirenti si vedeva un bimbo tirato per i capelli e altri costretti a mettersi in ginocchio in un angolo della classe o a sedersi su una sedia, isolandoli dal gruppo.
Ma in passato ci sono stati anche più clamorosi: come bambini costretti a mangiare il loro vomito o lasciati al buio per ore.
“L’ennesimo caso di maltrattamenti a danno dei bambini di un istituto scolastico conferma in tutta la sua drammaticità l’esigenza di introdurre telecamere nelle scuole” afferma il Codacons, intervenendo sul caso di Colorno. “Oramai non esiste più alcun dubbio sulla necessità di installare sistemi di videosorveglianza negli asili e nelle scuole, per prevenire violenze sia a danno degli alunni che degli insegnanti, violenze che crescono di giorno in giorno – afferma il presidente Carlo Rienzi – La quasi totalità dei docenti è a favore dell’introduzione delle telecamere nelle aule, unica misura in grado di individuare e punire comportamenti scorretti nelle scuola”.
“I soli contrari sono i sindacati di categoria, che con il loro ostruzionismo ideologico rischiano di agevolare episodi come quello emerso oggi nel parmense”, aggiunge Rienzi, precisando che per tale motivo il Codacons chiede a Lega e M5S di inserire tra i primi provvedimenti del nuovo Governo l’introduzione di sistemi di videosorveglianza nelle scuole, allo scopo esclusivo di prevenire maltrattamenti e violenze a danno degli alunni e atti di bullismo verso gli insegnanti.
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