domenica 27 maggio 2018

La Voce dei Mercati! "Chi compra il debito italiano chiede stabilità". L'avvertimento dell'ad di Intesa Sanpaolo.

Carlo Messina al Corriere: "580 miliardi sono in mano a investitori internazionali. Servono figure autorevoli nelle posizioni chiave".

"Un Paese affidabile con un'economia forte ha le stesse prospettive di Germania, Francia e Spagna". Così l'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in un'intervista al Corriere della Sera, che invita a non sottovalutare il "problema Italia". E avverte: "Attenzione a non perdere la fiducia di chi sottoscrive il debito italiano". Spiega Messina:
"Dei 2.300 miliardi del nostro debito pubblico 580 miliardi sono in mano a investitori internazionali, dai fondi dello stato norvegese a quelli privati degli americani. La Borsa vede un capitale investito anche dall'estero di altri 6-700 miliardi. Sono tutte persone e società che hanno investito e quindi creduto nel nostro Paese.Fondano la loro fiducia sul fatto che l'Italia voglia continuare a crescere, svilupparsi, battere la disoccupazione, ridurre le diseguaglianze...". (SIC! ndr C.R@P)

Continua l'ad di Intesa Sanpaolo:
"Soltanto quest'anno, ci sono ancora 93 miliardi di euro di titoli a breve termine da collocare, oltre a 88 miliardi di titoli a medio e lungo termine. L'anno prossimo ci sono scadenze per un totale di 340 miliardi. Sono risorse fondamentali. Servono appunto a pagare pensioni, sanità, stipendi. E riusciamo a farlo grazie a una completa interconnessione con i mercati finanziari mondiali, per questo preservare la fiducia guadagnata significa tutelare la nostra economia reale, la ricchezza delle nostre famiglie e delle imprese italiane".
Sottolinea ancora Messina:
"Il nostro Paese deve darsi l'obiettivo di avere figure autorevoli nelle posizioni chiave a livello europeo ed internazionale per essere adeguatamente rappresentato nelle sedi decisionali. Penso al grande tema dei migranti rispetto al quale il nostro Paese ha raggiunto risultati importanti ma sia ben chiaro che è un problema dell'Europa tutta".

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