Il
prossimo 18, 19 e 20 maggio è tempo di “Collision – Rompere
l’equilibrio”, il festival organizzato dalla Rete dei comunisti e da Noi
Restiamo.
In
una fase in cui l’equilibrio e lo stallo tra potenze sembrano
paralizzare il mondo in uno stato di guerra e sfruttamento, costruire e
accelerare sulle collisioni provocate dalle contraddizioni prodotte dalla governance capitalistica ci sembra un compito fondamentale dei comunisti e della sinistra di classe.
Ed è a questo compito che abbiamo intitolato il nostro festival, inaugurato già con due iniziative su fattori di collisione
reale di ieri e di oggi: la prima, una presentazione di “Vogliamo la
Libertà” di Mumia Abu-Jamal, con la partecipazione dell’autore Giacomo
Marchetti e la corrispondenza con gli Stati Uniti con compagni dei
movimenti per la liberazione degli afroamericani negli USA; la seconda,
sulla condizione attuale e sulle lotte dei migranti in Italia: “Unica
Razza – coscienza e organizzazione nella lotta di classe del XXI
secolo”, con la partecipazione di Silvia Baraldini, di compagni dell’Ex
Opg di Napoli e dell’USB logistica.
Questa prima edizione del festival si terrà negli spazi del Centro Sociale Intifada,
in Via Casalbruciato, nel quartiere Tiburtino, e ospiterà dibattiti,
concerti e spettacoli teatrali, avviando una sperimentazione
politico/pratica che ridia spazio alle feste popolari e ai momenti
aggregativi che non possono restare appannaggio del mercato privato.
Dopo
un anno di lotte sociali, interventi nelle scuole, nelle università e
nei quartieri della metropoli, costruire un festival che sappia
coniugare il dibattito politico su alcuni punti centrali della politica
con momenti culturali e di socialità vuole essere un modo per portare a
sintesi relazioni, visibilità e aggregazione.
Collision – Rompere l’equilibrio è
una sperimentazione che punta ad invertire la frammentazione e la
settorializzazione dei nostri momenti politici e che ci porta ad
immaginare un’interazione con i nostri settori sociali anche su canali
che rompano l’isolamento quotidiano e che producano altre forme di
relazioni.
Nel suo esordio, Collision
non poteva non confrontarsi con il cinquantennale del ’68. L’importante
movimento culturale, politico e sociale sviluppatosi a partire dai
primi anni 60 e culminato con il ‘68-‘69 rappresenta ancora oggi un
momento fondamentale da interpretare nella sua capacità di produrre e
ricercare un cambiamento radicale in ogni ambito della vita collettiva.
Una profonda spinta al cambiamento, alla rottura e alla rivoluzione dei
rapporti sociali che oggi deve essere riavviata per uscire dalla palude
di prospettive in cui l’attuale sistema ci sta costringendo. Lo faremo,
con uno sguardo internazionalista, partendo da un avvenimento topico di
quella stagione (l’offensiva militare del popolo vietnamita a ridosso del Capodanno del Tet)
e discutendo con alcuni protagonisti di quello straordinario anno per
rivivere, storicizzare ma anche attualizzare le ragioni sociali di
quella spinta che ha cambiato la storia.
Con
compagni provenienti dal Paese Basco, dalla Catalogna, dalla Grecia e
dalla Francia continueremo a mettere a sistema durante il festival le
esperienze e il dibattito sulla rottura dell’Unione Europea e sulle
alleanze popolari possibili per costruire l’alternativa al presente.
Mai come adesso, alla luce delle tendenze politiche che si sono
registrate in molti paesi europei e con le elezioni europee alle porte,
ha senso parlare delle collisioni su scala internazionale tra
gli interessi di chi domina e di chi subisce – che siano paesi europei o
classi sociali -, così come delle necessarie e legittime rotture e
della praticabilità di alcune alternative, come quella della costruzione
di un’Alba Euromediterranea, sull’esempio dell’Alba Bolivariana.
Collision
affronterà poi questioni e snodi che afferiscono alla moderna
condizione di sfruttamento delle giovani generazioni. In anni in cui il
lungo ciclo delle lotte universitarie sembra essersi esaurito diviene
fondamentale confrontarsi con chi, comunque, cerca di sviluppare nuovi
terreni di conflitto spingendo avanti la storia attraverso lotte contro
l’alternanza scuola lavoro, per una università pubblica e di massa e
contro il precariato.
Dal punto di vista culturale, con Maddalè,
uno spettacolo teatrale sulla lotta per la casa e per la dignità nelle
periferie, daremo una voce diversa alla lotta che più di altre
caratterizza il nostro intervento nelle periferie delle metropoli.
Infine, il concerto della Rettore
– regina indiscussa della musica anni ’80 e must delle migliori serate
di oggi – ci racconterà la necessità e opportunità di connettere le
diverse generazioni non addomesticate al lifestyle della normalizzazione
capitalistica.
Collision,
dunque, come un nuovo componente di un processo di costruzione di
un’area politica complessa che, scontando le difficoltà della fase
attuale, non rinuncia al dovere di continuare l’opera di costruzione
dell’organizzazione e degli strumenti per far “non una cena di gala” ma
la rivoluzione sociale.
Il programma di Collision, Rompere l’equilibrio al Centro Sociale Intifada:
Venerdì 18 Maggio// Ore 18 – “Dal Tèt al maggio francese” A 50 anni dal ‘68 una riflessione, con chi lo ha vissuto, sulla genesi e lo sviluppo di un anno che ha cambiato una generazione.
Ne parliamo con Mauro Casadio, Franco Piperno, Oreste Scalzone, Paolo Pietrangeli, Tano D’Amico
// Ore 20.30 – Cena
//Ore 22 – Spettacolo teatrale: MADDALE’ Storie di resistenza per il diritto alla casa e la dignità.
Sabato 19 maggio
// Ore 17 – “Dalla rottura all’alternativa”. Perché parlare oggi di rottura dell’unione Europea e di costruzione di un’”Alba Euromediterranea”.
Introduce e coordina Marco Santopadre (Rete dei Comunisti)
Intervengono:
Giorgio Cremaschi (Eurostop)
Mireia Vehì (Cup, Catalogna)
Nikos Galanis (Unità Popolare, Grecia)
Lur Gil Rey (Askapena, Paese Basco)
Bénédicte Monville (France Insoumise)
Luciano Vasapollo (Rete dei Comunisti)
// Ore 20.30 – Cena
// Ore 22.30 – Concerto Live ***RETTORE***
// A seguire – **TRASH COLLISION!!! – FRANGETTA SPECIAL + KRIMINAL POP**
Domenica 20 maggio
// Ore 11 – Giovani a sud della crisi
Incontro tra collettivi e realtà giovanili sui conflitti necessari e possibili dentro le scuole, le università e nel mondo del precariato.
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