Definisce una "pagliacciata" l'astensione benevola di
Berlusconi e critica il governo neutro di Mattarella.
"Una pagliacciata mai vista neppure in
Italia". Duro affondo del direttore del Fatto quotidiano, Marco
Travaglio, nei confronti dell'astensione benevola di Silvio Berlusconi
che ha aperto la strada a un governo Lega-M5S.
Una posizione, quella del Cavaliere, che è decisiva per i nuovi equilibri e che Travaglio critica apertamente:
"Tipo quei bei matrimoni dove il marito
autorizza la moglie a mettergli le corna, e magari si diverte pure a
guardare da dietro la porta. E questa sarebbe solo la parte visibile
dell'accordo. Poi, come sempre quando c'è di mezzo B., c'è quella
invisibile. Che è ancora peggio: oscena, nel vero senso della parola
(fuori scena)".
Ecco perché per il direttore del Fatto un esecutivo giallo-verde, così, è sbagliato.
"Il governo 5Stelle-Lega, salvo
chiarimenti dell'ultima ora, rischia di essere ancor più oscuro, perché
poggia le fondamenta su un equivoco grosso come una casa: il ruolo di
Berlusconi, delinquente naturale, pregiudicato ineleggibile e
interdetto"
Travaglio si sofferma sul ruolo di Berlusconi.
"Perché oggi B. autorizza Salvini a fare
ciò che per oltre due mesi gli ha furiosamente proibito? Delle due
l'una. O solo perché ha paura del voto. O anche perché ha ottenuto
quelle "garanzie" che ha sempre preteso dai governi non suoi per non
scatenare la guerra termonucleare: favori a Mediaset e nessuna norma
contro le quattro ragioni sociali della sua banda (corruzione, evasione
fiscale, mafia e conflitto d'interessi). E chi può avergliele date?
Ovviamente Salvini che, con Di Maio, tratta per conto di tutto il
centrodestra. E qui casca l'asino con tutta la foglia di fico: trattare
con Salvini-e-basta è un conto, trattare con Salvini che tratta anche
per conto di B. è tutt'altro".
Per Travaglio non sarebbe opportuno neppure procedere con la strada
del governo neutro, proposta dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.
"E tutto si può dire sia del governo Di
Maio-Salvini, sia del governo Mattarella, fuorché nascano all'insegna
chiarezza. Il governo "neutro" altro non è che un ministero tecnico alla
Monti, benedetto dal Quirinale e chiamato a scelte squisitamente
politiche (Iva, svuotacarceri, intercettazioni, nomine Rai e Cdp...).
Con la differenza, rispetto a Monti, che questo partirebbe già morto
perché l'unico partito disposto a votarlo è il Pd, quello che giurava
opposizione a tutto e tutti".
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