venerdì 19 giugno 2015

"Fermiamo la strage. Subito". Contro l'Europa dei muri e dell'austerità domani in piazza a Roma

 



controlacrisi- fabio sebastiani
''L'Europa nasce o muore nel Mediterraneo. Solo se si rispettano i diritti umani di ogni uomo e di ogni donna è possibile garantire pace, sicurezza e benessere sociale ed economico''. Inizia così l'appello delle centinaia di organizzazioni sociali e sindacali artisti, intellettuali e singoli cittadini che hanno indetto per domani una manifestazione nazionale a Roma, in piazza del Colosseo alle 15.
Fra le tante organizzazioni - si legge in una nota - presenti in piazza, le tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, Acli, Arci, Asgi, Amnesty International Italia, Emergency, Medici senza frontiere, il Centro Astalli, Fish , Libera, Lunaria, Act, le varie sigle studentesche, Action, la Rete della Pace, Sbilanciamoci, il Forum nazionale del terzo settore, il Cir, la Focsiv, e tantissime altre.
Domani è la Giornata internazionale del rifugiato. E dal Colosseo ci saranno collegamenti con tante altre piazze del mondo dove si svolgeranno le iniziative. Nel Mediterraneo, solo dall'inizio del 2015 hanno perso la vita più di 1800 persone. Ma domani sarà anche la mobilitazione europea a sostegno della Grecia. In tante piazze delle capitali europee ci saranno iniziative che sottolinearanno la necessità di un cambio di passo nella trattativa tra Atene e Bruxelles. A Roma uno striscione dell'Altra Europa sarà prsente al corteo e dal palco è previsto un intervento su questo tema. L'iniziativa fa seguito alla campagna su "change.org" di sostegno alla Grecia, che ha raccolto migliaia di firme all'attività di "Cambia la Grecia, cambia l'Europa".  
L'Unione europea, i suoi singoli paesi membri - si legge nel testo di convocazione dell'iniziativa sui migranti - hanno finora agito con l'egoismo dell'irresponsabilità, preoccupandosi di salvaguardare i confini anziché le vite umane, nascondendo dietro la presunta ''lotta agli scafisti'' la volontà di rafforzare il controllo militare delle frontiere, fino alla decisione di questi giorni di sospendere Schengen, o comunque di non rispettarlo, con l'effetto di lasciare ammassati per giorni nei luoghi di transito uomini, donne e bambini privi di tutto: un letto per dormire, il cibo per sfamarsi, l'acqua per dissetarsi e lavarsi, privati cioè della loro dignità di esseri umani.
Nell'appello vengono indicate 10 priorità per superare l'emergenza, dall'apertura di canali di ingresso umanitari alla pianificazione di un sistema efficace d'accoglienza, dalla sospensione degli accordi - come il processo di Karthoum - con paesi che non rispettano i diritti umani all'apertura immediata di un programma di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo. Al primo posto va messa infatti la salvaguardia della vita delle persone e la loro sopravvivenza in condizioni dignitose.
Dal palco domani interverranno, tra gli altri, Susanna Camusso, segretaria generale Cgil e Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil. Le voci dei promotori si alterneranno alla lettura di storie di rifugiati, performance artistiche e musicali, il tutto affidato alla conduzione di Massimo Cirri e Sara Zambotti, di Caterpillar Radio2.
Per Rifondazione comunista, che sarà presente all’iniziativa, l’Europa è pienamente responsabile di questa situazione. “Ha fatto guerre che hanno destabilizzato interi paesi – si legge in una dichiarazione di Paolo Ferrero - . Ha venduto armi che hanno alimentato guerre e massacri. Ha, attraverso il FMI, imposto ai paesi africani politiche di aggiustamento strutturale che hanno demolito le economie di questi paesi e posto le condizioni per grandi migrazioni. Se dall’Africa si emigra e si fugge è in larga parte per responsibilità delle politiche e delle imprese europee. Per questo serve un Piano Marshall per l’Africa e serve una politica di accoglienza: i muri che ci piacciono sono quelli che hanno delle porte per far entrare la gente e metterla al ripar

Nessun commento:

Posta un commento