contropiano -luca fiore
Una legge «sbagliata e pericolosa che rischia di far lavorare in condizioni ancora peggiori gli uomini delle Forze dell’ordine». Se ne è uscito così il leader della Lega Nord - in versione 'legge e ordine' - Matteo Salvini, nel corso di una manifestazione contro il ddl sulla tortura organizzata dal Sindacato autonomo di Polizia (Sap), una delle sigle sindacali più a destra del panorama delle forze dell'ordine. «Il primo delinquente di turno li può denunciare per essere stato arrestato con troppa irruenza o psicologicamente torturato».
«Ci vuole libertà di azione assoluta per polizia e carabinieri - ha detto il segretario del Carroccio - Se devo prendere per il collo un delinquente lo prendo per il collo e se si sbuccia un ginocchio o si rompe una gamba, c... suoi. Poi se qualcuno sbaglia paga, anche doppio, ma parliamo di poche unità». «È ovvio che chi ha sbagliato alla Diaz paghi, ma per l’errore di qualcuno - sottolinea - non possiamo mettere a rischio il lavoro di tutti» ha aggiunto il leader nazileghista con una frase sibillina, ascoltando la quale qualcuno potrebbe intendere che quando Salvini parla di 'errore di qualcuno' si riferisce non alla tortura in sè ma al fatto di essersi lasciati scoprire.
Naturalmente la partecipazione del leader del partito di destra all'iniziativa del sindacato di polizia - i poliziotti hanno volantinato contro il ddl sulla tortura davanti a Palazzo Chigi - e le sue affermazioni contro l'istituzione del reato di tortura in Italia hanno sollevato un vespaio di polemiche.
«La posizione del Sindacato autonomo di Polizia è fuori dalla comunità internazionale. La polizia deve essere un corpo che protegge i diritti umani e non deve aver paura del reato di tortura. Va ricordato che la tortura è considerato dal diritto internazionale un crimine contro l’umanità tanto da essere fra quelli su cui può investigare e giudicare la Corte Penale Internazionale dell’Aia», hanno affermato in una nota congiunta Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, Massimo Corti, presidente di Acat e Franco Corleone, coordinatore dei Garanti dei detenuti.
Dopo poche ore sul profilo facebook di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi morto dopo l'arresto da parte delle forze dell'ordine, è comparso un post che bacchetta pesantemente il leader del Carroccio.
Caro Salvini,
Provo grande tenerezza nei suoi confronti.
Dopo averla vista lanciare i suoi anatemi persino nei confronti di Papa Bergoglio, ora la vedo drammaticamente ridicolizzare le forze dell’ordine tutte di fronte a tutto il mondo. Potenza della globalizzazione. Potenza ma anche conseguenza del cosiddetto mondo globale. Il proprio messaggio viene spietatamente diffuso via internet a moltitudini di persone indefinite che lo possono percepire in tutto il suo significato. Nel bene e nel male. Nella sua valenza pregante o nella sua disarmante superficialità. Nella sua illuminante acutezza o nella sua ridicola stupidità. Sempre e comunque.
Ma Lei, caro Matteo Salvini, ha mai studiato o solo letto il disegno di legge sulla tortura che tanto critica per compiacere la pancia di coloro che non possono non preoccupare, con le loro prese di posizione, Colui che ha la responsabilità di garantire la democrazia e la libertà della Costituzione in questo Paese?
Prevengo subito le sue tanto scontate quanto banali repliche.
Ho già avuto modo di criticare questo disegno di legge come è stato modificato per la sua ridottissima applicabilità in concreto. Non può riguardare il caso Aldrovandi, Uva o quello di mio fratello e nemmeno i fatti accaduti alla scuola Diaz o Bolzaneto durante il G8.
Quindi non parlo per motivi personali. Allora lei mi dirà: “a quale titolo questa si rivolge a me intervenendo su questo tema se non la riguarda?”
Capisco che lei abbia difficoltà allora a comprendere il motivo del mio intervento per il solo fatto che non mi riguarda personalmente e che pertanto dovrei “fregarmene”, ma io, come cittadina italiana che si è letta la norma mi chiedo e le chiedo: è sicuro che punire colui che “infligge intenzionalmente sofferenze fisiche e psichiche acute ad una persona che sia sottoposta alla sua custodia, per estorcere dichiarazioni confessioni o per motivi di odio razziale” sia ostacolare l’attività delle forze dell’ordine?
Ma è sicuro? È sicuro di aver letto quella norma? Di averla capita?
Cioè lei vorrebbe dire a tutti i cittadini che le forze dell’ordine debbono poter essere libere di arrecare intenzionalmente sofferenze fisiche e psichiche acute a coloro che sono sotto loro custodia per estorcere confessioni dichiarazioni o per odio razziale per poter fare bene il loro lavoro???
Ma le forze dell’ordine non si comportano mai così!! Giustamente Lei mi obietterà.
Ed allora? Dove sta il problema?
Già. Il problema non esiste.
Ma se lei si scalda tanto insieme ad alcuni suoi compagni d’avventura del Sap, forse il problema esiste. Esiste davvero.
Ilaria Cucchi
Una legge «sbagliata e pericolosa che rischia di far lavorare in condizioni ancora peggiori gli uomini delle Forze dell’ordine». Se ne è uscito così il leader della Lega Nord - in versione 'legge e ordine' - Matteo Salvini, nel corso di una manifestazione contro il ddl sulla tortura organizzata dal Sindacato autonomo di Polizia (Sap), una delle sigle sindacali più a destra del panorama delle forze dell'ordine. «Il primo delinquente di turno li può denunciare per essere stato arrestato con troppa irruenza o psicologicamente torturato».
«Ci vuole libertà di azione assoluta per polizia e carabinieri - ha detto il segretario del Carroccio - Se devo prendere per il collo un delinquente lo prendo per il collo e se si sbuccia un ginocchio o si rompe una gamba, c... suoi. Poi se qualcuno sbaglia paga, anche doppio, ma parliamo di poche unità». «È ovvio che chi ha sbagliato alla Diaz paghi, ma per l’errore di qualcuno - sottolinea - non possiamo mettere a rischio il lavoro di tutti» ha aggiunto il leader nazileghista con una frase sibillina, ascoltando la quale qualcuno potrebbe intendere che quando Salvini parla di 'errore di qualcuno' si riferisce non alla tortura in sè ma al fatto di essersi lasciati scoprire.
Naturalmente la partecipazione del leader del partito di destra all'iniziativa del sindacato di polizia - i poliziotti hanno volantinato contro il ddl sulla tortura davanti a Palazzo Chigi - e le sue affermazioni contro l'istituzione del reato di tortura in Italia hanno sollevato un vespaio di polemiche.
«La posizione del Sindacato autonomo di Polizia è fuori dalla comunità internazionale. La polizia deve essere un corpo che protegge i diritti umani e non deve aver paura del reato di tortura. Va ricordato che la tortura è considerato dal diritto internazionale un crimine contro l’umanità tanto da essere fra quelli su cui può investigare e giudicare la Corte Penale Internazionale dell’Aia», hanno affermato in una nota congiunta Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, Massimo Corti, presidente di Acat e Franco Corleone, coordinatore dei Garanti dei detenuti.
Dopo poche ore sul profilo facebook di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi morto dopo l'arresto da parte delle forze dell'ordine, è comparso un post che bacchetta pesantemente il leader del Carroccio.
Caro Salvini,
Provo grande tenerezza nei suoi confronti.
Dopo averla vista lanciare i suoi anatemi persino nei confronti di Papa Bergoglio, ora la vedo drammaticamente ridicolizzare le forze dell’ordine tutte di fronte a tutto il mondo. Potenza della globalizzazione. Potenza ma anche conseguenza del cosiddetto mondo globale. Il proprio messaggio viene spietatamente diffuso via internet a moltitudini di persone indefinite che lo possono percepire in tutto il suo significato. Nel bene e nel male. Nella sua valenza pregante o nella sua disarmante superficialità. Nella sua illuminante acutezza o nella sua ridicola stupidità. Sempre e comunque.
Ma Lei, caro Matteo Salvini, ha mai studiato o solo letto il disegno di legge sulla tortura che tanto critica per compiacere la pancia di coloro che non possono non preoccupare, con le loro prese di posizione, Colui che ha la responsabilità di garantire la democrazia e la libertà della Costituzione in questo Paese?
Prevengo subito le sue tanto scontate quanto banali repliche.
Ho già avuto modo di criticare questo disegno di legge come è stato modificato per la sua ridottissima applicabilità in concreto. Non può riguardare il caso Aldrovandi, Uva o quello di mio fratello e nemmeno i fatti accaduti alla scuola Diaz o Bolzaneto durante il G8.
Quindi non parlo per motivi personali. Allora lei mi dirà: “a quale titolo questa si rivolge a me intervenendo su questo tema se non la riguarda?”
Capisco che lei abbia difficoltà allora a comprendere il motivo del mio intervento per il solo fatto che non mi riguarda personalmente e che pertanto dovrei “fregarmene”, ma io, come cittadina italiana che si è letta la norma mi chiedo e le chiedo: è sicuro che punire colui che “infligge intenzionalmente sofferenze fisiche e psichiche acute ad una persona che sia sottoposta alla sua custodia, per estorcere dichiarazioni confessioni o per motivi di odio razziale” sia ostacolare l’attività delle forze dell’ordine?
Ma è sicuro? È sicuro di aver letto quella norma? Di averla capita?
Cioè lei vorrebbe dire a tutti i cittadini che le forze dell’ordine debbono poter essere libere di arrecare intenzionalmente sofferenze fisiche e psichiche acute a coloro che sono sotto loro custodia per estorcere confessioni dichiarazioni o per odio razziale per poter fare bene il loro lavoro???
Ma le forze dell’ordine non si comportano mai così!! Giustamente Lei mi obietterà.
Ed allora? Dove sta il problema?
Già. Il problema non esiste.
Ma se lei si scalda tanto insieme ad alcuni suoi compagni d’avventura del Sap, forse il problema esiste. Esiste davvero.
Ilaria Cucchi
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