martedì 23 aprile 2024

Ucraina. Biden spera nella guerra fino a novembre, ma gli aiuti non bastano

Biden sta recitando un ruolo in un gioco delle parti. Da una parte, chiede a Netanyahu di uccidere meno palestinesi con le bombe; dall’altra, gli fornisce le bombe che uccidono i palestinesi.

 

(Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it)

La Camera Usa ha appena approvato un pacchetto di aiuti a Israele così distribuiti: 5,2 miliardi di dollari per espandere il sistema missilistico israeliano; 3,5 miliardi per l’acquisto di sistemi d’arma avanzati; 1 miliardo per migliorare la produzione di armi; 4,4 miliardi per altre forniture e servizi. Alcuni ritengono che a Gaza sia in corso un genocidio; altri lo negano. Qualunque cosa sia in corso a Gaza, Biden la rende possibile. I maestri del sospetto – Marx, Nietzsche, Freud – insegnano che gli uomini e gli Stati cercano sempre di apparire migliori di quel che sono. È incredibile che l’Occidente non riesca a prendere coscienza di essere una civiltà sterminatrice nonostante una documentazione storica inoppugnabile. Gaza è soltanto uno dei tanti stermini della civiltà occidentale.

La Camera Usa ha approvato anche gli aiuti a Zelensky. La conseguenza è prevedibile: tra dodici mesi l’Ucraina avrà meno territori di quelli che possiede e molti più morti nelle bare. La regolarità empirica che ho enunciato all’inizio della guerra non cambierà: “Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina”. Soltanto una piccola parte dei 61 miliardi sarà spesa per l’acquisto di armi per Zelensky. 23 miliardi verranno utilizzati dagli Stati Uniti per ricostituire le scorte perdute; 14 miliardi saranno usati dal Pentagono per comprare armi per l’Ucraina direttamente dall’industria militare americana; 11 miliardi finanzieranno le operazioni militari statunitensi in Ucraina per migliorare le capacità dell’esercito ucraino, ad esempio, spese per la collaborazione tra l’intelligence di Kiev e Washington e per l’addestramento dei piloti ucraini. Circa 8 miliardi di dollari saranno spesi in assistenza non militare al regime di Zelensky: ospedali, scuole, pensioni, trasporti. L’Ucraina ha condotto una controffensiva fallimentare dopo avere ricevuto Atacms, Himars, Challenger, Abrams, Leopard, Patriot, Samp-T, Storm Shadow, Scalp, bombe a grappolo. I 14 miliardi di armi che Zelensky riceverà da Biden non cambieranno i rapporti di forza. Il fine degli atlantisti è impedire che l’Ucraina crolli prima del voto per le europee: i vari Calenda non hanno problemi a perdere una faccia che non hanno, ma dopo il voto, non prima. Per Biden vale lo stesso discorso: l’Ucraina deve combattere fino alle elezioni di novembre per la Casa Bianca.

Nessuno che si chieda che cosa farà l’Ucraina quando avrà terminato anche questi nuovi miliardi. I miliardi di cui Zelensky avrà bisogno saranno sempre più numerosi perché morti e distruzioni aumenteranno con i mesi. Una volta perso l’accesso al Mar Nero, l’Ucraina sarà finita per sempre. Sarà un Paese senza peso internazionale e senza più un futuro. La cosa migliore che possa accadere agli ucraini è che la guerra finisca immediatamente per conservare Odessa da cui partiva il 70% delle loro esportazioni prima della guerra. Per riprendere tutto, Zelensky rischia di non conservare niente. Detesto le liste di proscrizione, ma l’elenco di coloro che avevano previsto la facile sconfitta della Russia andrebbe compilato. Magari da Paolo Mieli. Scopriremmo che coloro che parlano in radio e in televisione dalla mattina alla sera non avevano capito niente. Questa era una guerra da evitare o da fermare dopo un mese. Troppi Mieli hanno tifato; pochi hanno ragionato.

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