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Tra ieri e oggi il leader russo ha deciso per delle azioni di rappresaglia contro le sanzioni e i “congelamenti” di beni russi in occidente: è di ieri, infatti la notizia che la Russia sabbia sequestrato 440 milioni di dollari di JP Morgan Chase, in risarcimento alla banca statale russa VTB.
I fondi russi erano stati trattenuti in obbedienza delle sanzioni USA. Il contrattacco russo, alla fine, è arrivato, e pensiamo sia solo l’inizio di una lunga serie di iniziative di questo genere. La decisione è partita ufficialmente da un tribunale di San Pietroburgo che ha ordinato il sequestro dei fondi nei conti russi di JPMorgan e di “beni mobili e immobili”, tra cui la partecipazione della banca in una filiale russa.
Questa vicenda lascia JPMorgan esposta a una perdita di quasi mezzo miliardo di dollari, che la Banca dichiara essere un “danno certo e irreparabile”.
Mentre è di oggi il post su X di Antonio Tajani, risentito per via che filiali russe di Ariston (e Bosch) sono state trasferite in gestione temporanea al gruppo Gazprom, per decreto firmato da Putin in persona.
In un moto di orgoglio patrio, il nostro vicepresidente del Consiglio dichiara di voler chiedere spiegazioni alla Russia, con l’aiuto però di Bruxelles e della Germania:
Ho dato mandato al Segretario generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore della Federazione russa in Italia. Il Governo chiede chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell’Ariston Thermo Group. Al lavoro anche con Bruxelles, in raccordo con la Germania.
Questa dichiarazione era stata preceduta da un’altra, nella quale Tajani sembra sorpreso dall’iniziativa di Putin:
Dopo inattesa decisione Governo Russo su gestione di Ariston Thermo Group ho subito attivato la nostra Ambasciata @ItalyinRussia e parlato con i vertici dell’azienda italiana. Governo italiano è al fianco delle imprese, pronto a tutelarle in tutti i mercati internazionali.
Quindi, ricapitolando: l’Occidente impone sanzioni alla Russia, manda armi all’Ucraina, legifera sotto dettatura degli USA contro la “fake news” della presunta propaganda putiniana, ma se la Federazione Russa reagisce, si sorprende.
Le modalità d’azione del nostro Governo si confermano prive di analisi, senza prospettive e intelligenza strategica. Le cosiddette “sorprese” sono in realtà più che prevedibili reazioni da parte della Federazione Russa, che contrattacca economicamente colpendo, in questo caso, anche una nostra azienda.
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