martedì 30 aprile 2024

Quando si dice "casa e famiglia". Casa di Montecarlo, l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini condannato a due anni e otto mesi a Roma per riciclaggio

L’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato condannato a due anni e otto mesi per riciclaggio nel processo legato all’acquisto della famosa casa di Montecarlo. 

 Casa di Montecarlo, l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini condannato a due anni e otto mesi a Roma per riciclaggio

ilfattoquotidiano.it

Lo hanno deciso i giudici della Quarta sezione penale del Tribunale di Roma, che hanno inflitto cinque anni a sua moglie Elisabetta Tulliani e sei anni ciascuno al padre e al fratello della donna, Sergio e Giancarlo Tulliani.  
 
La vicenda è nota e riguarda la compravendita di un appartamento in boulevard Princesse Charlotte 14 nel principato di Monaco, lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale (l’allora partito di Fini) e acquistato da Giancarlo Tulliani nel 2008 per poco più di trecentomila euro. Secondo l’accusa, la casa fu pagata con denaro di provenienza illecita appartenente a Francesco Corallo, imprenditore del settore delle slot machine. 
Lo stesso immobile, rivenduto nel 2015, fruttò un milione e 360mila dollari. Inizialmente il procedimento vedeva coinvolte anche altre persone, compreso lo stesso Corallo e l’ex parlamentare Amedeo Laboccetta, arrestati nel 2016.

In origine i pm avevano contestato i reati di associazione a delinquere finalizzata al peculato, riciclaggio e evasione fiscale. Nella scorsa udienza, però, i giudici avevano dichiarato la prescrizione per l’accusa di associazione a delinquere, essendo stata esclusa l’aggravante della transnazionalità. Secondo l’iniziale impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia di Roma, gli appartenenti all’associazione a delinquere riciclavano centinaia di milioni di euro, utilizzati da Corallo per attività economiche e finanziarie ma anche in operazioni immobiliari che hanno coinvolto i membri della famiglia Tulliani. Il coinvolgimento di Fini nell’inchiesta è legato proprio al suo rapporto con Corallo, che secondo la Procura è alla base della crescita del patrimonio dei Tulliani. Questi ultimi, in base a quanto sostenuto dagli inquirenti, hanno ricevuto sui propri conti correnti ingenti somme di danaro riconducibili a Corallo e destinati alle operazioni economico-finanziarie dell’imprenditore in Italia, in Olanda, nelle Antille Olandesi e nel Principato di Monaco.

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