martedì 30 aprile 2024

Alessandro Di Battista: “L’uso strumentale dell’anti-semitismo”.

Il cosiddetto “doppio standard occidentale”, ovvero l’applicazione di giudizi e condanne diversi per atti e situazioni simili, non si applica soltanto ai crimini di guerra.

 

(Alessandro Di Battista)

No, si applica anche ai crimini d’odio, a quelli razziali e a quelli religiosi. Eccolo il razzismo anti-palestinese, un razzismo promosso e alimentato proprio dalla strategia del doppio standard. D’altra parte alimentare l’islamofobia è funzionale a far credere a chi si informa superficialmente che Israele si stia difendendo e basta. E per di più che lo stia facendo colpendo il terrorismo.

L’islamofobia, la cui massima espressione è l’assioma musulmano = terrorista serve a farci credere che lo Stato ebraico ci stia facendo quasi un favore a massacrare la popolazione di Gaza. “Se non li fermiamo noi poi attaccheranno voi”. Questa è la linea.

Tra l’altro è simile a quella adottata per quanto riguarda la guerra in Ucraina. “Se non lo fermiamo noi quel terrorista di Putin, poi attaccherà un Paese della Nato e vi toccherà com- battere in prima persona”. La guerra in Ucraina, chiaramente, non ha nulla a che vedere con il massacro di Gaza. Lungi da me paragonare fatti e azioni che avvengono in contesti storici e geografici diversi. In Ucraina, tra l’altro, una guerra c’è. In Ucraina si fronteggiano due eserciti armati e finanziati, che han- no a disposizione contraerei e sistemi antimissilistici. A Gaza no. A Gaza c’è un solo esercito che massacra per lo più civili che non possono neppure scappare dalle bombe. Tuttavia sono simili le strategie mediatiche adottate da politici ed editori occidentali per fare propaganda.

L’islamofobia, ripeto, è utile alla propaganda israeliana, dunque occidentale. Non è bastato, evidentemente, ignorare la questione palestinese a tal punto da farci credere che i palestinesi non esistessero più. Ora che è impossibile oscurarne la presenza si può sempre spingere sull’islamofobia. D’altro canto quel che ha scritto su «The Times of Israel» l’ex-ministro degli Esteri e della Difesa Avigdor Lieberman, ovvero che a Gaza non vi siano innocenti, è un concetto portato avanti da numerosissimi politici israeliani e, seppur in modo più mitigato, da politici di destra europei.

Persino l’ex-ambasciatore israeliano in Italia Dror Eydar, intervenendo in diretta in una trasmissione televisiva su Rete4, si è lasciato andare a gravi farneticazioni islamofobe: «L’obiettivo è distruggere Gaza, distruggere questo male assoluto». Viva la sincerità! In fondo è proprio quello che Israele sta facendo. Lo sta facendo grazie alle menzogne, alle omissioni e alla propaganda. Eppure oggi chi vuole davvero informarsi sui crimini israeliani lo può fare. Oggi chiunque può vedere le immagini da film horror che arrivano quotidianamente da Gaza. Oggi chi vuol guardare può farlo. Anche in virtù di questo i comportamenti che caratterizzano gran parte dei politici europei – a cominciare dalla donna, madre e cristiana che guida il nostro Paese –, comportamenti caratterizzati da accidia, viltà e ignavia, sono e saranno imperdonabili.

“Noi difendiamo il diritto di Israele a esistere, a difendere la sicurezza dei propri cittadini. Comprendiamo assolutamente che è un atto di terrorismo che deve essere combattuto. Pensiamo e crediamo che voi siate in grado di farlo nel migliore dei modi, perché noi siamo diversi da quei terroristi”.

L’ha detto Giorgia Meloni a Netanyahu, a Tel Aviv, mentre l’esercito israeliano stava massacrando migliaia di bambini palestinesi a Gaza. “Crediamo che voi siate in grado di farlo nel migliore dei modi, perché noi siamo diversi da quei terroristi”. Dopo aver detto questa scemenza colossale si è rifugiata in un vile silenzio. Per Giorgia Meloni, evidentemente, la vita dei bambini palestinesi conta meno del giudizio di Biden. Altrimenti non resterebbe zitta di fronte alla carneficina di Gaza. Eppure è una mamma. Dovrebbe sapere che va fatto silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono.

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