Martedì 30 aprile alle 10 le delegazioni di Partito democratico, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra depositeranno presso la Corte di Cassazione le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia un salario minimo legale di nove euro lordi l’ora.
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L’iniziativa era stata lanciata dalle opposizioni unite (tranne Italia viva) lo scorso marzo, dopo che a dicembre un ddl unitario con lo stesso contenuto era stato affossato dalla maggioranza (attraverso la trasformazione in una delega al governo).
“Avevamo promesso di continuare a batterci per il salario minimo e per la dignità di chi lavora, quei milioni di lavoratori poveri che hanno diritto ad una risposta dalla politica e dalle istituzioni. La destra questi lavoratori li ha presi in giro. Noi no”, si legge in una nota congiunta di Pd, M5s e Avs. “Depositeremo la proposta di legge di iniziativa popolare per riproporre il salario minimo di nuovo in Parlamento. Per rafforzare i contratti collettivi e stabilire che sotto i nove euro l’ora non è lavoro ma sfruttamento. Perché di questa legge di civiltà c’è bisogno, nonostante il boicottaggio da parte del governo Meloni”, aggiungono i partiti.
La delegazione dem sarà composta da Marta Bonafoni, Maria Cecilia Guerra, Arturo Scotto e Pietro Galeone. Quella dei 5 stelle da Mario Turco, senatore e vicepresidente del Movimento, Valentina Barzotti, capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera, e Gianluca Perilli, responsabile Comitato nazionale progetti del M5S. Per Avs ci saranno il leader dei Verdi Angelo Bonelli e il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, insieme a Francesca Ruocco e Riccardo Mastrorillo.
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