https://t.me/c/1895007072/26767
Quasi nessuno sa dove si trovano questi Paesi e perché 120 miliardi di dollari del denaro pubblico sono finiti al sostegno di una guerra, della quale ai statunitensi non importa niente.
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
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https://scenarieconomici.it
Le proteste degli agricoltori si allargano in Europa. Martedì gli agricoltori continuano a mobilitarsi in Belgio. Dopo un primo giorno di intense azioni e blocchi, la situazione sulle strade rimane complicata.
Namur è il centro dell’azione degli agricoltori da martedì mattina. Hanno organizzato un incontro con i ministri valloni. Il ministro dell’Agricoltura vallone Willy Borsus ha visitato il centro logistico Aldi di Villeroux martedì mattina, dove ha constatato il “profondo malessere” della comunità agricola. Nel pomeriggio sono previsti incontri tra le federazioni agricole e l’ufficio del ministro.
https://ilsimplicissimus2.com
Ogni volta che si parla del Wef e per la verità a volte capita anche a me, si evoca l’immagine di una piovra che soffoca il mondo occidentale con le sue assurde “agende” e che esprime un potere quasi invincibile. In realtà si tratta di un fossile vivente, la massima espressione di un mondo che sta lasciando spazio a nuovi assetti, a nuove idee, a nuovi poteri. A Davos durante le bizzarre kermesse che sembrano le riunioni della Dieta imperiale a cui parteciparono tutti i feudatari dell’economia finanziarizzata, troviamo tutto ciò che è fondamentale dell’ideologia neoliberista e suprematista occidentale, le sue potenzialità, i suoi limiti e le cause stesse della sua distruzione: in ogni parola, in ogni espressione, tema o conclusione, troviamo le ragioni fondamentali per cui questa specie non riesce ad evolversi e a distaccarsi dai moduli di pensiero che hanno accompagnato la sua espansione. Le ali o le zampe non riescono a spuntare perché il pool genetico – culturale del neoliberismo non può evolversi senza distruggersi,
https://ilsimplicissimus2.com
Ormai queste notizie mi fanno persino piacere, anche se so che si riverseranno nella mia vita con folli aumenti di prezzi: all’Europa di fatto governata dal Wef e dai lobbisti com’ era del resto prevedibile con l’euro, all’Europa delle camarille e delle ambizioni egemoni carolìnge, all’Europa autolesionista che si è accodata al delirio statunitense contro la Russia, ora arriva la paga del tradimento delle sue stesse aspirazioni. Nella battaglia tra Washington e il Texas si è inserita la questione del Gnl, ovvero del gas liquefatto con il divieto da parte di Washington di realizzare nuovi impianti che sono previsti proprio lungo la costa texana. Il provvedimento viene ipocritamente valutato alla luce dei soliti ecologismi di maniera di cui tuttavia parleremo più avanti.
https://www.marcosbox.org/
In seguito al rilascio di ONLYOFFICE Docs v8.0, anche l’app desktop gratuita ONLYOFFICE per Linux, Windows e macOS è stata aggiornata offrendo il supporto RTL in modalità beta, nuovi temi dell’interfaccia locale, integrazione con Moodle e altre utili migliorie.
Uno dei miglioramenti più significativi della versione 8.0 è la possibilità di creare moduli complessi in formato PDF e compilarli online, nelle app desktop e mobili di ONLYOFFICE.
Per creare moduli PDF compilabili, dovremo usare modelli DOCXF modificabili. Questo formato di file consente di inserire campi interattivi di diversi tipi e di modificarne le proprietà per fare in modo che i moduli abbiano l’aspetto desiderato. Possiamo creare modelli di modulo personalizzati o utilizzare quelli disponibili facendo clic sull'opzione Modelli nel menù di avvio dell’applicazione.
https://www.marcosbox.org
The Document Foundation ha annunciato il rilascio di LibreOffice 24.2 Community, la nuova major release della suite per ufficio gratuita e supportata da volontari. Questa nuova release è la prima a utilizzare il nuovo schema di numerazione basato sul calendario (AA.M) che aiuterà gli utenti a mantenere aggiornata la propria installazione di LibreOffice.
Ecco le principali novità di LibreOffice 24.2 Community
https://www.matteogracis.it
Qualche ora fa attraverso X, ovvero l’ex Twitter, Elon Musk ha fatto sapere al mondo che è stato impiantato il primo chip cerebrale di Neuralink su un essere umano.
Neuralink è la società, dello stesso Elon Musk, che si occupa di sviluppare interfacce neurali impiantatili.
Il miliardario americano ha poi aggiunto un altro post con queste informazioni:
Il primo prodotto di Neuralink si chiama TELEPATIA. Consentire il controllo del tuo telefono o computer e, attraverso di essi, di quasi tutti i dispositivi, semplicemente pensando. Gli utenti iniziali saranno coloro che hanno perso l’uso degli arti.
Immaginate se Stephen Hawking potesse comunicare più velocemente di un dattilografo. Questo è l’obiettivo.
https://t.me/c/1895007072/26655
https://t.me/terzaroma/6989
(DI BARBARA SPINELLI – ilfattoquotidiano.it)
Prima ancora di sapere quel che veramente hanno fatto i dodici impiegati Unrwa, accusati da un rapporto dei servizi segreti israeliani di aver partecipato ai pogrom del 7 ottobre, Washington e una serie di governi europei – Italia in testa, seguita da Germania, Francia, Olanda, Finlandia – hanno deciso di sospendere ogni aiuto all’Agenzia Onu che dal 1950 assiste i rifugiati palestinesi.
Lungo gli anni l’Unrwa ha fornito ai profughi cibo, scuole, ospedali. Oggi allevia con mezzi esigui le sofferenze e la fame dei civili, costretti dai bombardamenti a lasciare il Nord, bersagliati coscientemente anche quando arrivano a Sud. In sostanza, Washington e i principali Stati europei azzerano gli aiuti ai civili nel preciso istante in cui chiedono ipocritamente a Netanyahu di risparmiarli.
Torna in primo piano la questione dei laboratori biologici USA, operativi in diverse repubbliche ex sovietiche, tutt’intorno ai confini della Russia.
contropiano.org Fabrizio Poggi
In un’intervista a Ukraina.ru, ne ha parlato in questi giorni il politologo kazako Ajnur Kurmanov, rappresentante della Coalizione internazionale per la proibizione degli esperimenti e la diffusione delle armi biologiche, il quale afferma che i biolaboratori yankee attivi nelle vicinanze dei confini russi debbano essere considerati alla stregua di basi militari USA e NATO, con tutte le conseguenze da ciò derivanti.
L’occasione dell’intervista è data dalla notizia, diffusa dall’armena “Past”, sull’apertura dell’ennesimo laboratorio (il 13°) nella repubblica caucasica: questa volta nelle immediate vicinanze della base militare russa di Gjumri, nell’Armenia nordoccidentale.
A parere di Kurmanov, l’attivazione di questo nuovo sito (al pari dei 12 precedenti, completamente segreto) costituisce una ulteriore dimostrazione, da parte di Erevan, della propria volontà di distanziarsi da Mosca (pur continuando ad esserne, formalmente, alleata, nel ODKB) e mostrarsi vicina all’Occidente.
Il quotidiano americano lancia pesanti accuse alle autorità di Tel Aviv fin dal titolo dell’articolo pubblicato lunedì 29 gennaio: “Spogliati, picchiati e poi scomparsi. Il trattamento riservato da Israele ai detenuti di Gaza suscita allarme“.
Nel pezzo firmato Mark Landler si parla della sorte delle migliaia di palestinesi incarcerati dalle autorità di Tel Aviv, sottoposti a vessazioni al limite della tortura e viene rivelato che “un ufficio delle Nazioni Unite ha affermato che la carcerazione e il trattamento dei detenuti potrebbero equivalere a tortura. Si stima che migliaia di persone siano state detenute e tenute in condizioni orribili. Alcune sono state liberate indossando solo perizomi”.
I giornalisti del NYT hanno interpellato direttamente i funzionari dell’IDF ma le risposte, ovviamente, sono state evasive, affermando genericamente di detenere persone «sospettate di coinvolgimento in attività terroristiche, e di aver rilasciato successivamente coloro che sono stati scagionati».
C’è un “piccolo” problema, cioè che le procedure utilizzate dall’esercito israeliano per accertare il “coinvolgimento in attività terroristiche” sono eufemisticamente “discutibili”.
Ancora un sequestro preventivo della procura di Milano contro il fenomeno della “somministrazione illecita di manodopera”.
ilfattoquotidiano.it
Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza sta eseguendo un sequestro preventivo d’urgenza, disposto dal pm Paolo Storari, per frode fiscale nei confronti di alcune società attive nel settore della logistica per aziende farmaceutiche, per l’importo complessivo di oltre 41 milioni di euro. Tra queste la Chiapparoli Logistica spa.
L’inchiesta, come altre portate avanti dal pm Storari e dalle Fiamme gialle, ipotizza che i rapporti di lavoro con la società committente siano stati “schermati” da società “filtro” che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società “serbatoio”), che “hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale” per i lavoratori.
Gli accertamenti sono in corso per determinare le cause dell’incidente in cui ha perso la vita l’ennesimo lavoratore.
ilfattoquotidiano.it
Mai fare battute.
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)
Qualche settimana fa, a Otto e mezzo, dissi a un Mario Sechi inerpicato su uno specchio per difendere le schiforme Nordio che non si depenalizza l’abuso d’ufficio perché molti indagati non vengono condannati: con questa logica, andrebbero abrogati tutti i reati contro la Pa. Due giorni dopo, in Parlamento, Nordio ha trasformato la mia battuta in programma di governo: “I reati contro la Pa sono obsoleti”. Infatti l’Italia, dopo i progressi compiuti fino al 2021 nella classifica di Transparency sulla corruzione percepita grazie alle riforme Bonafede dei due governi Conte, con lui e prima con Cartabia ha ripreso a peggiorare: depenalizzare l’abuso e annunciare una sorte simile per corruzione, concussione, traffico d’influenze illecite, peculato, truffa e così via, senza contare la prescrizione e le intercettazioni, è un “liberi tutti”.
«Dovevamo arrestarci l’un con l’altro».
www.questionegiustizia.it, 29 gennaio 2024
contropiano.org Pino Narducci *
* presidente della sezione riesame del Tribunale di Perugia – da Insorgenze.net
Nell’appartamento veronese entrano in quattro, travestiti da idraulici. Tengono la donna sotto il tiro di una pistola, la immobilizzano ed escono con l’ostaggio nascosto in un baule, caricandolo su un pulmino che è rimasto in attesa in strada. Poi, via, di gran corsa, verso Padova dove è stata allestita la base in cui il prigioniero resterà per più di 40 giorni[1].
È il 17 dicembre 1981 e, con il sequestro di James Lee Dozier, generale statunitense NATO[2], le Brigate Rosse-Partito Comunista Combattente realizzano l’azione più spettacolare di una storia iniziata appena pochi mesi prima, dopo la cattura di Mario Moretti[3].
Durante la fase del rapimento uno dei sequestratori parlava uno “slang” americano, così scrivono i giornali dell’epoca, e quindi, lo scenario è quello di una operazione in cui gli attori non possono essere soltanto i brigatisti italiani. Anzi, la foto del sequestrato diffusa dalle BR-PCC è un fotomontaggio e questo vuol dire che Dozier già si trova all’estero, forse dopo aver viaggiato su uno dei tanti TIR che vanno e vengono dall’Austria.
https://www.byoblu.com
Gli Stati Uniti fermano lo sviluppo di nuovi impianti di gas naturale liquefatto e l’Europa, che si è legata mani e piedi agli americani, si agita.
Joe Biden ha annunciato la sospensione di nuovi progetti utili a espandere le esportazioni del GNL: “Ci prendiamo una pausa per dare uno sguardo approfondito alla crisi climatica e ai costi energetici”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti.
Una decisione che si collocherebbe nel quadro delle prossime elezioni presidenziali di novembre. Biden ha infatti spiegato che serve una valutazione sull’impatto climatico del GNL prima di proseguire con nuovi progetti.
https://ilsimplicissimus2.com
L’incendio in Medio oriente si va sempre di più allargando per una ragione che può sembrare paradossale, ossia il fallimento di Israele nell’ottenere una vittoria chiara a Gaza, anzi impantanandosi nella Striscia contro forze enormemente inferiori e arrivando a massacrare la popolazione civile. Tel Aviv insomma appare debole e in qualche modo deve ristabilite quella deterrenza, quella immagine di forza necessaria a portare avanti il progetto sionista della Grande Israele, ma che è al tempo stesso il paradigma fondamentale di questo stato, che ha un carattere quasi religioso: un’ elaborata matrice di radicale insicurezza dello spazio e dei diritti imposti ai non ebrei (cioè ai palestinesi), contro la piena forza di protezione e sovranità per gli ebrei. Questo costituisce il paradigma universale a garanzia della sicurezza ebraica ed è proprio la forza con la quale si vuole imporre questo che è stata messa visibilmente in crisi il 7 ottobre scorso.
https://t.me/c/1895007072/26494
https://t.me/c/1895007072/26478
Un vero miracolo, non esagero: i militari russi hanno preso 40 km di territorio precedentemente controllato da ucraini!
https://t.me/infodefITALY/13138
Dal ‘fuoco’ che agita gli animi degli agricoltori di tutta Italia da più di una settimana, al fuoco reale, che ha bruciato due bandiere della Coldiretti: è successo questa mattina a Viterbo. Dove ancora hanno avuto luogo proteste spontanee alla guida dei trattori, organizzate autonomamente dagli operatori agricoli, senza l’avallo di nessuna sigla di categoria.
https://t.me/infodefITALY/13134
❗️Dopo il crollo dell'Ucraina nel conflitto con la Russia, la Transcarpazia potrebbe passare all'Ungheria, ha riferito un sito di notizie Index (https://index.hu/belfold/2024/01/27/toroczkai-laszlo-mi-hazank-mozgalom-evertekelo-beszed/)citando le parole del leader del partito di estrema destra ungherese Nostra Patria, László Torotskai.
"Se l'Ucraina cade, rivendicheremo la Transcarpazia"
ha dichiarato secondo i giornalisti.
https://t.me/bordernights/28362
https://t.me/bordernights/28356
Finalmente una battaglia su
cui concordiamo non al 100, ma al 110% con Elly Schlein: un sit-in per
liberare la Rai dal governo e dai partiti e trasferirla immantinente a
una fondazione indipendente. Praticamente un sit-out.
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)
Avendo collaborato nel lontano 2004 alla legge popolare che proprio questo proponeva, siamo tentati di partecipare all’iniziativa, anche per aiutare la segretaria a non dimenticare nessun lottizzato, a cominciare dai suoi. Elly c’entra solo con quelli dell’ultima infornata. Ma chi le sta accanto, non proprio di primo pelo, ha sistemato intere generazioni di raccomandati e potrebbe scordarsi qualcuno, o vergognarsi di aver comandato in Rai senza vincere un’elezione (l’apoteosi fu sotto Draghi, con l’ad-tanguero Carlo Fuortes, quando Palazzo Chigi calcolò la quota Pd in almeno il 60% degli 11.536 dipendenti). Ora l’evacuazione di massa, agevolata dalla fuga a Sanremo dei più alti papaveri, potrebbe avvenire così.
Manette e guinzaglio a catena, saldamente tenuto in mano da un agente: le immagini del processo ungherese a Ilaria Salis dovrebbero scandalizzare l’Italia e l’Europa più degli abbracci di Victor Orban a Vladimir Putin e delle sue intemerate contro «l’Unione stupratrice».
(FLAVIA PERINA – lastampa.it)
Sono la prova provata che nello spazio di libertà che immaginiamo di abitare, nel Continente dello Stato di diritto che celebriamo ogni giorno, esiste un’area franca in cui una militante coinvolta nei tumulti contro una manifestazione neonazista può essere trattata così. Come un animale da tenere al laccio.
Il processo è stato rinviato al 24 maggio e non si sa come finirà: Ilaria Salis rischia 11 anni di carcere. In aula erano presenti i genitori, che Salis ha potuto rivedere solo nel settembre scorso dopo sei mesi di detenzione senza alcun contatto, e soltanto in due colloqui. Il suo avvocato non ha potuto presentare richieste probatorie perché gran parte degli atti non sono stati tradotti e la difesa non ha avuto accesso ai filmati dell’accusa. L’idea che la giustizia ungherese ha dei diritti di una detenuta è risultata evidente dalle modalità del suo ingresso in aula: non solo le catene ma pure la vigilanza di due colossi in tenuta antisommossa, col volto celato dai passamontagna, che hanno affiancato l’imputata a ogni passo neanche fosse Pablo Escobar.
https://www.lantidiplomatico.it
In una nota che riproponeva le dichiarazioni della sua presidente
Ursula Von Der Leyen sulla liberazione del campo di concentramento di
Auschwitz, il sito ufficiale della Commissione europea riporta
(senza nessun pudore): "On 27 January 1945, the Allied Forces liberated
the concentration and death camp of Auschwitz-Birkenau". Tradotto: "Il
27 gennaio 1945, le forze alleate liberarono il campo di concentrazione
di Auschwitz-Birkenau".
Si tratta di una chiara operazione di mistificazione per
annullare il sacrificio di milioni di sovietici e non dire apertamente
"Armata Rossa". Con "alleati" nell'immaginario collettivo occidentale si
pensa immediatamente a Stati Uniti e Regno Unito. Questo miserrimo
utilizzo della storia a scopo propagandistici dovrebbe far venire i
brividi a tutti e invece è passato quasi inosservato. Il bello è che la
Commissione lo ha diffuso in una nota in cui voleva rimarcare la
necessità di combattere la "disinformazione". Mentre forze di estrema
destra e dichiaratamente neo-naziste infestano l'est europa,
riabilitando collaborazionisti antisemiti dichiarati, da Bandera ai
nazisti baltici, alle celebrazioni per la liberazione di Auschwitz,
anche quest'anno, non è stata invitata la Russia. L'operazione di
mistificazione dell'Unione Europea è chiara.
https://contropiano.org
Cento persone in ascolto di più venti interventi da tutte le regioni hanno partecipato ieri alla seconda Assemblea nazionale per boicottare Israele e rompere la complicità tra Italia e lo Stato sionista (registrazione video in fondo all’articolo).
Un’assemblea promossa dal Comitato Angelo Baracca che nei programmi originari avrebbe dovuto essere spiccatamente operativa, con l’obiettivo principale di rilanciare la campagna di boicottaggio dopo le tre mobilitazioni nazionali effettuate in due mesi contro Carrefour.
Ma i fatti accaduti negli ultimi giorni hanno ampliato lo spettro della discussione, riservando spazio e riflessione politica agli avvenimenti più importanti. Rappresentanti di organizzazioni del popolo palestinese e del resto del mondo, dei lavoratori e studentesche, associazioni pacifiste, movimenti e comitati di scopo, partiti della sinistra radicale e singoli solidali hanno animato la discussione per tre ore della mattinata.
https://scenarieconomici.it
Come funziona la politica estera di Mosca? Con l’uso degli strumenti economici e industriali ei cui dispone. Il Burkina Faso ha ringraziato la Russia per gli aiuti alimentari ricevuti, dopo aver dichiarato di aver ricevuto 25.000 tonnellate di grano gratis dalla Russia. Confermando la notizia venerdì, un ministro ha definito la consegna un “dono inestimabile”.
I legami tra Mosca e Ouagadougou si sono rafforzati da quando i militari hanno preso il potere con due colpi di stato successivi nel 2022. Il mese scorso la Russia ha riaperto la sua ambasciata in Burkina Faso, chiusa dal crollo dell’Unione Sovietica. Allo stesso tempo, il Burkina Faso ha preso le distanze dalla Francia, ex potenza coloniale, e lo scorso anno ha ordinato alle sue truppe di andarsene.
Il Burkina Faso è una delle crisi più trascurate al mondo, dicono gli umanitari.
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Ci mancava soltanto che quell’energumeno della banalità che risponde al nome di Crosetto invocasse la mobilitazione di 10 mila riservisti in caso di “estrema necessità”. Naturalmente questa specie di golem di argilla appartenente all’era berlusconiana, non ha spiegato quali possano essere queste necessità, ma diecimila uomini quali che siano le emergenze militari servono a ben poco nel contesto che stiamo vivendo a meno che essi non siano destinati a fare da tiro al bersaglio al posto degli americani o meno che non si tratti dei diecimila immortali di Artaserse. Ma poi dove li va a trovare questi diecimila volontari tout court chiamati riservisti? Tutti sanno, se proprio non sono deficienti all’ultimo stadio, che qui non si tratta della solita missione in qualche conflitto estremamente asimmetrico dove i rischi sono relativi e si tirano su un bel po’ di soldi, qui è probabile che ci sia una guerra vera che diecimila uomini se li mangia in una settimana e per la quale non ci sono nemmeno armamenti decenti, a meno che la loro bontà non sia misurata sull’entità delle mazzette che corrono tra industria bellica e la politica ( si fa per dire, ovviamente). Chi si presenterà all’appello?
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Peccato che i più giovani nemmeno se lo ricordano quel film straordinario, anche per la ricerca linguistica che fu l’armata Brancaleone e dunque non ricordano nemmeno Panigotto da Vinegia (ovveroi Venezia) che pronuncia anzi urla l’immortale frase ” un sol grido, un solo idioma: scapoma”. Certo mai qualcuno avrebbe supposto che questo possa valere anche per i nostri solti padroni che nei film sono sempre così coraggiosi, ma ieri nel Mar Rosso oltre alla petroliera inglese in fiamme due cacciatorpediniere americane di scorta a due navi cargo al largo dello Yemen se ne sono scappate quando gli Houti hanno azzardato qualche tiro. Bella protezione quella della flotta dei volonterosi, ovvero dei servi degli Usa i cui giornali ogni giorno magnificano la capacità di fuoco sulle dune di sabbia e celebrano abbattimenti di razzi e droni provenienti dalla Yemen, di cui ovviamente non c’è alcuna prova. La realtà – che tutte le compagnie di navigazione conoscono -è che invece questa flotta tende a squagliarsi se c’è davvero pericolo.
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Un’altra mossa per proteggere i colletti bianchi. Il centrodestra vuole estendere di due anni lo scudo erariale per i sindaci e funzionari pubblici: non dovrebbe scadere più il 30 di giugno del 2024, come previsto dall’ultima proroga del maggio scorso che riguarda le opere del Pnrr, ma dovrebbe durare fino alla fine dello stesso mese nel 2026.
(ilfattoquotidiano.it)
Dopo le roventi polemiche che hanno contrapposto il governo di Giorgia Meloni alla Corte dei Conti, dunque, la maggioranza insiste e tenta di estendere lo scudo che limita la responsabilità contabile di amministratori e dipendenti pubblici ai casi di dolo e colpa grave.
Gli emendamenti – Sono quattro gli emendamenti depositati al Milleproroghe, ora all’esame della Camera, tutti praticamente identici: il primo è firmato da Luigi Cannata di Fratelli d’Italia, il secondo dall’altra meloniana Ylenia Lucaselli, il terzo da Saverio Romano di Noi moderati mentre il quarto porta la firma di tre esponenti di Forza Italia, cioè Erica Mazzetti, Mauro D’Attis e Roberto Pella che è il capogruppo in Commissione Affari Costituzionali. Secondo l’agenzia Ansa, la proroga richiesta con questi 4 emendamenti, sui quali il governo deve esprimere ancora il parere, sarebbe stata chiesta a gran voce dall’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili. Manca all’appello un emendamento fotocopia della Lega, che sul tema per il momento tace.
https://ilsimplicissimus2.com
A quanto pare è un po’ difficile venire a capo del primo verdetto emesso della Corte di giustizia internazionale su Israele perché tutte le parti hanno un qualche interesse a mettere l’accento su una presunta vittoria dei palestinesi e del Sudafrica che ha presentato l’accusa di genocidio: i sionisti perché dà loro modo di coltivare ancora di più il vittimismo senza che tuttavia sia arrivato un ordine, una prescrizione a smetterla con i bombardamenti sulla popolazione civile di Gaza, i filopalestinesi perché dopotutto la sentenza riconosce al governo di Tel Aviv dei torti, gli Usa perché così possono far vedere che questa corte ritagliata solo sugli interessi occidentali è invece obiettiva, come se non sapessimo che in questo momento è nell’interesse di Washington non essere associata al genocidio, benché fornisca le armi per attuarlo. La solita merda insomma.
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In seguito agli atti di vandalismo incasellati in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, anche la Liguria è finita nel mirino dei “Fleximan”. Dopo i due autovelox distrutti ieri nelle aree di Vezzano Ligure e Bolano, Comuni in provincia di La Spezia, oggi è stato distrutto un altro rilevatore di velocità: quello di Ceparana, ancora una volta a Bolano. Il fatto è stato denunciato alle forze di polizia dai sindaci Alberto Battilani e Massimo Bertoni, rispettivamente di Bolano e di Vezzano Ligure, e le indagini per trovare uno o più responsabili dei danneggiamenti sono in corso.
https://www.vietatoparlare.it
La scorsa notte, un attacco di droni ‘suicidi’, attribuito a forze sostenute dall’Iran, ha colpito la base militare di Al-Tanf in Siria, al confine con la Giordania, uccidendo tre soldati americani e ferendone almeno 24. Questa base, la cui presenza è illegale perchè la sua costruzione non è stata autorizzata dal legittimo governo di questo paese e perchè nessuno, compreso l’esercito siriano si può nemmeno avvicinare ad essa , essendoci 50 km di territorio interdetto alle forze siriane.
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https://t.me/JosefSternInformazioniLibere/25302