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I vaccinati contro il Covid muoiono più dei non vaccinati di pari età. Il fenomeno emerge col passare del tempo e riguarda le morti per tutte le cause: Covid o non Covid che sia. Lo dice un preprint, cioè un articolo scientifico in attesa di revisione formale e di pubblicazione. La prima firma è quella di Alberto Donzelli, da molti mesi attento al lato oscuro dei vaccini Covid. È specialista in igiene e medicina preventiva e coordinatore scientifico della fondazione Allineare sanità e salute.
Lo studio di Alberto Donzelli
Lo studio guidato da Donzelli è online da pochi giorni su preprints.org, un sito che Google (al contrario di altri motori di ricerca) classifica come non sicuro. Si può leggere solo l’abstract, cioè il riassunto: il resto va scaricato. Chi volesse risparmiarsi la fatica, trova tutto qui, abstract compreso. Il titolo, tradotto dall’inglese, suona “Mortalità per tutte le cause secondo lo stato di vaccinazione Covid-19. Un’analisi dei dati pubblici dell’Ufficio per le statistiche nazionali del Regno Unito”.
Premessa. L’Ufficio statistiche britannico è l’unico che fornisce fornire dati sui decessi per età e per stato di vaccinazione. Questi dati riguardano morti legate al Covid, morti non legate al Covid e morti per tutte le cause. Sono scaricabili qui. Aggiornati in questo momento fino al 31 dicembre 2022, sono tenuti in alta considerazione da chi indaga l’eccesso di mortalità non direttamente spiegabile con il Covid che si verifica in Europa e in Occidente. Prima di Donzelli, li ha esaminati anche un analista statunitense specializzato in questioni assicurative. È giunto alla medesima conclusione: i vaccinati contro il Covid muoiono di più.
La mortalità per tutte le cause è più alta nei vaccinati
In base ai dati britannici, Donzelli e i suoi colleghi hanno calcolato il rischio di morte relativo per tutte le cause di vaccinati e non vaccinati suddivisi per età, fino al maggio 2022. Risultato: in ogni gruppo di età, la mortalità per tutte le cause è più alta nelle persone vaccinate contro il Covid.
In particolare, il rischio di morte per i vaccinati è stato inferiore nel periodo gennaio-marzo 2021: ma poi è aumentato costantemente nel tempo e si è verificato il sorpasso. Similmente, i vaccinati con tre dosi da almeno 21 giorni hanno avuto inizialmente una mortalità inferiore rispetto ai non vaccinati. Ma fra di loro – di nuovo – la mortalità è cresciuta col tempo.
La scoperta che la mortalità per tutte le cause dei vaccinati aumenta nel tempo “richiede un attento esame per comprenderne i fattori”, si legge nello studio di Donzelli. Lo studio invita inoltre tutti i Paesi a fare come la Gran Bretagna e a fornire dati sulle morti suddivise per età e per status vaccinale. Invita inoltre a sospendere le campagne di vaccinazione anti Covid di massa.
GIUIA BURGAZZI
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