lunedì 27 febbraio 2023

Carne da cannone e da barcone

 https://ilsimplicissimus2.com

 

Mi chiedo come sia possibile a un essere umano normale sopportare tutta l’ipocrisia generata dalla tragedia dei barconi che in questi giorni si ripropone come una sorta di espiazione rituale nella quale però sono sempre gli altri a pagare di persona, lasciando ai buoni occidentali il meritevole e gratuito brivido di sentirsi buoni e solidali . Ma  sollevando lo sguardo e la testa per vedere oltre le sbarre costruite  in lega di menzogne, perversa ideologia e ottusità adamantina, diventa molto chiaro che dall’Ucraina alle sponde del mediterraneo si tratta pur sempre di carne da cannone o da barcone che viene sacrificata al potere occidentale, alla hybris delle sue elite  che tentano di rimanere al comando con tutti i mezzi e a tutti i costi. Purtroppo però è difficile rialzare la testa, al massimo la si può piegare di lato e così abbiamo a che vedere con due specie di imbecilli, i quali  hanno acquisito una specie dii occhio della rana prestato loro dal sistema mediatico e dalla politica spettacolo:  vedono solo e soltanto una parte della storia, mentre per tutto il resto rimangono completamente ciechi.  C’è chi vede solo le barche che affondano del mare e non i motivi per cui torme di persone scappano dai loro Paesi, vedono i soldati russi, ma dimenticano le decine si migliaia  di vittime civili fatte dai nazisti agli ordini degli americani proprio perché la Russia fosse costretta a scendere in campo, vedono la tragedia della fuga in massa di persone diseredate e sono cieche di fronte ai vari colonnelli  e generali stragisti che sono il frutto di un’altra esportazione di democrazia in Libia. Ma c’è chi al contrario pensa che sarebbe giusto tentare di arrestare in qualche modo la marea che sale dall’Africa, operando nei Paesi di di origine e facendo finta di ignorare che il benessere residuo nel quale questo Paese vive la sua agonia deriva proprio in via diretta o indiretta dallo sfruttamento intensivo del contente nero e che dentro la logica del profitto è assai difficile immaginare qualcosa che non sia prima o poi una rapina.

Due orbi però non fanno un vedente ed è penoso vedere il patetico teatrino politico nazionale affrontare questi eventi ben sapendo di essere costretti a stare comunque dalla parte del torto: qualunque cosa si dica intorno alla tragedia di quest’ultimo barcone  corrisponde alla luminosa idea dei cretini istituzionali secondo i quali mandare armi in Ucraina avvicina la pace, come dice anche la sora Cesira mentre compra i cetrioli: si tratta in fondo di incidenti che costellano il grande progetto di rendere tutto gli uomini non certo fratelli, ma individui apolidi, l’un contro l’altro armati  privi di una propria cultura e di una propria eredità intorno all’idea di mondo, di società, persino di persona umana. Privi dovunque di una casa.  E tuttavia non basta :  per quanto sembri impossibile questa cecità selettiva nei confronti dell’insieme fa  parte -come dire  – della parte pensante del Paese, perché c’è un’altra parte che si muove in maniera del tutto acefala, forse nella speranza apotropaica che accada qualcosa che li salvi, ma sostanzialmente incapace di muovere un dito o un neurone. In mezzo o forse all’ultimo gradino ci sono gli imbecilli che per fare il fighetta si affrettano a pagare quasi 14 euro per comprarsi un panino al grillo, come è accaduto a Milano. Si tratta di persone ormai lobotomizzate che fanno tutto quello che ordina il discorso pubblico, che non riescono a sottrarsi al richiamo della giungla mediatica: se avessero detto mangiate merda deodorata lo avrebbero fatto com grande entusiasmo. La crescita di questi automi è stata costante negli anni e adesso è finalmente esplosa. sono i cittadini perfetti del nuovo medioevo, pensano che la scienza sia una bibbia scritta per sempre, che la politica sia una questione di esperti di cui peraltro non voglio far parte e adora l’ignoranza nella quale vivono.

Sono per l’appunto questi mangiagrilli che costituiscono l’esercito di riserva del Wef, ( ovviamente simbolicamente preso come riassunto di un progetto politico), messo a punto in decenni di crollo dell’istruzione e del passaggio dall’idea di cultura a quello di competenza, poi per ridurre quest’ultima ai minimo termini per cui davvero per ogni anno avvitare un lampadina richiede un maggior numero di individui. Si tratta di persone a due dimensioni che non ci si può aspettare che abbiano un’opinione sull’insieme che non sia quella fabbricata in pillole ma  che a ciascuno di costoro dà l’impressione di essere acuto e originale. Insomma allevamenti di pecore cui è stato fatto credere di essere dei lupi. E questo mi ricorda quei celebri quattro versi di Sandro Penna: Felice chi è diverso / essendo egli diverso / Ma guai a che è diverso /essendo egli comune.

Nessun commento:

Posta un commento