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L’Occidente, se vuole risolvere la crisi alimentare, deve rimuovere le sanzioni che ha posto alle esportazioni di cibo e fertilizzanti russi. Ad affermarlo è il ministro degli Esteri russo Lavrov al termine dei colloqui al Cairo con il suo omologo egiziano. “Per quanto riguarda il cibo, i nostri colleghi occidentali sono molto preoccupati per questa situazione. Devono rimuovere gli ostacoli che si sono creati da soli”, ha spiegato Lavrov ai giornalisti sottolineando che, anche se non sono state imposte sanzioni contro generi alimentari e fertilizzanti russi, “sono state imposte sanzioni contro le aziende che assicurano le forniture alimentari, contro le aziende che assicurano i pagamenti per il cibo”.
Sempre Lavrov ha precisato che sarà una parte “terza” a garantire la sicurezza delle navi che trasportano il grano ucraino insieme alla Russia e alla Turchia. “Siamo riusciti a raggiungere un accordo a Istanbul: l’Ucraina sminerà i porti e lascerà che le navi prendano il mare, mentre Russia, Turchia e un’altra parte, che sarà determinata in seguito, scorteranno le navi verso il Bosforo”, ha dichiarato il ministro russo.
Kiev intanto tramite il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov ha assicurato che “continueranno i preparativi tecnici per l’avvio delle esportazioni di prodotti agricoli dai nostri porti” nonostante gli attacchi. Anche l’Ucraina venerdì ha firmato gli accordi a Istanbul per lo sblocco del grano dai porti ucraini.
Relativamente agli attacchi missilistici sul porto di Odessa, il ministero della Difesa russo ha precisato che “sono stati distrutti una nave da guerra ucraina e un deposito di missili Harpoon forniti dagli Stati Uniti a Kiev” e non le infrastrutture per il caricamento del grano.
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Centinaia di arresti in Ucraina
In Ucraina sarebbero già più di 1.000 i procedimenti penali aperti contro presunti “collaboratori” delle truppe russe negli ultimi cinque mesi: lo ha detto oggi il responsabile della polizia ucraina, Ihor Klymenko. “Più di 1.000 procedimenti penali sono stati avviati per attività di collaborazione. Inoltre, 174 persone hanno ricevuto un avviso di garanzia”, ha detto Klymenko sui social media. La polizia ucraina ha inoltre arrestato più di 1.500 persone sospettate di essere coinvolte in attività di sabotaggio, ha aggiunto Klymenko. Insomma si tratta di numeri piuttosto rilevanti. Difficile sapere se si tratta della “continuazione della pulizia etnica anti russa con altri mezzi” o di una caccia al nemico interno più ampia di quanto fin qui immaginabile.
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Un mercenario polacco della Legione Internazionale di Difesa dell’Ucraina (Ildu), Tomasz Walentek, è stato ucciso in combattimento nel Donbass.
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