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Ecco a cosa ci sta portando la rivoluzione gretina. Finché si tratta di non mangiare carne uno dice: e vabbeh, non muore nessuno. Se si tratta di rinunciare all’acqua gassata uno dice: e vabbeh, non muore nessuno. Se ti mandano a piedi invece che in auto si può dire: vabbeh, non muore nessuno. Si potrebbe cominciare a storcere il naso sul blocco della carta quando fai acquisti non sostenibili. Ok, rinunci a libertà e privacy, ma non muore nessuno. E se invece ti chiedono letteralmente di morire per l’ambiente?
La risonanza magnetica inquina. Ecco come titolano i giornali. Addirittura inquina come 500mila chilometri in auto: troppa CO2. Sono i “risultati del progetto promosso da Slow Medicine con l’obiettivo di favorire il dialogo dei professionisti con i pazienti e i cittadini su esami, trattamenti e procedure a rischio di inappropriatezza” scrive la “Busiarda” ovvero la Stampa di Torino. Ovvero se fate una risonanza magnetica perché state male siete degli egoisti.
Ecco questo è il punto. “Quando decidiamo di prescrivere una risonanza, un esame del sangue, ricordarci che, se non è essenziale, se non è appropriata, se non è importante oltre a fare una cosa inutile, e quindi sprecare delle risorse, facciamo anche un danno perché aumentiamo il problema delle temperature e quindi la crisi climatica che stiamo vivendo” questo il parere di Guido Giustetto componente della Commissione “Salute e ambiente” e del Comitato Centrale della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
Notare che a volte dalle tac “inutili” sono emersi tumori che sono stati presi in tempo. Ma fa nulla: crepa in nome dell’ambiente e di Greta Thunberg, la tua vita aumenta la temperatura. Non solo devi rinunciare all’auto e magnarti gli insetti: trascura la salute. Ah, e questi che ti dicono che devi trascurare la salute perché altrimenti Greta piange sono gli stessi che ti volevano vaccinare a forza con un farmaco non sperimentato che sta provocando reazioni avverse a gogò o ti costringevano ad indossa una pezza sul muso.
L’ “emergenza ambientale” era stata tenuta nel congelatore dopo Covid, oramai demodé, e guerra che è stata essenzialmente un flop. Ora, con la complicità di un’estate particolarmente calda e secca come quelle del 2003, del 1998, del 1982, del 1962 e su su fino al 982 dopo Cristo quando i vichinghi di Erik il Rosso colonizzarono la Groenlandia (“terra verde”) coltivandoci le viti o al 216 avanti Cristo quando Annibale passò le Alpi con gli elefanti grazie ad un clima caldo che aveva sciolto nevi e ghiacciai, ecco grazie a questa ondata di caldo anomalo non diversa da quelle succitate e dovute ai cicli solari come affermato dai professori Franco Prodi e Antonino Zichichi ecco che si trova il nuovo pretesto per gettare sensi di colpa sulla gente e abituarli a vivere come bestie. C’é una punta di sadismo in questo, ma d’altronde Pasolini aveva ben mostrato la natura sadica del potere in “Salò o le 120 giornate di Sodoma”.
D’altronde ricordiamoci che anche Adolf Hitler era molto sensibile ai temi dell’ecologismo. E non credo sia una banale “Reductio ad Hitlerum”: se si arriva ad amare l’ambiente in maniera esagerata, si comincia ad odiare l’umanità, e infatti molti ecologisti definiscono l’uomo “un cancro” o come affermato dal Ministro per la “transizione ecologica” Cingolani “un parassita”. Ora si arriva a far morire l’uomo di cancro perché se ti fai la tac, una tac ordinaria che però può scoprire anche malattie potenzialmente letali in tempo, sei un maledetto egoista inquinatore. Eccovela servita la “transizione ecologica”.
ANDREA SARTORI
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