lunedì 25 luglio 2022

Mario Catania. Europa: incontro storico per la legalizzazione.

Alti rappresentanti di Germania, Lussemburgo, Malta e Olanda si sono ritrovati per discutere della regolamentazione dell'uso ricreativo della cannabis.

Europa: incontro storico per la legalizzazione

dolcevitaonline.it Mario Catania

Nei giorni scorsi rappresentanti politici di Germania, Olanda, Lussemburgo e Malta hanno tenuto un incontro storico per discutere la sfide future in Europa che riguardano la legalizzazione dell’uso ricreativo della cannabis.

Il primo vertice si è tenuto in Lussemburgo al Castello di Senningen, nel comune di Niederanven, è il primo di una serie di incontri multilaterali che potrebbero essere allargati anche ad altri Paesi dell’Unione Europea e non solo. I sostenitori affermano che l’incontro tra Stati membri potrebbe rivelarsi cruciale, sia come mezzo per coordinare le future normative sulla cannabis, sia per affrontare eventuali resistenze da parte delle Nazioni Unite (ONU), che attualmente impediscono agli Stati membri di legalizzare la marijuana.

La conferenza è iniziata con una presentazione generale del direttore dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), Alexis Goosdeel, sulle politiche dell’Unione Europea (UE) e sui dati più recenti disponibili sulla cannabis.

Successivamente, si sono tenute tre sessioni, due sul diritto internazionale ed europeo e una sulle opportunità e le sfide per la valutazione scientifica degli obiettivi delle politiche di salute e sicurezza pubblica nel contesto del diritto internazionale ed europeo.

LEGALIZZAZIONE IN EUROPA: DAL PRIMO VERTICE ALLA DICHIARAZIONE CONGIUNTA

Al termine della conferenza i funzionari di Germania, Lussemburgo e Malta hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che afferma che hanno una “comprensione comune” del fatto che “lo status quo non è un’opzione sostenibile”.

“Questo primo scambio multilaterale strutturato intende facilitare ulteriori consultazioni sulla regolamentazione della cannabis per usi non medici e non scientifici”, si legge infatti nella dichiarazione che prosegue così: “È necessario rivalutare le nostre politiche sulla cannabis e tenere conto dei recenti sviluppi in questo settore, per rafforzare e sviluppare ulteriormente le risposte sanitarie e sociali, come i programmi di prevenzione, il trattamento e gli interventi di riduzione dei danni e per trovare nuovi approcci al di là delle politiche sulle droghe basate sul proibizionismo”.

I Paesi Bassi non hanno firmato la dichiarazione congiunta, ma Sam Tanson, ministro della Giustizia in Lussemburgo, ha affermato che tutti i Paesi che hanno partecipato all’incontro “concordano sul fatto che lo status quo non è un’opzione” e che “hanno bisogno di una nuova politica sulle droghe strutturata e multilaterale”.

Il primo ministro lussemburghese Paulette Lenert, in una dichiarazione separata ha sottolineato: “Sono convinta che sia necessario un cambio di paradigma in termini di politica della cannabis, che deve basarsi sulla responsabilità primaria di adottare una politica coerente, equilibrata e basata sull’evidenza, che miri a ottenere il risultato più vantaggioso per la società. L’adozione di queste nuove politiche pubbliche, che enfatizzano la prevenzione e la riduzione dei rischi e dei danni attraverso la regolamentazione piuttosto che la repressione e le misure coercitive, ci pone di fronte a nuove sfide a livello internazionale ed europeo, che abbiamo affrontato in modo costruttivo durante la nostra consultazione”.

Secondo il ministro della giustizia Tomson, invece, “il Lussemburgo persegue ancora una politica sulle droghe incentrata principalmente sulla repressione. Tuttavia, come dimostrano le nostre statistiche, il fallimento di questo approccio non può essere negato ed è giunto il momento di sviluppare un nuovo approccio, basato sul dialogo con gli Stati che hanno fatto la stessa osservazione e con le istituzioni europee e internazionali”.

EUROPA: DALLA SITUAZIONE ATTUALE AL SONDAGGIO CHE FA BEN SPERARE

Tra i Paesi partecipanti, ricordiamo che Malta è stato il primo a rendere legale l’autoproduzione di cannabis, in assenza di una legalizzazione vera e propria. Alla fine dell’anno scorso, i ministeri lussemburghesi della Giustizia e della Sicurezza interna hanno presentato una proposta di legalizzazione della cannabis che consentirebbe il possesso e la coltivazione limitata di marijuana per uso personale da parte di adulti dai 18 anni in su. L’Olanda, che da anni tollera la cannabis, sta dando il via ad un esperimento di produzione controllata, mentre la Germania, che prosegue con il progetto della legalizzazione, ha dato il via alla prima serie di audizioni.

Secondo un recente sondaggio della Hanway Associates, il principale gruppo di consulenze nel settore della cannabis in Europa, che ha preso in esame otto paesi europei, il 55% dei cittadini sarebbe a favore della legalizzazione.

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