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Ecco in che mani siamo, quelle che non si capisce come possano rassicurare qualcuno, fosse anche il più cieco. Occorre assolutamente guardare questa intervista fatta a Biden dalla Cnn perché dopo averla vista tutto sarà molto, ma molto più chiaro e non solo riguardo alla pandemia. La domanda fatta all’inquilino della Casa Bianca è “perché dovremmo vaccinare i bambini sotto i 12 anni?
Risposta di Biden: “Questo è in arrivo, come con l’altra domanda [parola incomprensibile], ho sentito che ne parli, forse non sono [parola incomprensibile], sei sempre diretto in quello che stai facendo, e la domanda è se dovremmo essere in la posizione in cui ti trovi – perché non possono gli… gli … gli esperti dicono: sappiamo che questo virus, infatti… sarà… o… scusami – sappiamo perché tutti i farmaci non sono solo approvati per un periodo di tempo limitato, ma sono approvati su base permanente. Anche questo è in arrivo. Mi aspetto che accada presto”.
L’unica frase comprensibile è una bugia, perché anche negli USA i vaccini di cui stiamo parlando non sono farmaci in quanto tali e hanno solo un’approvazione di emergenza. Come è possibile pensare seriamente che Joe Biden sia anche lontanamente all’altezza del ruolo di presidente? Come è possibile che la sorte dei bambini possa essere affidata a un individuo in queste condizioni? E come è possibile evitare di pensare che egli faccia parte integrante della commedia pandemica che in realtà si estende ben al di là della vicenda sanitaria? Questo eloquio stentato e surreale, in cui le uniche parole comprensibili sono quelle portatrici di menzogna fanno immediatamente pensare all’irrealtà del contesto generale in cui quest’uomo è stato “eletto” alla Casa Bianca. E di fatto dopo la pandemia Joe Biden è la maggiore sfida della macchina politico – mediatica per accreditare come presidente, un uomo ormai palesemente demidiato che mai e poi mai avrebbe potuto prevale in un confronto democratico, anche trovandosi di fronte un avversario come Trump che non è proprio fulmine di guerra o un illuminato statista. Ma prima o poi anche lui si rivelerà un disastro per chi ha voluto mettere al vertice un personaggio in preda a un irreparabile decadimento senile per poter avere mano libera nella nuova ingegneria sociale.
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