Vale tutto. Quanta grazia Italia Viva. Se i renziani non ci fossero bisognerebbe inventarli.
(di Veronica Gentili – Il Fatto Quotidiano)
Dopo aver causato la crisi di governo hanno sostenuto in tutti i modi di non aver niente a che fare con la crisi, testualmente: “In questi giorni abbiamo sentito cose inascoltabili: noi non abbiamo disseminato mine ma fatto proposte”, Bellanova “dixit” (le dimissioni di un paio di ministri accompagnano sempre le proposte, un po’ come il cioccolatino col caffè). Dopodiché, non paghi del bombardamento a palle incatenate sul presidente del Consiglio, hanno cominciato a sostenere di non avere problemi con le persone o con i nomi: “Quello che ci interessa è come si affronta la crisi”, con la quale, abbiamo stabilito, loro non c’entrano nulla; e infatti “non discutiamo gli uomini, discutiamo prima dell’impianto programmatico”.
Ed ecco il colpo di scena: nessun veto su Luigi Di Maio.
Di Maio chi? Il leader del Movimento Cinque Stelle, il cui immobilismo ha paralizzato il Paese, a detta renziana, a partire dal reddito di cittadinanza per arrivare fino al Mes? Dunque l’ “impianto programmatico” pentastellato, sotto il segno dell’Acquario e con le elezioni alle porte, non è più così male… o più semplicemente pur di continuare a bersagliare Giuseppe Conte (con cui dicono di non aver problemi) sono disposti a proporre financo l’improponibile. Una buona sintesi dell’assurdo viene dal vicesegretario del Pd Andrea Orlando: “Mi sembra strano che ci siano persone avvedute e intelligenti che sostengano che per superare una fantomatica e assolutamente inventata subalternità ai 5 stelle si possa indicare Di Maio a Palazzo Chigi”. Ma i renziani sono così: questo è il loro fascino.
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