lunedì 1 febbraio 2021

"Le due democrazie cristiane, una di Conte e l'altra di Renzi. Fine corsa per il Pd". Il Domenicale di Controlacrisi, a cura di Federico Giusti

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 La crisi di Governo è arrivata con le dimissioni del presidente Conte e l'incarico esplorativo al presidente della Camera , mov 5 Stelle, Roberto Fico.

Consultazioni serrate prima di Martedi quando Fico sarà ricevuto dal Presidente della Repubblica Mattarella, ancora pochi giorni e poi il consueto teatrino della politica svelerà l'arcano sul prosiego della Legislatura o un improbabile rinvio alle urne vivamente sconsigliato dai poteri economici e finanziari, dalla Bce e forse anche dal classico buon senso.

Milena Gabbanelli a Propaganda Live del 29 Gennaio elencava i miliardi perduti tra una crisi di Governo e l'altra, le decisioni rinviate per mesi e le ricadute negative su una economia già traballante.

E l'Italiano non è mai stato rivoluzionario, anzi hanno riscritto le pagine storiche per dimostrare l'esatto contrario stravolgendo fatti e fonti come accaduto con la scissione di Livorno e la nascita del Partito Comunista.

Il bonapartismo dei presidenti del Consiglio è iniziato ben prima della seconda Repubblica , da Bettino Craxi che in politica estera seppe tenere testa allo strapotere Usa ma assecondo' le ricette liberiste con l'abbattimento delle aliquote fiscali e attaccando direttamente la classe lavorarice con la fine della scala mobile.

Il presidente Conti, in perfetto stile democristiano, ha guidato due esecutivi, uno di centro destra e un altro di centrosinistra, il Mov 5 Stelle, nato per rompere la gabbia consociativa, pur di restare al Governo ha stretto alleanze con gli schieramenti opposti finendo con il perdere ogni sua idenità

Il potere logora chi non lo possiede e quanti non mantengono le promesse di rinnovamento, il 5 Stelle se andassimo alle urne perderebbe oltre la metà dei seggi conquistati alle ultime elezioni e a beneficiarne sarebbero i due schieramenti "opposti"

Il Governo Conte ha avuto almeno un merito, insufficiente comunque per sostenerlo con appelli antifascisti che occultano il fascismo finanziario e liberista, quello di non avere ceduto al Mes e alla ennesima lenzuolata di liberalizzazioni (ricordate Bersani oggi in Leu?) ma ben poco ha fatto per restituire forza e dignità alla sanità pubblica come dimostra la seconda ondata pandemica.

E le responsabilità di Conte poi sono comuni a quelle di altri leaders europei che hanno favorito il debito come risposta alla crisi economica (ma non finanziaria stando alle quotazioni della Borsa) ma senza rimuovere le gabbie dell'austerità in materia di servizi pubblici, spesa, welfare e lavoro. Anzi proprio in materia di lavoro, chiunque governerà l'Italia, dovrà assumere decisioni che vanno dalla riforma, ed estensione, degli ammortizzatori sociali per non parlare poi di contratti, contrattazione e pensioni. E senza una Patrimoniale i soldi non ci sono ragione per cui non resterà che attaccare il lavoro.

I temi salienti vengono occultati dal solito teatrino della politica, cresce la distanza dagli interessi materiali delle classi subalterne, le decisioni saranno finalizzate a scongiurare le rivolte sociali che potrebbero scaturire dal ripristino dei licenziamenti collettivi, dal pagamento delle tasse per le partite iva e dalla fine dei soldi destinati agli ammortizzatori sociali.

Si blocca la vendita di armi all'Arabia Saudita, seguendo le decisioni di Biden che va ridisegnando alleanze e priorità imperiali, ma allo stesso tempo continuano le esportazioni verso l'Egitto, altro paese nevralgico per la Nato e in cima alle classifiche per violazione dei diritti civili e politici.

Il piano vaccinale italiano è nel frattempo oggetto di revisione salvo poi scoprirsi inadeguato e già vecchio visto che le previsioni sono state smentite e l'export dei vaccini segue logiche da libero mercato rinviando al 2022, per ora , la cosiddetta immunità di gregge.

Renzi detta le condizioni per un nuovo Esecutivo, l'operazione dei responsabili miseramente fallita al mercato dei Parlamentari, tra qualche giorno potremmo trovarci con un nuovo Governo liberista, disposto ad accedere al Mes in cambio dell'ennesimo stravolgimento di contratti, ammortizzatori sociali e regole previdenziali.

E in Europa abbiamo paesi che tornano al Medioevo cancellando l'aborto e con politiche di immigrazione che farebbero impallidire la Lega di Salvini, scenari che indicano una uscita reazionaria dalla crisi. E i sindacati cosiddetti rappresentativi? Silenti in attesa degli eventi e ancora una volta subaterni ai poteri forti come dimostra l'esultanza di Landini davanti alla nascita di Stellantis senza alcuna certezza sul rilancio della produzione negli stabilimenti italiani ex Fiat.

Una crisi di governo o una crisi sistemica? Un teatrino della politica che occulta le vere ragioni del contendere tra blocchi di potere rappresentati da partiti che si candidano a interpretare i desiderata dei poteri forti, ecco spiegata la crisi del Conte 2 con una possibile uscita verso destra accogliendo le richieste di Renzi , e del Mes, per scongiurare il ritorno alle urne che premierebbe la destra e il loro mix di politiche liberiste , privatizzazioni e chiusura verso l'immigrazione .

Perchè dividere la classe tra autoctoni e non è l'arma privilegiata della reazione da oltre un secolo, l'attendismo sindacale e cosiddetto riformista non seppe contrastare il fascismo degli anni venti ed oggi è del tutto inerte davanti al capitalismo di oggi e agli attacchi che a breve saranno sferrati alle classi lavoratrici

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