https://fulviogrimaldi.blogspot.com
https://youtu.be/sPl1avzQLxw
Forum di Vox Italia Tv su Mario Draghi, nostro premier e Grande Visir alla Corte Imperiale. Chi è, chi non è, gnomo o gigante, il suo detto e soprattutto il NON detto. Partecipano il sottoscritto, Arnaldo Vitangeli, blogger "La Finanza sul Web"e Piergiorgio Gawronski, economista., intervistati da Francesco Toscano.
https://youtu.be/sPl1avzQLxw
Mercoledì sera, sul sito di "comedonchisciotte", troverete una mia intervista che diffonderò il giorno dopo sulla lista. Si occupa di una parte degli immensi danni materiali, fisici, morali e psicologici che l'operazione Coronavirus ha inflitto alla nostra vita, economia, salute, in alcune delle sue espressioni più gravi e più occultate. Poi le novità, apparenti e vere, che comporta l'apparizione del nuovo governo e la fenomenologia "Grillo contro Cinque Stelle"
Manlio Dinucci e le scelte possibili
Il giornalista e analista menzionato in questo titoletto è persona di grande competenza nella divulgazione politica, soprattutto delle mene militari dell'imperialismo. Il suo eccellente lavoro appare su numerosi canali, anche internazionali, dell'informazione "altra". Io, che di Dinucci sono amico, mi sono sempre chiesto perchè non abbia scrupoli a pubblicare le sue analisi e denunce, in una minuta e seminascosta rubrichetta settimanale, anche su "il manifesto". Si tratta del manifestissimo diffusore, pur nel suo piccolo, delle linee reazionarie dell'imperialismo su guerre, narrazioni diffamatrici di governi sgraditi all'atlantosionismo, manipolazione e traffico di migranti, ossessione gender, russofobia grottesca, avallo e promozione di false flag, fake news e fake progressisti , tipo ONG, Greta, Sardine. Oggi, poi, particolarmente accanito nella sussunzione del delirio repressivo, anticostituzionale, conseguente alla narrazione padronale del "Covid 19.
Mi sono chiesto se fornire questa fogliolina di fico alla manovra mistificatoria del giornale che viola e offende, parola per parola, la sua abusiva testatina "Quotidiano comunista", potesse davvero dare un contributo all'informazione libera. Se una firma ostinata e contraria, mescolata alle tante del conformismo globalista imposto dai peggio dei peggio, potesse essere di qualche efficacia e dignità. E mi sono risposto: NO. Pensiamo ai furbastri 5Stelle che pensano di "condizionare dall'interno" la più impresentabile ammucchiata di paggi e vallette che abbia mai imbrattato stanze istituzionali.
Meno male che ci siete voi
Scrivo questo perchè sono grato a siti di informazione onesta e coraggiosa, controcorrente e pesantemente ostacolata, perseguitata e negata, che ho la fortuna e l'onore di frequentare e di condividerne la coraggiosa e non agevole coerenza. Questo, in un momento in cui lo scontro di classe, oggi tra élite e popoli, come raccontato dall'informazione di servizio globalista e turbocapitalista, ha eliminato gran parte della resistenza umana possibile e mette a rischio l'integrità dei corpi e la coscienza delle menti di chi non si è fatto travolgere dalla menzogna e dalla paura da quella instillata.
Tigri - e draghi - di carta
Ora la narrazione dei mandanti, mandati e mandatari della Cupola bio-tecno-fascista, torna a presentarsi come processo ineluttabile, senza alternativa, tipo avvento del redentore. E di presunti tigrotti ne semina ovunque. A noi è toccato Mario Draghi e tutti si sono impressionati a constatarne le banco-vittorie conseguite e a udirne il ruggito al Senato e alla Camera. Di Mao non ce n'è purtroppo più. Ma il solito bambino anderseniano, sfuggito all'imbambolamento da cellulare, vista e ascoltata la tigre, ha esclamato "Ma è di carta!"
E aveva ragione, più di Mao. Dato che, a udire bene, il ruggito non era che un raglio e la tigre non era che un ologramma proiettato dal padrone e dai suoi servi sui muri delle pubbliche piazze e sulle pareti delle istituzioni. I crimini contro l'economia, il patrimonio e il benessere degli italiani, prima, e poi dell'Europa, culminati con l'assassinio della Grecia, resa mendicante e privata perfino del pane, li ha potuti compiere solo perchè inflitti a complici e poveretti ignari e ciechi. Il compito assegnatogli di rubare ogni cosa agli italiani gli fu assegnato, sul panfilo massonico-reale "Britannia", da Soros e predatori internazionali d'alto bordo che gli hanno detto cosa fare. Lo stesso vale per la piattezza e banalità del discorso di presentazione in Parlamento, nel quale gli unici fendenti li aveva scritti l'economista bocconiano Giavazzi, copiati indecorosamente, parola per parola, da un articolo dell'anno scorso. Il taumaturgo che copia! E da chi poi! Basta un Giavazzi qualunque, quello che al Tesoro, negli anni '90, gli insegnava l'economia dello squalo atlantico, perchè il gigante sia gigante solo perchè gli altri sono gnomi.
Restando nella metafora degli animali (chiedo perdono: sono tutti più bravi di Draghi), l'uomo che a molti sembra un alligatore, non è che un iguana rivestito di scaglie di coccodrillo. Se ha saputo dare gravi morsi ai tanti, è perchè le mascelle gliele muovevano i fili dei burattinai. Se l'è sempre presa, aiutato da sicari succubi, con i deboli e i manipolabili, bella forza! La sua lettera mosaica del 2011, che dettava al governo italiano come saccheggiare l'Italia e spogliare gli italiani, gli fu scritta da un suo maestro di nome Daniele Franco, che aveva le idee che a Draghi scarseggiavano. La forza nucleare del suo governo consiste in personaggi che sanno l'affar loro nei ministeri che contano, per marciare sulla via del Great Reset. Il resto è mafia, o suoi derivati. Tradizionale onorata società nella gestione comune del business nazionale. Bella forza!
Del resto, come può non essere di carta una tigre che in tutto il suo aggirarsi per la savana dei consigli d'amministrazione bancari, di esseri umani non ha la più pallida idea, non avendone mai incontrato uno. Ed essendosi spogliato, di salotto in salotto, di caveau in caveau, della propria, di umanità per diventare rettile e fingersi alligatore.
E pure la carta della tigre è sbrindellata. Tigre in virtù del fatto che così la vedono le bertucce quando, agghindato della pelle messagli addosso da Goldman Sachs, cerca di impressionarle. Draghi ricorda un certo Biden. Quello, in un suo comizio elettorale con parole come coriandoli, ha detto che, entro la sua ultima parola, sarebbero morti di Covid 200 milioni di americani. Questo, ripetendo la lezione del suggeritore bocconiano, quando, per un attimo, ha voluto aggiungervi un qualcosina di suo, ha trasformato in due milioni i 2000 ricoverati in terapia intensiva. Uno scivolone, d'accordo, che può capitare a chiunque. Specialmente a chi invecchia male.
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