sabato 2 gennaio 2021

Vaccino, a Padova tre infermieri rifiutano di firmare la liberatoria

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Tre infermieri che lavorano ad Abano Terme (Padova), chiamati dalla direzione della Casa di Cura a effettuare nei prossimi giorni la vaccinazione con il Comirnaty – il vaccino Pfizer-BioNTech, avrebbero interpellato un avvocato riguardo il modulo di consenso informato che sarebbero tenuti a firmare.

 

«Il consiglio che do a tutti i dipendenti delle strutture sanitarie che intendono farsi il vaccino è di non firmare il consenso informato che viene presentato loro prima dell’iniezione» ha detto l’avvocato al Mattino.

«Il consiglio che do a tutti i dipendenti delle strutture sanitarie che intendono farsi il vaccino è di non firmare il consenso informato che viene presentato loro prima dell’iniezione»

 

«Il vaccino non è obbligatorio per legge – ha spiegato l’avvocato patavino – ma è legittimo che le aziende ospedaliere impongano ai loro dipendenti di vaccinarsi; quello che non è legittimo è chiedere loro di firmare una liberatoria in cui non solo la Pfizer, ma anche i medici e le strutture che somministrano il vaccino, si liberano da ogni responsabilità sugli effetti collaterali che ancora oggi non si conoscono».

 

«I tre infermieri mi hanno solo posto la questione e non ho ancora proceduto ad alcuna azione legale, ma nessuno può obbligare medici e infermieri a firmare quell’autorizzazione».

 

Riporta Il Gazzettino che l’avvocato avrebbe infatti «esaminato attentamente il modulo di consenso Pfizer-Biontech, ricavandone che si tratta di un’esenzione di responsabilità, estesa non solo all’azienda produttrice del vaccino ma anche al personale sanitario incaricato della somministrazione».

«Non è legittimo è chiedere loro di firmare una liberatoria in cui non solo la Pfizer, ma anche i medici e le strutture che somministrano il vaccino, si liberano da ogni responsabilità sugli effetti collaterali che ancora oggi non si conoscono»

 

«Vi sono almeno quattro frasi che lasciano quantomeno perplessi», spiega l’avvocato:

 

  • «Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono… (pag. 9)»,

 

  • «Il vaccino può causare reazioni avverse (segue l’elenco a pag. 10)»,

 

  • «L’elenco di reazioni avverse sovraesposto non è esaustivo di tutti i possibili effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l’assunzione del vaccino Pfizer (pag.11),

«Vi sono almeno quattro frasi che lasciano quantomeno perplessi»…

 

  • «Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza (pag.11)».

 

Si tratta di questioni di legge, e di buonsenso, che andrebbero discusse senza la fretta imposta dal clima politico-mediatico, perché riguardano i diritti costituzionali e fondamentali  di cittadini della Repubblica Italiana.

 

Ci chiediamo: i sindacati, in tutto questo, dove sono, dove erano, dove saranno?

 

Ci chiediamo: i sindacati, in tutto questo, dove sono, dove erano, dove saranno? E i politici?

E i politici: nessuno, nemmeno all’opposizione, che vuole raccogliere questo campanello dall’allarme suonato da una classe lavoratrice ormai umiliata e sfibrata?

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