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Mentre in Europa i cittadini protestano contro le restrizioni che stanno mettendo in ginocchio l’economia di numerosi paesi, in Russia il governo e le amministrazioni vanno in direzione opposta.
Nella capitale, Mosca, il sindaco Serghei Sobyanin ha cancellato le ultime restrizioni imposte nelle settimane scorse per far fronte all’emergenza sanitaria. I cittadini di Mosca potranno quindi tornare ad una vita normale, i ristoranti e bar servire i propri clienti anche dalle 23 alle 6 e le aziende non saranno più obbligate a collocare il 30% dei propri dipendenti in smartworking.
“La pandemia è in declino, e in queste condizioni è nostro dovere creare le condizioni per la ripresa economica più rapida possibile”, ha spiegato Sobyanin.
Le uniche limitazioni riguardano i musei e i cinema, che potranno accogliere solo il pubblico solo al 50% della loro capienza. La mossa del sindaco di Mosca sarebbe da intendersi come una precisa strategia del presidente Vladimir Putin, quella cioè di dare un segnale all’Occidente: la Russia non farà parte del progetto globalista per mettere in ginocchio i popoli europei.
“In Russia la situazione con il coronavirus si sta stabilizzando – ha detto Putin – le restrizioni imposte in relazione alla pandemia possono essere gradualmente eliminate. In generale, la situazione epidemiologica nel paese si sta stabilizzando. Questa mattina ho ascoltato le segnalazioni: abbiamo già più persone guarite rispetto al numero dei malati. Il numero di persone infette sta diminuendo, è inferiore al 20 per mille. Ciò consente di rimuovere con attenzione le restrizioni imposte”.
Attualmente nella maggior parte delle regioni della Federazione Russa ci sono già pochissime restrizioni dalla scorsa estate, rispetto ai paesi occidentali: tutti i servizi e i negozi funzionano.
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