Proseguiamo il ciclo su “Lotta di classe e movimento socialista e comunista in Italia”, ripercorrendo i principali avvenimenti che dal 1921 al 1945 hanno reso il PCI un protagonista di primo piano del ‘900 e della storia del nostro paese.
Ciò che vogliamo mettere in luce è il lungo processo di costruzione e di lotta del PCI in un contesto storico eccezionale quanto inedito: la Rivoluzione d’ottobre e la costruzione del primo paese socialista, il primo dopoguerra e la “vittoria mutilata”, il Biennio Rosso e gli Arditi del popolo, l’avvento del fascismo e l’azione dei comunisti durante il ventennio fino alla Resistenza partigiana.
Tratteremo anche dei problemi e dei limiti che il PCI ha dovuto superare di volta in volta per essere all’altezza dei compiti che la situazione richiedeva e cercare di procedere nella sua bolscevizzazione: dalla lotta contro l’estremismo alla svolta di Salerno.
Analizzeremo il lungo e contraddittorio rapporto con i socialisti, tra la volontà di non sconfessare la scissione di Livorno e la necessità di unità d’azione per fronteggiare il fascismo.
Vedremo da vicino la sostanza del regime fascista, non solo dal punto di vista della repressione, ma anche per la capacità di organizzazione e inquadramento delle masse popolari italiane attraverso molteplici strutture in diversi campi della vita sociale.
Racconteremo l’eroismo e la capacità dei comunisti italiani nell’aver incessantemente cercato di ricostruire quanto veniva distrutto del partito e del legame di massa, di aver saputo resistere alla repressione, agli arresti, al confino, all’azzeramento dell’organizzazione, ma anche la difficoltà, protrattasi per diverso tempo, di inquadrare realmente la novità del regime che si trovavano a combattere.
La storia del PCI è strettamente intrecciata agli eventi internazionali. Tra questi ne segnaliamo due che ne hanno accompagnato in modo particolare la crescita.
Se l’Internazionale Comunista è stata un ambito decisivo per la formazione ideologica e politica dei compagni (con le scuole di formazione, il supporto dei commissari sovietici sul campo, le lezioni del leninismo, ecc.), la guerra di Spagna è stata una “palestra” fondamentale.
Se il contesto spagnolo ha polarizzato in maniera esatta lo scontro tra fascismo e antifascismo, le brigate volontarie che hanno combattuto in Spagna sono state la “scuola di comunismo” che migliaia di giovani comunisti italiani hanno fatto, riversando poi tutto nella vittoriosa Resistenza partigiana, con i GAP, i SAP, le Brigate Garibaldi e con la formazione del Comitato di Liberazione Nazionale.
Il CLN realizza effettivamente l’unità d’azione di tutte le forze antifasciste che la situazione richiedeva e che sarebbe stata impossibile senza la lunga lotta che il PCI ha fatto per arrivare a costruirla.
Tratteremo quindi di una storia che è ricca di esperienze ed insegnamenti preziosi per i comunisti di oggi, e che proprio per questo non vogliamo ridurre a celebrazioni nostalgiche.
Appuntamento: venerdì 29 gennaio, ore 18:00, in diretta Facebook su “Rete dei Comunisti Roma” e “Radiosonar.net”, e Instagram su “Accademia Rebelde”.
Puoi ritrovare i video dei precedenti appuntamenti sul canale YouTube dell’Accademia Rebelde, e i podcast sul canale Spotify dell’Accademia Rebelde e sul sito di Radiosonar.net.
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