Dopo il recente annuncio dalla Corea del Sud che annunciava di voler sganciarsi da Windows, anche la Russia (ri)conferma il cambio di rotta verso lidi più open; nonostante abbia iniziato lo switch da diversi anni, partendo dai dipartimenti governativi per poi passare al Ministero della Difesa ha annunciato recentemente che anche l’esercito dovrà passare al free software.
La distribuzione scelta è Astra Linux, derivata ufficiale (riconosciuta) di Debian e sviluppata a partire dal 2008 dalla RusBITech; inizialmente la distro fu sviluppata per utilizzo privato ma ben presto venne “notata” dal Governo che decide di adottarla.
La società che sviluppa l’OS è Silver Member della Linux Foundation il che significa anche un certo tipo di organizzazione e supporto per l’avanzamento e lo sviluppo della distribuzione; inoltre è in partnership anche con la Document Foundation che fornisce LibreOffice, così da completarla con anche una suite d’ufficio completa.
Astra è disponibile in due versioni:
- Common Edition (Eagle): per piccole e medie imprese o privati. Include anche un discreto parco software per essere immediatamente produttivi: LibreOffice, Firefox, Thunderbird, Gimp, Inkscape, Apache, Dovecot, Exim, VLC, Clementine e Bacula;
- Special Edition (Smolensk): dedicata al Governo e certificata specificatamente per gestire informazioni con i livelli di segretezza “secret” e “top secret”. Il mese scorso gli è stata concessa la certifica per il livello “special importance” che la rende idonea per essere utilizzata, per l’appunto, dall’Esercito.
Ma la Russia non si ferma di certo ai computer ed il prossimo passo sarà avere smartphone e tablet con Astra Linux.
Ce la faranno?
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