Antonio Marfella Presidente medici per l'ambiente, Napoli
Prendo quindi atto con grande soddisfazione che questa sia oggi posta come prima richiesta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa anche da parte di tutti i gestori dei rifiuti di Italia, in questi giorni riuniti a Napoli.
Abbiamo quindi sempre avuto ragione e indirizzato correttamente l’opinione pubblica non solo sulla tragica situazione epidemiologica campana di Terra dei Fuochi, ma soprattutto sulla causa sinora non affrontata di cosi grave danno: la mancata tracciabilità e il corretto smaltimento dei rifiuti speciali, industriali e tossici, non solo di quelli urbani.
I rifiuti speciali e tossici scorrettamente smaltiti senza tracciabilità alcuna e senza impianti sono un gravissimo vulnus alla salute pubblica, confermato ormai da tutti i dati epidemiologici nazionali e regionali. Gli ultimi dati presentati nei giorni scorsi certificano ad esempio che si muore di meno nei quartieri Fuorigrotta-Bagnoli rispetto ai quartieri Miano-Scampia, ma sin dal 2012 i dati prodotti da noi insieme al Comune di Napoli (Angir 2012) certificano in questi quartieri l’eccesso di mesoteliomi (scorretto smaltimento dell’amianto!) e di cancro della vescica (fabbriche “a nero” di scarpe borse e vestiti e scorretto smaltimento di tricloro e tetracloroetilene).
La deprivazione economica nelle nostre terre si accompagna indissolubilmente al degrado ambientale e quindi ci si ammala e si muore di più non solo dove si è più poveri e più giovani, ma persino dove esiste ben il 70% di verde pubblico cittadino che, per degrado, in parte è stato destinato a essere occupato da discariche di rifiuti anche tossici (Chiaiano!) e dai roghi tossici di Terra dei Fuochi con danno certo alla salute pubblica dei cittadini ivi residenti.
La tracciabilità dei rifiuti, pertanto, non è soltanto un necessario strumento per la semplificazione delle attività delle imprese che gestiscono i rifiuti in Italia, ma è il primo baluardo indispensabile, e sinora completamente ignorato, a tutela della salute pubblica, dallo scorretto smaltimento dei rifiuti nelle zone e nei territori più poveri; non solo della Campania, ma dell’intera Italia. E’ ora che si giunga a soluzioni rapide, concrete e semplici non solo per la migliore gestione dei rifiuti, ma soprattutto per la più efficace tutela della salute pubblica. Questa è prevenzione primaria.
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