Per l'agenzia di rating con il Contratto M5S-Lega aumenteranno deficit e debito. Milano peggiore listino europeo.
Nel giorno
in cui prende quota il nome di Giuseppe Conte come possibile presidente
del Consiglio e arriva l'allarme dell'agenzia di rating Fitch, i mercati
mostrano ancora segnali di forte nervosismo: Piazza Affari chiude a
-1,52 per cento. Lo spread schizza a quota 187 e soprattutto il
rendimento del Btp decennale sale fino al 2,41%, ai massimi da tre anni e
mezzo.
Il 'contratto' di governo alla base di
un governo Lega-M5S "aumenta i rischi per il profilo di credito sovrano,
in particolare attraverso un allentamento di bilancio e un potenziale
danno alla fiducia", scrive Fitch, secondo cui "è incerto in che misura
questi rischi si tradurranno in una valutazione creditizia più debole,
dipenderà dalla capacità del governo di realizzare il suo programma".
L'agenzia di rating spiega che il rischio politico era stato un fattore
cruciale nella bocciatura dell'Italia decisa nell'aprile 2017, quando il
rating fu portato a BBB con outlook stabile (confermato il 16 marzo
scorso).
Fitch fa notare che il reddito di
cittadinanza, la flat tax e cambiamenti all'età pensionabile
"aumenterebbero significativamente il deficit dal 2,3% del pil dello
scorso anno". Secondo l'agenzia, le misure proposte per aumentare le
entrate fiscali "non controbilancerebbero questi impegni e il programma
non è in linea con l'obiettivo di riduzione del debito pubblico del
governo in arrivo". Fitch si aspetta di conseguenza che l'anno prossimo
il deficit superi il 2% del pil previsto in primavera. Il debito
pubblico "estremamente alto", al 131,8% del pil a fine 2017, è
considerato un fattore cruciale che tiene a freno il rating sul nostro
paese. Fitch sostiene che un'uscita dall'eurozona sia "altamente
improbabile" vista l'attenuazione delle politiche anti-euro nella
versione finale del programma. "Tuttavia, la loro presenza in una bozza
iniziale sottolinea l'antipatia che M5S e lega nutrono per l'euro e la
loro disponibilità a fare marcia indietro rispetto alle regole fiscali
Ue".
Alcuni dati mostrano l'incremento del
rischio Italia. Il mercato appare preoccupato per i piani di spesa del
nuovo governo e vede una maggiore possibilità di default, rendendo la
protezione più costosa. Sebbene il livello di 130 punti base dell'Italia
sia ancora lontano dal massimo da 10 anni di quasi 600 registrati
durante la crisi della zona euro nel 2011 e nel 2012, il ritmo
dell'aumento dei cds è spia del clima di crescente preoccupazione degli
investitori.
Per quanto riguarda la Borsa, Piazza
Affari apre le contrattazioni in netto calo, in controtendenza rispetto
al resto d'Europa. Ai primi scambi il Ftse Mib segna -2% e scende sotto i
23 mila punti. Poi a metà mattinata recupera, ma a metà seduta ritorna
in rosso a -1,7 per cento e alla fine chiude a -1,52 per cento. La
giornata di Borsa è però condizionata soprattutto dal Dividend Day, il
cui impatto è stimato attorno a 1,7 punti: è quindi come se Milano fosse
in crescita dell'1%. Infatti ben 19 dei 40 titoli del Ftse Mib staccano
la cedola.
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