martedì 24 settembre 2024

Col cuore in gola

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A me viene da ridere pensando ai volonterosi allocchi che nel momento del massacro della Grecia e  poi in quello dell’Italia dicevano che l’Ue era comunque un bene perché garantiva la pace. Si trattava di una evidente balla perché c’erano già state le guerre per la dissoluzione della Jugoslavia e  il bombardamenti di Belgrado. Adesso il cosiddetto parlamento europeo ha finalmente posto fine a questo equivoco approvando l’uso di missili contro il territorio russo e mettendo le basi per un conflitto distruttivo. Certo il parlamento europeo non ha nessun potere è soltanto il soprammobile della falsa democrazia e per giunta i missili vengono già stati usati  contro il territorio russo: dunque la sua approvazione esprime solo un disvalore etico e politico. Tanto più che poi non censura affatto l’intenzione di Israele di invadere il Libano e anzi si appresta a dare una mano a questa ultima pazzia.

E proprio di questo volevo parlare, lasciando perdere  la vergognosa assemblea di mugichi delle oligarchie finanziarie che si riunisce a Strasburgo. Israele sta facendo di tutto in questo momento di interregno  negli Usa per provocare una guerra che abbia il totale sostegno politico, militare e morale (si fa per dire) degli States Tuttavia con il terrorismo dei cercapersone e i raid aerei contro obiettivi non ben definiti e probabilmente vuoti, cerca di creare, sia all’interno che fuori, l’idea di uno strapotere in grado di battere abbastanza facilmente Hezbollah e impadronirsi  del sud del Libano.

Ciò dovrebbe servire  per propiziare  il consenso americano, chiunque comandi davvero alla Casa Bianca e dintorni. Insomma l’esibizione della forza e anche del cinismo assoluto serve a convincere gli americani che dopotutto non si arriverà ad uno scontro diretto con l’Iran ed eventualmente con la Russia e la Cina e che quindi possono sponsorizzare  l’attacco a Hezbollah fornendo tutto il materiale bellico necessario. Vista la qualità di un’amministrazione americana in pieno delirio l’idea che Israele possa permettersi di attaccare senza pagarne le conseguenze  potrebbe anche passare, vista la  potenza della lobby sionista a Washington.

Quindi si può dire che il missile balistico ipersonico lanciato dagli Houti in profondità nel territorio israeliano ha rovinato la festa e probabilmente fatto tornare un po’ di lucidità: l’impatto psicologico di questa azione è stato fortissimo perché l’ordigno che ha percorso 1300 chilometri prima di schiantarsi vicino all’aeroporto Ben Gurion, non è stato intercettato dalle difese di Tel Aviv nonostante l’uso di tutto ciò che c’era, compresi i più recenti razzi Arrow, pensati proprio per colpire missili balistici balistici e progettati assieme agli Usa grazie a uno stanziamento  complessivo di due miliardi di dollari.  Si è trattato di un esperimento  – avvertimento dello Yemen e indirettamente dell’Iran che  apre alla possibilità di uno smacco  epocale di Israele anche senza un diretto intervento di Teheran. Lo stato sionista, già oggi economicamente in ginocchio potrebbe anche crollare: almeno questa è un’opinione espressa persino da analisti vicini al governo Netanyahu mentre lo stesso ministro della difesa Gallant ha tentato invano di evitare che le cose precipitassero. Ma in realtà la maggioranza della popolazione – secondo alcuni sondaggi – è ormai favorevole all’azione in Libano.

Insomma, da un punto di vista razionale tutto consiglierebbe di fare un passo indietro. Ma evidentemente l’uso della ragione non sembra essere l’esercizio preferito da quelle parti e negli ambienti del sionismo si è inclini a pensare che ora o mai più: nel senso che la situazione di profonda crisi politica in cui versano le istituzioni americane prima delle elezioni, offre una finestra di possibilità di azione che potrebbe chiudersi per sempre. Ma si tratta solo di una verità parziale o di un’auto mistificazione: la verità è che Israele sta diventando sempre più “folle” e impaurita man mano che il suo tutore americano declina. Così come del resto succede in quella nave dei folli che si chiama Ue.

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