sabato 20 aprile 2024

L’imbroglio di TeleMeloni sul bilancio Rai (in rosso)


Il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato il progetto di bilancio 2023 illustrato dall’amministratore delegato Roberto Sergio, nominato dal governo di Giorgia Meloni. 

L’azienda ha usato toni positivi, quasi trionfalistici, per comunicare i risultati. Secondo la comunicazione ufficiale il bilancio del gruppo ha un risultato netto consolidato in pareggio, cioè non è né in utile né in perdita. E l’indebitamento netto è pari a 568 milioni di euro, in miglioramento - dice la Rai - rispetto all’anno precedente. Sono anni che la Rai ripete di chiudere in pareggio il bilancio di gruppo, che comprende la società madre, Rai Spa, e tutte le controllate, come Rai Cinema, Rai Com, Rai Pubblicità, Rai Way. 

Ma i conti sono davvero in pareggio? No, questa è una grossa bugia, come a Servizio Pubblico vi abbiamo già spiegato più volte. Una bugia che la Rai continua a ripetere. La verità è che il bilancio è in rosso, il risultato netto consolidato di competenza della Rai è in perdita. Proviamo a spiegare cosa succede. 

Quando dice di avere il bilancio di gruppo in pareggio la Rai calcola anche tutti gli utili delle società controllate, anche di quelle, come in particolare Rai Way, di cui però non possiede tutto il capitale ma il 65%, perché la società è quotata in Borsa e ci sono altri soci. Una parte di questi utili, la quota terzi, spettano quindi a questi soci di minoranza, pertanto vanno esclusi dal conteggio del risultato netto del bilancio consolidato. Se si va a leggere bene il bilancio del gruppo, si scopre che sotto la riga del risultato in pareggio nel 2021 c’è scritto “di cui quota terzi” 22,6 milioni: questo vuol dire che il risultato consolidato quota Rai è in perdita di -22,6 milioni.

E nel 2022 la quota Rai è in perdita di -25,6 milioni. Anche nel 2023 la musica è la stessa, dietro il cosiddetto pareggio c’è una perdita di competenza della Rai. Le cifre esatte dei conti però non sono state pubblicate. Un’altra notizia negativa è che negli ascolti la tv pubblica è stata superata da Mediaset, la tv della famiglia Berlusconi. Gli ascolti sono precipitati dopo l’arrivo dei nuovi dirigenti messi da Giorgia Meloni e l’inserimento nei programmi Rai di conduttori amici della destra che sono stati un fiasco, più di tutti Pino Insegno e Nunzia De Girolamo.

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