giovedì 18 aprile 2024

La censura di Montagna di Zucchero (Zuckerberg)

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Ancora una volta Facebook e la sua schiera di censori umani, disumani e automatici ha segregato nel limbo un link al mio blog perché “potrebbe violare le regole della community” una formula chiaramente ideata per deficienti. Di certo non me ne preoccupo, non sarà né la prima, né l’ultima volta, ma da quel che mi pare di capire dal linguaggio vago e totalmente evasivo di Facebook, l’articolo che ha attirato l’attenzione dei censori è uno di quelli sulla reazione iraniana alla provocazione di Tel Aviv che ha bombardato l0 ambasciata di Teheran a Damasco potrebbe in qualche modo esortare alla violenza.

Ora questo è davvero grottesco e intollerabile dal momento in cui – cosa inedita nell’intera storia umana – possiamo vedere un genocidio trasmesso in diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in tutto il pianeta. Va bene che il proprietario di Facebook, il cui nome vuol dire montagna di zucchero, non è solo un ladro di idee che ha rubato ai suoi compagni di università le tecnolohie di Facebbok, ma è anche un uomo della Cia, che ha fatto fortuna grazie all’agenzia che aveva bisogno di un sistema di controllo planetario da gestire dall’interno, ed infine è pure un sionista dichiarato visto che secondo Forbes è uno dei donatori più in vista per il sostegno al governo Netanyahu, un ipocrita senza speranza e forse anche un po’ cretino il quale a fine ottobre dello scorso anno – a stragi di palestinesi già iniziate –  dichiarava “gli attacchi terroristici di Hamas sono pura malvagità. Non c’è mai alcuna giustificazione per il compimento di atti terroristici contro persone innocenti”.  Ecco appunto… compresi gli israeliani fatti fuori dalle loro stesse truppe per via di una direttiva dell’età della pietra.

Su queste vie corre l’incipiente tirannia dell’occidente visto che la censura e il controllo sono a senso unico e di fatto politicamente dirette. Basti pensare che il milieu politico europeo e quello degli stati aderenti vuole esentare se stesso da tuti i controlli che la Ue si appresta a fare sulla rete, compresi quelli sull’abuso sessuale su minori. Così dice la rivista francese Contexte:   “i ministri degli Interni dell’UE vogliono esentare i propri funzionari e il personale dei servizi segreti, della polizia e dell’esercito dalla scansione prevista di chat e messaggi” dal momento che le nuove regole e gli strumenti usati per attuarle, sono non soltanto  veicolo di sorveglianza di massa indiscriminata delle comunicazioni online di tutti, ma che gli algoritmi usati sono “inaffidabili e pericolosi” e potrebbero portare a giganteschi equivoci. Dunque non vogliono far parte della massa di controllati con strumenti ambigui che alla fine fanno trasparire una volontà di controllo politico e basta. Come ad esempio considerare violento parlare di un genocidio in atto.

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