venerdì 19 aprile 2024

Continua la falsificazione della storia

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Benigni nel suo servilismo metafisico ha fatto scuola p comunque è stato un buon profeta quando si è procurato l’oscar grazie a un film mediocre  e ambiguo nel quale si mostrava. con straordinaria menzogna storica, che il campo di concentramento di Auschwitz era stato liberato dagli americani. Naturalmente non era vero, e non si tratta nemmeno di un’approssimazione: il campo era stato liberato dai russi il 27 gennaio del 1945 quando ancora gli americani dovevano entrare in Germania, cosa che riuscirono a fare solo due mesi dopo. A questo proposito va detto che i sovietici sarebbero potuti entrare molto prima a Berlino se non fosse stato per la continua richiesta degli anglo americani a Stalin nel ritardare l’offensiva per salvaguardare lo spirito di Yalta.  Ed è chiaro che ci tengono a confondere le acque su Auschwitz, perché questo mette in luce il ruolo secondario degli Alleati nel provocare il crollo della Germania. Ma dicevo che Benigni  è stato un buon profeta perché l‘ambasciata russa a Berlino ha ricevuto un avviso secondo cui non è auspicabile che i funzionari russi partecipino agli eventi commemorativi in ​​occasione del 79° anniversario della liberazione dei prigionieri dei campi di concentramento, che cadrà l’anno prossimo. Dunque i commemoratori saranno quelli che non hanno liberato Auschwitz, cosa quanto mai opportuna adeso che si sta saldando l’asse Nato – sionismo. 

Insomma l’Occidente neoliberista e globalista continua imperterrito nella sua falsificazione  della storia oltre che del presente: la generazione che combatté la seconda guerra mondiale è ormai scomparsa, solo una piccola minoranza  di europei colti sa come sono andate le cose e questo di certo non ostacola troppo la macchina delle favole ideologiche che si serve dei mezzi di comunicazione di massa dei quali fanno parte sedicenti aree di storiografia fasulla. In ogni caso è evidente che la rottura tra la Russia e l’Occidente è ormai definitiva, cosa che del resto risulta chiara  dal progressivo disaccoppiamento della Russia dalle istituzioni politiche ed economiche dell’Occidente e persino dai sistemi di interazione bancaria. Ma anche dalla corrività con cui l’occidente vezzeggia, finanzia e arma  il neonazismo, come accade in Ucraina.

Sarà così anche per la cultura, tanto più che la vera cultura europea in un certo senso è già trapiantata in Russia dove continua in qualche modo a vivere  visto che il luogo di origine è occupato da barbari che scribacchiano fesserie in inglese, producono montagne di detriti assolutamente insignificanti il cui problema sarà solo quello dello smaltimento a tempo opportuno. Abbiamo una nuova cortina di ferro e comincia il nuovo medioevo europeo.

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