giovedì 11 aprile 2024

AstraZeneca costretta a rivelare i “dati nascosti” sugli effetti collaterali

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Il verdetto richiede che AstraZeneca fornisca informazioni sugli effetti collaterali del vaccino nel periodo compreso tra l’approvazione del vaccino alla fine di dicembre 2020 e il 19 febbraio 2024

Una decisione importante e senza precedenti quella del Tribunale regionale superiore di Bamberga (in Germania) che ha ordinato al gigante farmaceutico AstraZeneca di fornire informazioni dettagliate sugli effetti collaterali del suo vaccino Vaxzevria contro il Covid-19. Questo verdetto è il risultato di una causa legale intentata da una donna dell’Alta Franconia, la quale ha denunciato gravi danni alla propria salute dopo aver ricevuto il vaccino nel marzo 2021.

Il caso

La donna (33 anni), dopo aver ricevuto la dose di vaccino, ha sviluppato una trombosi venosa intestinale, un tipo di coagulo sanguigno estremamente raro e gravissimo, che l’ha portata in coma e ha reso necessario un delicato intervento di rimozione di una porzione del suo intestino. Il caso è raccontato dai quotidiani tedeschi. Dopo la convalescenza, la 33enne ha deciso di fare causa contro AstraZeneca non solo per i danni subiti a seguito della vaccinazione, ma anche per i dolori e le sofferenze che ha provato in questo lungo periodo.

La sentenza

Il tribunale ha specificamente richiesto ad AstraZeneca di divulgare tutti i dati relativi ai casi di trombosi con sindrome trombocitopenica (TTS), una possibile controindicazione dei vaccini anti-COVID-19, incluso Vaxzevria, di cui ha parlato anche l’Aifa. Il verdetto richiede che AstraZeneca fornisca informazioni dettagliate sugli effetti collaterali del vaccino nel periodo compreso tra l’approvazione del vaccino alla fine di dicembre 2020 e il 19 febbraio 2024.

I dati “nascosti”

L’avvocato della donna, Volker Loeschner, ha sottolineato l’importanza di queste informazioni non solo per il caso in questione, ma anche per altre procedure legali analoghe in corso e future. La richiesta di risarcimento della 32enne ammonta ad almeno 250 mila euro per il dolore e la sofferenza, circa 17 mila euro per il mancato guadagno nel periodo in cui non ha potuto lavorare, fino a 600 mila euro per tutti i problemi futuri che si verificheranno in seguito al calvario passato.

I possibili sviluppi futuri

La sentenza che riguarda la 32 enne dell’Alta Franconia costituisce un precedente importante da un punto di vista giuridico. Questa stessa misura, infatti, potrebbe essere applicata da altri tribunali nelle centinaia di procedimenti pendenti in Germania legati agli effetti collaterali dei vaccini. Del resto, questa causa civile è tra le prime intentate contro un produttore di vaccini anti Covid-19 in Germania.
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