sabato 20 aprile 2024

Ancora armi Nato all’Ucraina. Che chiede all’Italia i Samp-T.

Il governo Meloni “valuta” il decreto numero 9.

 

(GIAMPIERO CALAPÀ – ilfattoquotidiano.it)

Capri, Bruxelles e Washington. G7, Unione europea, Stati Uniti e Nato: l’Occidente continua la corsa agli armamenti e ai cosiddetti “aiuti” – compresa la difesa aerea franco-italiana dei Samp-T – per Zelensky; il governo Meloni studia la possibilità di un nono decreto per inviare armi a Kiev.

Durante il Consiglio Nato-Ucraina proprio a Zelensky, il segretario generale uscente Jens Stoltenberg ha assicurato che “presto” ci saranno nuovi annunci sui sistemi di difesa Kiev: “L’Alleanza ha mappato le capacità degli alleati, ci sono sistemi che possono essere dati all’Ucraina. In aggiunta ai Patriot possono essere forniti anche i Samp-T”, a produzione franco-italiana
Infatti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha “confermato quello che ha detto il presidente del Consiglio” sul fatto che il nostro Paese “farà il possibile per la protezione aerea dell’Ucraina. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha partecipato al Consiglio Nato-Ucraina e l’Italia non esclude ulteriori aiuti militari da fornire quanto prima all’Ucraina: sul tavolo del governo Meloni c’è la possibilità di un nuovo decreto, il nono, per l’invio degli armamenti. Crosetto, d’altra parte, due giorni fa ha ammesso: “Non abbiamo magazzini pieni con cui possiamo aiutare. Quello che potevamo dare fino ad adesso l’Italia lo ha dato quasi integralmente. La parte che non ha ancora dato la darà prossimamente”. I tempi del “prossimamente” andranno definiti, la Nato preme. Cosa sia questa “parte che l’Italia non ha ancora dato” è difficile da capire.
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Stoltenberg pare volere dall’Italia proprio i sistemi di difesa aerea Samp-T, per questo le parole di Crosetto all’incontro del gruppo Gedi (Stampa e Repubblica) di giovedì sembrano uno sfogo o un messaggio a chi deve intendere: “L’Italia ha ordinato alcuni sistemi di difesa aerea Samp-T due anni fa, l’industria che ha la commessa mi dice che li consegnerà tra tre anni. Voi pensate che uno possa fare il ministro della Difesa o difendere un Paese con questi tempi? Non riesco a capire come sia possibile metterci tre anni per costruire una qualunque cosa, anche la più complessa che esiste al mondo”. Qual è l’industria a cui si riferisce Crosetto? Si chiama Eurosam, joint venture fra i francesi di Aérospatiale e Thomson-Csf e l’italiana Alenia. L’attuale versione dei Samp-T “ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio”, si legge sul sito dell’Esercito. L’Italia ne aveva sei batterie, una è stata già inviata in Ucraina, un’altra è stata mandata in Turchia dal 2016 al 2019 contro i missili provenienti dal territorio siriano e poi è rientrata. Quindi cinque batterie che, hanno fatto filtrare fonti militari alla stampa, l’Italia non può mandarle a Kiev, perché saranno essenziali tra G7 del 13 giugno in Puglia e Giubileo. Insomma, bisogna investire più risorse, costruire e continuare la corsa agli armamenti, è tempo di guerra, ripetono come un mantra tutti i leader occidentali.

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