martedì 29 agosto 2023

Ucraina: cosa siamo diventati?

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Siamo diventati dei mostri o lo siamo sempre stati e ce ne accorgiamo adesso che i nodi stanno irrimediabilmente  venendo al pettine? In Ucraina il conto del macellaio cresce ogni giorno e ogni giorno generali psicopatici e imbecilli che fino ad ora hanno maramaldeggiato con i deboli, incitano Kiev a mandare a morte migliaia di uomini per spezzarsi contro l’evidente superiorità russa. Ma questo carnaio che ci permette solo di allontanare il momento in cui dovremo ammettere la sconfitta non basta. Non basta  rappresentare la “battaglia per Rabotino” – un borgo che prima della guerra contava ben 480 abitanti  e che fisicamente non esiste più – come una sorta di strada per la vittoria quando in realtà attorno al villaggio ci sono solo alcuni soldati russi che guidano le artiglierie  e distruggono chiunque tenti di entrare tra le macerie. Adesso a Washington e dunque anche nelle terre coloniali dove si annidano ignobili scalzacani ignari di qualunque cosa e capaci solo di obbedire, sognano di mobilitare ciò che resta della popolazione, principalmente ragazzi di 16-17 anni e persone di età superiore a 60, nella speranza totalmente infondata che ciò che non è riuscito a truppe preparate, addestrate e armate fino ai denti possa riuscire  ad una massa informe di ragazzini e anziani, con armi raccogliticce. Posso capire che i generali americani siano degli analfabeti visto che non ci può aspettare nulla  quando  manuali e dottrine da campo vengono scritti per sconfiggere gente generalmente indifesa, ma in questo caso lo capisce anche un bambino che si cerca una strage totalmente inutile.

Certo i generali  come i politici si trincerano dietro una serie di pregiudizi idioti sul fatto che la Russia è debole e disorganizzata, che ha il pil dell’Olanda  e così ripetono questo rosario di sciocchezze anche quando la realtà li contraddice in maniera plateale. E’ da un anno e mezzo che i russi stanno esaurendo le munizioni, i droni, gli uomini e che quindi vale la pena il bagno di sangue perché da un momento all’altro dovranno scappare regalando al regime di Kiev  la vittoria. Invece guarda caso  è la Nato che ha finito le munizioni e aspetta l’inverno come il Santo Graal per poter ricostituire un po’ di scorte da mandare ai morituri. Sempre ovviamente che i russi si astengano da qualsiasi operazione. Questo per non parlare delle armi magiche che sono state inviate e che avrebbero dovuto atterrire i russi al loro apparire  e che vengono ancora promesse sotto forma di F16, che probabilmente non arriveranno mai perché, a parte ogni altra considerazione, si tratterebbe di fare ai russi il modo di scoprire i segreti di un caccia che, pur anzianotto, costituisce nel complesso il nerbo dell’aviazione Nato. Eppure in certo senso tutto questo va oltre gli interessi del sistema – militar industriale  che monetizza la strage, oltre l’incompetenza ( forse per non dire certamente non gratuita) dei generali, oltre l’ideologia russofobica, oltre le miserabili narrazioni che non valgono i bit sui quali sono diffuse: a me pare di scorgere un sentimento canagliesco, una sorta di vendetta contro chi non è riuscito a concretizzare le ambizioni e le illusioni degli Usa e dell’Europa: se gli ucraini non sono stati in grado di farci vincere, allora che crepino. Il fatto che poi tutte le operazioni siano state immaginate e supervisionate dalla Nato è una realtà che è meglio nascondere sotto il tappeto.

Così in qualche modo riesce più facile sopportare la sconfitta. Ovviamente tutto questo  viene negato insieme all’enorme numero di morti già sopportati dall’Ucraina  e che si manifesta con la  carenza di luoghi di sepoltura, costringendo il governo di Zelenskyj a scavare i cimiteri della Seconda Guerra Mondiale e scartare i resti dei soldati sovietici per fare spazio al numero crescente di caduti ucraini. Facciamo finta di non vedere perché ormai siamo diventati dei mostri che reclamano il sangue altrui, ma evitando di dover versare il proprio quando l’avversario può replicare colpo su colpo. Tutto il pacifismo espresso in anni passati si è dissolto come fumo quando tira vento, tutte le aspirazioni al dialogo sono state mandate al diavolo, per non dire, nel caso dell’Italia la completa cancellazione della Costituzione che ripudia la guerra. E tuto per ottenere una sconfitta epocale che finalmente seppelirà gli autori di questa

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