giovedì 31 agosto 2023

L’altra faccia dell’impero: negli USA 600mila senza tetto e 110mila overdose

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C’è una ferita sociale invisibile e silenziosa negli Stati Uniti, fatta di senzatetto, overdose e comunità distrutte. Secondo le analisi della National Alliance to End Homeless e del dipartimento per l’Edilizia e lo sviluppo urbano, i senzatetto negli USA sono quasi seicentomila: 582.462 per l’esattezza, in aumento del 6% rispetto al 2017. Diciotto americani ogni diecimila non hanno un’abitazione in cui vivere e sono costretti a dormire all’aperto o in ripari improvvisati. Tra i clochard, oltre il 22% sono considerati “senza casa cronici”, il 6% sono veterani delle forze armate e il 5% sono giovani e giovanissimi. Dati che si pongono in forte contrasto con le statistiche dalle quali emerge che gli Stati Uniti sono la prima potenza economica mondiale. Tra i fattori che alimentano bombe sociali ci sono anche le disuguaglianze etniche: gli afroamericani, che rappresentano solo il 13% della popolazione complessiva, costituiscono invece il 39% dei senzatetto. Un allarme al quale si aggiunge quello della cronica e apparentemente inarrestabile crescita dei decessi per overdose da oppioidi, che negli ultimi due anni hanno superato i 100.000 casi l’anno, con il solo Fentanyl che fa in media 1.500 morti a settimana.

La città capitale degli homeless è Los Angeles dove vive in povertà il 14,2% della popolazione (circa 1,4 milioni di persone e circa il 10% in più nel centro urbano rispetto all’anno scorso). Da mesi è attivo lo stato d’emergenza per garantire alle autorità locali più poteri di intervento. Il sindaco Karen Bass ha dichiarato: «Migliaia di cittadini dormono per strada o in auto ogni notte, ogni notte alcuni di loro muoiono». Al secondo posto c’è New York, con ben 91.271 senza casa, tra cui 27.500 minori. Ad aggravare la situazione anche la gestione insufficiente delle ondate migratorie tutt’altro che irrilevanti: solo l’estate scorsa in città sono arrivate centomila persone. Anche la capitale Washington è sotto assedio: all’ombra della Casa Bianca e del Campidoglio, ci sono quasi 9.000 senza tetto, un incremento del 26% nell’ultimo anno. Il problema della povertà non si limita solo alle grandi città, ma si estende in tutto il territorio americano. In alcune zone della costa occidentale il sindacato del personale alberghiero ha persino proposto di introdurre una sovrattassa finalizzata ad aiutare i lavoratori a reddito più basso e per offrire stanze libere negli hotel pagate da un voucher municipale.

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I problemi sociali non si esauriscono al campo economico. Secondo i dati del Centro di Controllo delle Malattie (CDC), dal 2021 i decessi per overdose annue si sono stabilizzate oltre le 100mila unità. Per il 2023 sono ancora previste 110.000 morti, nonostante la leggera flessione degli ultimi mesi. Tra le droghe più utilizzate spicca il Fentanyl, responsabile di circa 1.500 vittime a settimana (circa 80 mila all’anno, dieci volte il bilancio delle guerre in Iraq e Afghanistan) e considerata la principale causa di morte per gli americani di età compresa tra i 18 e i 49 anni. Si tratta di un ritrovato sintetico elaborato negli anni Sessanta utilizzato per curare i dolori di alcune categorie specifiche di malati. Dietro prescrizione medica si acquista legalmente, ma le strade americane sono ormai piene di Fentanyl di contrabbando, il cui spaccio è gestito da bande che lo importano principalmente da Messico e Cina. La questione degli oppioidi, negli USA, è considerata ormai talmente grave che, il segretario alla Sicurezza interna Alejandro Mayorkas, l’ha definita «la più grande sfida per il paese».

[di Roberto Demaio]

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