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Se non fossimo alla canna del gas, guidati da incapaci più simili agli automi settecenteschi che a robot con quella che viene falsamente chiamata intelligenza artificiale, avremmo di che toglierci qualche soddisfazione. Ricordate il siparietto con Sarkozi e la Merkel che sorridevano mentre erano in procinto di attuare il golpe Monti, cacciando Berlusconi e chiamando quell’avanzo di banchiere a difendere gli interessi delle banche francesi e tedesche con i soldi degli italiani? Sono cose che ormai vengono ammesse dagli stessi protagonisti, ma adesso sono loro ad aver finalmente compreso di essere stati fatti fuori dallo stesso padrone che aveva ordinato l’imboscata al Cavaliere: i protagonisti in primo piano non sono più gli stessi, ma delle imitazioni, ovvero Macron, uno che dovrebbe esse avvitato al lettino dello psicanalista per non fare danni e Scholz, una nullità totale, ma con parecchi scheletri negli armadi cosa che ne fa un prezioso servo sciocco. Quest’ultimo è stato così idiota da pensare che la guerra in Ucraina sarebbe stata vinta in poche settimane grazie alle sanzioni contro la Russia, ma poi ha dovuto subire la distruzione da parte dell’ “alleato” americano del North Steam, ovvero della possibilità per l’industria tedesca di rimanere a galla e adesso tenta con il suo governicchio da quattro pfennig di dare la responsabilità agli ucraini. Ma allora che senso avrebbe l’appoggio militare a Kiev dopo un fatto del genere? Infatti nulla di ciò che fa e che dice questo omuncolo ha senso e per fortuna viene duramente contestato ogni volta che blatera in pubblico. Tocca a noi ridere per la fine ingloriosa dell’industrializzazione tedesca e dunque delle speranze di egemonia di Berlino.
Ma non va meglio al suo amico Macron che si sta giocando ciò che resta del tardo colonialismo francese in Africa. Dopo il Niger ecco un altro colpo di stato in Gabon, Paese altrettanto ricco di materie prime e in questo caso non c’è solo il danno, ma anche la beffa perché il golpista pare sia un uomo che fa parte dell’allevamento africano Cia e questo significa che gli Usa non hanno alcuna fiducia nelle capacità di Parigi di tamponare la situazione e di evitare che parte dell’Africa abbracci i Brics. Insomma, è un “levati dalle scatole che sei un incapace” da parte di Washington che non potrebbe essere più offensivo. In questo caso il sorriso è ancora più ampio perché forse qualcuno ricorderà che mesi prima del golpe Berlusconi operato per conto della finanza internazionale, la Francia aveva provato a sbatterci fuori dalla Libia durante la campagna per distruggere Gheddafi colpevole di aver pensato a una moneta africana che sostituisse il dollaro e il franco coloniale francese. Poi, ovviamente la situazione è sfuggita di mano e non solo la Francia non ha guadagnato la Libia, ma sta perdendo tutta l’Africa. Dai, fai un bel sorriso Macron, bello aperto come quando ti tingi di nero nei festini all’Eliseo, perché presto questi tuoi travestimenti saranno l’unica Africa amica della Francia.
Davvero un peccato non poter gustare la vendetta visto che comunque la gabola messa in piedi contro l’Italia e contro un personaggio ritenuto troppo populista per poter accettare la serie di “riforme” volute dalla finanza e dunque da Bruxelles che ne è fedele interprete. Probabilmente sbagliavano, perché Berlusconi aveva chili di pelo sullo stomaco, ma comunque da allora non c’è stato altro che un teatrino di facce diverse ma sempre nella mera funzione di burattini: si è passati da Monti, torpido come un coccodrillo, al bradipo Letta, al cocker Renzi che abbaiava in inglese, a Gentiloni della cui reale esistenza molti dubitano, a Conte, frutto del tradimento grillino, a Draghi il codardo e infine alla pescivendola che ci vuole vendere orate marce. Dunque non possiamo sorridere più di tanto perché purtroppo siamo parte del dramma, sia pure solo come comparse a cui nessuno bada.
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