giovedì 25 agosto 2022

Quarta dose: il mainstream dichiara che non danneggia il cuore, anzi gli fa bene

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Vaccini Covid, comincia la campagna d’autunno per convincere i riottosi italiani ad accettare la quarta dose. E comincia colpendoli al cuore. La quarta dose riduce il rischio di miocardite, proclama l’agenzia Ansa. Ma è vero solo nella misura in cui una salita può sembrare perfino una discesa, se viene mostrata esclusivamente dal lato opposto.

In pratica, vogliono dirci che la miocardite causata dal Covid è più frequente della miocardite causata dalla vaccinazione. Ma per rischiare la miocardite dovuta dovuta al Covid bisogna per prima cosa ammalarsi gravemente di Covid. Non è affatto detto che ci si ammali di Covid, e ci si ammala anche da vaccinati. Il rischio di miocardite è invece una certezza quando ci si vaccina: e secondo i nostri governanti, tutti dovrebbero vaccinarsi. E’ in questo modo che i grandi media guardano una salita dal lato opposto cercando di farla diventare una discesa.

Sarebbe impietoso ricordare che già una sola dose di vaccino anti Covid sembrava miracolosa, che la seconda sarebbe bastata per omnia saecula saeculorum e che la terza sarebbe stata quella definitiva. I magazzini dell’Italia e dell’Unione Europea traboccano di vaccini inutilizzati che sono stati pagati con  miliardi e stramiliardi di denaro pubblico: acquistati 318 milioni di dosi per 60 milioni di italiani; 4,2 miliardi di dosi per 447 milioni ci cittadini UE.

Qualcosa bisognerà pur farne, di tutte ‘ste dosi… E per non buttarle, si reputa necessario innanzitutto rassicurare a proposito degli effetti avversi relativi al cuore: i più temuti.

Il rischio di sviluppare miocarditi o pericarditi dopo la vaccinazione Covid è ormai assodato e ampiamente ammesso, soprattutto nei giovani, anche se all’inizio il CDC statunitense affermava a torto il contrario: e con lui le altre agenzie mediche occidentali.

Quanto è alto il rischio di contrarre la pericardite dopo la vaccinazione? Una risposta è in uno studio che ha seguito per 28 giorni, a partire dalla data di vaccinazione, oltre 23 milioni di persone residenti nell’Europa del Nord di età superiore ai 12 anni. Dopo la seconda dose di Pfizer, 4-7 casi di miocardite in più ogni 100.000 persone; dopo la seconda dose di  Moderna, 9-29 casi in più ogni 100.000 persone.

Altro studio, stavolta francese, altra risposta, molto più preoccupante. Dopo la seconda dose di Pfizer, il rischio di miocardite aumenta anche di otto volte rispetto al gruppo di controllo; dopo la seconda dose di Moderna, aumenta del 30%.

In sostanza, il rischio di danni al cuore dopo la vaccinazione è una certezza: non una possibilità che discende dall’eventualità di prendere il Covid.

GIULIA BURGAZZI

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