https://www.vietatoparlare.it
Nelle borse ‘a pronti’ (spot) in Europa, i prezzi del gas hanno superato i 2.500 dollari per 1.000 metri cubi.
“Negli scambi a pronti in Europa, i prezzi del gas hanno superato la soglia dei 2.500 dollari. Secondo stime prudenti, se la tendenza continua, in inverno i prezzi supereranno i 4.000 dollari per 1.000 metri cubi. m“, afferma la pubblicazione di Gazprom nel canale Telegram. Quindi quasi il doppio.
Ma quali sono i fattori che determinano un innalzamento del prezzo
così elevato? I media dicono che è la guerra russo/Ucraina, certo questo
fattore concorre perché ci stiamo approvvigionando sempre di più da
fornitori terzi, come l’Algeria, ma non è così decisivo.
In realtà, l’innalzamento di prezzi è cominciato molto prima del 24 febbraio, data dell’inizio delle ostilità. Ed allora?
In realtà l’ENI sta acquistando ancora dalla Rusia il gas a prezzo
originario come da contratto e lo sta rivendendo al prezzo deciso alla
borsa di Amsterdam, incamerando un enorme surplus.
Qui ex capo del trading di ENI spiega come ENI compri il gas russo ai prezzi di contratto e che l’onere viene mantenuto anche se l’Italia si rivolge ad altri fornitori o fonti alternative.
Come riporta ANSA, in questo modo “Eni ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 7,398 miliardi, in crescita dagli 1,103 miliardi dello stesso periodo del 2021 e un utile netto adjusted di 7,08 miliardi dagli 1,199 miliardi del 2021″.
In realtà non tutti i paesi europei comprano a prezzo da contratto perché non li hanno rinnovati, preferendo i prezzi spot, quando erano più bassi dei prezzi da contratto precedentemente stipulati. Ma questo non è il caso dell’Italia che ha avuto sempre condizioni vantaggiose. Da qui il poderoso utile che è la prova certa della speculazione in atto. Se tale comportamento è diffuso in tutta Europa , è altrettanto singolare che un utile di tale entità non venga almeno tassato per ridurre le bollette delle aziende e delle famiglie italiane.
VPNews
Nessun commento:
Posta un commento