mercoledì 31 agosto 2022

Informazione sull’Ucraina in diretta da Washington

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Probabilmente il conflitto in Ucraina è quello dove l’informazione occidentale è riuscita a dare il meglio si sé e a superare il record di menzogna e stupidità raggiunto con la pandemia. Basti pensare che la quasi totalità dei giornali e delle televisioni occidentali sostiene che siano i russi – che l’hanno conquistata e la controllano -a bombardare la centrale nucleare di Zaporozhye. L’assurdo dei russi che bombardano se stessi è veramente l’apice della menzogna e della stupidità di chi da ancora credito alle più stravaganti bugie dimostrando che la credulità confina con la mala fede. Con la guerra ucraina Washington ovvero la cupola che vi comanda ha provveduto per tempo a immettere anche nel web un nutrito esercito di cazzari a pagamento che “controllano le notizie”- Facebook è in prima linea a cercare di fermare la “disinformazione” o meglio l’informazione vera, ma non allineata e così si appoggia ad alcune organizzazioni di controllori dei fatti:  StopFake, VoxCheck, Fact Check Georgia, Demagog, Myth Detector, Lead Stories, Patikrinta 15min, Re:Baltica e Delfi: “per frenare la diffusione della disinformazione e fornire agli utenti informazioni più affidabili, stiamo lavorando con fact-checker indipendenti in tutto il mondo. I fact-checker indipendenti di Facebook sono tutti certificati dall’International Fact-Checking Network (Ifcn). 

Immagino che siano proprio molto affidabili perché questa Ifcn è una sussidiaria dell’organizzazione di ricerca giornalistica “Poynter Institute”  che viene finanziato dal famigerato   National Endowment for Democracy  ( Ned) che è uno dei principale strumenti con cui Washington e la Cia seminano il caos nel mondo. Per giunta tutte i gruppi di fact checker citatt sono tutti finanziati da organizzazioni che dipendono direttamente sia dal governo Usa oppure da entità riferibili alla Nato. In un certo senso il più noto, il più grande e il più combattiveo di questi gruppi che Facebook e altri social hanno scelto per il controllo delle notizie, ovvero Stop Fake è stato proprio istituito dall’alleanza Atlantica in maniera specifica per il controllo delle notizie dall’Ucraina all’indomani del 2014 per evitare che il regime di Kiev apparisse come apertamente nazista e xenofobo. Benché la pagina del sito non parli direttamente di questo appoggio rivela  però quanto basta per screditarlo come strumento di informazione: infatti dice di lavorare grazie all’appoggio finanziario della Fondazione internazionale Rinascimento che per chi non lo sappia è una ong ucraina fondata nel 1990 come una costola della Open Society di Soros e viene in gran parte finanziata dal governo degli Stati Uniti attraverso il Ned: è stata uno dei canali attraverso cui è stato organizzato Maidan. Inoltre si rivela che contribuiscono anche l’Ambasciata del Regno Unito in Ucraina, il  ministero degli esteri britannico, il  Ministero degli Esteri ceco. Per non parlare di altro e non dilungarsi su una serie di ambigui personaggi che fanno parte della macchina di scena occidentale.

In passato Stop Fake ha tentato di far passare come marginale il rapporto con la Ned e la Cia e probabilmente oggi tenterebbe di negarlo completamente se non fosse che i documenti che la Ned ha fatto sparire nel momento dell’operazione russa in Ucraina, sono rimasti tra le copie archiviate. Del resto uno dei personaggi di spicco che sono stati alla guida di questo gruppo di killer della verità è stata Nina Jankowicz, il personaggio che Biden ha messo a capo del discusso e vergognoso  “Disinformation Governance Board” che dopo un mese è stato chiuso. La Jankowicz è stata costretta alle dimissioni anche perché sono uscite fuori tutte le campagne diffamatorie e false he aveva portato avanti. Solo dopo qualche tempo sono uscite fuori le impresa della Jankowicz, mentre dirigeva  Stop Fake: davanti alla telecamera  aveva esaltato con entusiasmo le virtù delle formazioni para militari naziste. Non essendo più al ministero bideniano della verità si può però scatenare impedendo il più possibile che una qualche verità salti fuori.

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