sabato 27 agosto 2022

La controffensiva Ucraina nel Donbass e a sud sta fallendo

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Il tentativo di controffensiva, annunciato da Zelensky, da parte dell’esercito ucraino nel Donbass e nel sud del Paese porterà a una schiacciante sconfitta delle forze armate ucraine, anche negli USA non si pone alcuna speranza. Lo scrive l’esperto analista militare Robert Farley su 19Fortyfive.

Secondo il giornalista, le conseguenze del contrattacco saranno drammatiche per gli stessi nazionalisti: la difesa dell’Ucraina ha diverse debolezze e perderà nuovi territori dopo la reazione delle forze militari russe.

Una chiara sconfitta per il regime di Kiev che si riflette anche verso l’Occidente, in modo particolare sui nuovi invii di armi all’Ucraina. La sconfitta genera molta preoccupazione negli USA e in Gran Bretagna in modo particolare.

Il giornalista ed editorialista del Welt, Christoph Schilz, ha affermato “il prossimo inverno nel mondo occidentale si formerà uno stato d’animo in cui le persone sono meno disposte a sostenere l’Ucraina e sostenere le sanzioni”. Il corrispondente di WELT aggiunge: “Kiev dovrà capire l’inutilità di cercare di contrattaccare Kherson. Non è possibile spingere centinaia di giovani al macello nelle trincee.

Alle sconfitte sui fronti si aggiungono i segnali di debolezza provenienti dai principali governi europei non più determinati nel fare promesse per nuovi invii di armamenti al regime di Kiev. Il sostegno militare all’Ucraina sembra essere in via di esaurimento e la conferma delle preoccupazioni, fa parte anche della propaganda ucraina, viene scritta nera su bianco dalle rilevazioni di una ricerca in cui si evidenzia che i principali governi europei, negli ultimi 30 giorni non si sono impegnati a inviare nuove armi.

Dal 24 febbraio, Regno Unito, Francia e Germania hanno inviato armi ma il sostegno internazionale, da parte delle maggiori economia europee sta diminuendo come scrive il The Telegrafh.

La ricerca, pubblicata dal Kiel Institute for the World Economy, istituto tedesco, non ultimo per diffondere la propaganda ucraina, dall’inizio del conflitto, monitora il sostegno degli Stati europei verso il regime di Kiev. Il risultato della ricerca conferma le preoccupazioni di Kiev che l’interesse occidentale per il conflitto stia diminuendo a causa della forte crisi economica in Europa.

Più a lungo continuerà il conflitto, più l’Ucraina devastata dalla guerra diventerà dipendente da un flusso costante di armi occidentali e anche del sostegno finanziario.

A seguito di questa nuova fase, l’Ucraina ha intensificato i barbari bombardamenti contro edifici pubblici, scuole e ospedali nel Donbass, facendo strage di civili. L’artiglieria Ucraina bombarda aree civili e nuovamente è stato bombardato un campo di prigionia per i soldati ucraini a Donetsk, al momento non c’è un bilancio di morti e feriti. Non si fermano neanche i lanci, sempre nei territori del Donbass, di mine antiuomo, proibite da tutti i trattati, il regime di Kiev alimenta il conflitto con atti di terrorismo. L’ultima strategia, l’ultima carta del regime di Kiev è la centrale nucleare di Zaporizhia utilizzata per continuare a fare pressioni verso i paesi europei, con il terrore di una catastrofe nucleare.

Christoph Trebesch, responsabile della ricerca e del Kiel Institute ha scritto: “la guerra è entrata in una fase critica, le nuove iniziative di aiuto si sono esaurite”. Sul campo e sui fronti, le notizie confermano quanto rilevato dalla ricerca, o meglio, l’esercito ucraino sta subendo numerose perdite e le forze militari russe controllano, giorno dopo giorno, una maggiore percentuale del territorio.

Christoph Trebesch continua: “a luglio, i paesi donatori hanno quasi azzerato gli aiuti rispettando solo quanto promesso prima.

I dati del think tank tedesco hanno mostrato che i principali donatori europei – Regno Unito, Germania, Polonia, Francia, Italia e Spagna – non avevano fornito alcun contributo.

Il mese scorso il Canada e la Norvegia hanno donato due terzi dell’importo totale pari a 1,4 miliardi di euro. I governi occidentali, tuttavia, la scorsa settimana hanno impegnato più di 1,5 miliardi di euro in contanti, attrezzature e addestramento per rafforzare le forze armate ucraine nella guerra contro la Russia. Impegno confermato direttamente da Guterres per l’addestramento dei militari ucraini ma in altri Stati europei.

Nell’ambito della conferenza di Copenaghen, la Gran Bretagna ha promesso di raddoppiare il numero di lanciarazzi a lungo raggio M270, il sistema missilistico più avanzato dell’esercito, inviati a Kiev.

Il Regno Unito rimane il maggior contributore d’Europa di armi all’Ucraina, inferiore di circa 21 miliardi di euro rispetto agli Stati Uniti.

La Germania resta lo Stato accusato dal regime di Kiev di fare gli invii di armi troppo lentamente, mentre l’Italia, unico paese che applica il segreto militare in merito agli invii di armi a Kiev ha promesso di inviare 200milioni per pagare gli stipendi agli insegnanti ucraini.

 

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