lunedì 1 agosto 2022

Iran: parte la costruzione del primo reattore nucleare sperimentale. Chissà che gioia in Israele

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Il capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica iraniana ha dichiarato che la costruzione di un reattore nucleare di ricerca completamente autoctono nella città centrale di Isfahan sarà avviata a breve.

Il reattore di ricerca, che servirà a testare il combustibile per altri reattori, sarà costruito presso il Centro di Tecnologia Nucleare di Isfahan, ha dichiarato Mohammad Eslami durante una visita all’Uranium Conversion Facility (UCF) della città, mercoledì scorso.

“Abbiamo pianificato che, sulla base degli studi effettuati, inizieremo ufficialmente la costruzione del reattore di ricerca presso il sito di Isfahan nelle prossime settimane”, ha osservato.

“Va detto che questo progetto è completamente autoctono e iraniano, che completerà la catena di ricerca, valutazione, test e garanzia della nostra produzione di energia nucleare”, ha dichiarato Eslami, affermando che il ciclo del combustibile nucleare è la parte più importante dell’industria nucleare.

“Va notato che finora tutto il clamore suscitato è stato per l’arricchimento, mentre la stazione successiva è l’industria del ciclo del combustibile, che abbiamo già utilizzato nella fase di ricerca semi-industriale”, ha detto in riferimento alle accuse dell’Occidente contro il programma nucleare iraniano, come ha riferito Press TV.

Eslami ha detto che i Paesi stranieri non hanno collaborato con l’Iran per il completamento del ciclo del combustibile nucleare, aggiungendo che alcuni Paesi sono venuti per realizzare il progetto, ma hanno abbandonato il lavoro a metà strada e lo hanno lasciato.

Attualmente, la capacità industriale nazionale e l’ordine di cambio di ingegneria presso l’Agenzia per l’Energia Atomica dell’Iran e le aziende basate sulla conoscenza consentono al Paese di muoversi verso l’industrializzazione al fine di produrre combustibile per i reattori, anche presso l’UCF di Isfahan. Bisogna anche dire che gli stretti rapporti fra Teheran e Mosca fanno pensare che, magari non a livello governativo, vi siano stati degli scambi di informazione fra le due parti.

“È bene sapere che l’energia nucleare è progettata e costruita in modo integrato solo in pochi Paesi del mondo e poiché questi non collaborano con noi in questo campo, dobbiamo sviluppare appieno le capacità e localizzarle… in modo che il popolo iraniano possa trarne beneficio e ricevere elettricità pulita senza fluttuazioni”, ha affermato il funzionario.

Eslami ha sottolineato che la questione principale per l’avanzamento del programma nucleare iraniano è l’aumento della capacità delle centrali elettriche nazionali.

L’Iran pianifica di costruire 10 mila megawatt/h di energia nucleare e l’agenzia energetica nazionale sta già identificando le località dove costruire questi nuovi impianti, da collocare soprattutto nel sud del paese.

Quindi il programma nucleare ufficiale civile prosegue. Ovviamente un reattore, anche sperimentale attrarrebbe le attenzioni da parte di Israele e dell’Arabia, che vedono l’evoluzione dell’Iran come potenza nucleare essere una minaccia alla propria sopravvivenza. Non credo che Gerusalemme resterà con le mani in mano: l’ultima volta che si trovò di fronte ad una situazione del genere bombardò, con l’operazione Opera, la centrale nucleare in costruzione di Tuwaitha. Era il 1981.

 

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