La riforma fiscale porterà 368 euro in più all’anno in busta paga ai dirigenti, 266 agli impiegati e 162 agli operai. La riduzione media del prelievo sarà di 264 euro l’anno, ma sarà maggiore per i redditi medio-alti. Questi risparmieranno in totale 765 euro.
(Sofia Gadici – tpi.it)
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha fornito i numeri dell’impatto del taglio dell’Irpef. Nello studio viene calcolato l’impatto sui contribuenti reali e viene certificato che la riforma fiscale porterà a una riduzione media del prelievo per 27,8 milioni di contribuenti pari a 264 euro l’anno. Ma sarà maggiore per i redditi medio alti (quelli tra 42 e 54mila euro): 765 euro.
Il 34% della popolazione non avrà vantaggi né svantaggi. Qualcuno subirà anche un incremento d’imposta nonostante la clausola di salvaguardia per i redditi bassi: 372 mila persone perderanno 188 euro l’anno. Se sul reddito imponibile si calcolano le imposte e su quello complessivo le detrazioni, infatti, un contribuente che ha solo redditi da lavoro o da pensione guadagnerà. Chi ha altri redditi come quelli derivati da cedolare secca potrebbe non farlo.
FAMIGLIE
Il 20% delle famiglie più povere è sostanzialmente escluso dai benefici per effetto dell’incapienza fiscale. La metà dei nuclei in condizione economica meno favorevole beneficerà di circa un quarto delle risorse complessive (circa 1,9 miliardi), mentre il 10% più ricco di più di un quinto delle risorse (1,6 miliardi). Un quarto delle famiglie in condizione economica meno favorevole è di fatto escluso dall’ambito di applicazione dell’Irpef a causa dell’elevato livello dei redditi minimi imponibili.
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