mercoledì 29 dicembre 2021

La variante Draghi è letale

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Esattamente un anno fa, anzi un anno e due giorni fa cominciarono in Italia le vaccinazioni, salutate come la liberazione dall’incubo del covid e allora la domanda non era se i vaccini funzionassero, anche se non erano stati sperimentati e utilizzavano una tecnica mai usata prima fuori dai laboratori: non si poteva mettere in dubbio la “scienza” quella stessa che aveva probabilmente creato il virus e aveva spacciato con immonde manipolazioni una sindrome influenzale per peste  bubbonica. Dunque entro l’estate la battaglia contro il raffreddore sarebbe stata vinta.

Le uniche domande che le autorità e i belanti sudditi si facevano era in quanto tempo si sarebbero potute vaccinare le persone a rischio e una parte di popolazione sufficiente a fermare l’infezione: la percentuale di vaccinati per contenere definitivamente il virus non era ben determinato, Fauci inizialmente aveva detto il 65 -70 per cento, secondo le indicazioni dell’epidemiologia valida sino al febbario del 2020, ma poi arrivò all’80 – 90 per cento senza una ragione precisa, ma semplicemente constatando l’umore favorevole alla puntura che poteva spingere i vaccini e dunque i guadagni di Big Pharma (e dello stesso Fauci) . Dunque in questo quadro di ottimismo ritrovato non ci si poneva il problema di costringere in qualche modo le persone a regalare il braccio alla scienza come fossero cavie.

Poi in prossimità dell’estate le cose sono cominciare a cambiare: dapprima si è ritenuto che la percentuale di vaccinati non fosse sufficientemente alta e così si sono prese misure per incentivare le punture istituendo il green pass che escludeva chi non si era piegato ai preparati genici da discoteche, ristoranti al chiuso e altre amenità del genere, mentre dava questa possibilità anche a quelli che avevano fatto anche una sola dose di vaccino. A quel punto però ci si è resi conto che i preparati a mRna non funzionavano poi così bene perché a parte le reazioni avverse numerosissime, ma nascoste , avevano una durata effimera e rischiavano di mandare all’aria i piani di vaccinazione totale che erano in sostanza una prova di potere e non avevano un reale  significato sanitario. Così all’inizio dell’autunno ben sapendo che le magagne sarebbero saltate fuori con i primi freddie con la diffusione delle malattie respiratorie, si è alzata la posta e il green pass è diventato necessario per muoversi o anche per lavorare, salvo farsi tamponi ogni due giorni per una spesa settimanale di 45 euro, ma la giustificazione trovata per quest’ennesimo abuso avrà a buon diritto un posto d’onore quando si tratterà di misurare la stupidità umana: si è detto che i non vaccinati minacciavano i vaccinati. Il fatto che un’idiozia simile sia stata moneta corrente per mesi dà la perfetta misura della condizione di minorità psicologica nella quale navighiamo, ma anche della mistificazione alla quale siamo sottoposti. Questa idea della pandemia dei non vaccinati per dare la colpa dell’insuccesso di un farmaco a chi non lo ha usato, in altri momenti e in altre temperie culturali avrebbe immediatamente messo in luce il fatto che le autorità e la scienza, se non altro quella falsa legata al profitto, avevano mentito: i vaccini servivano a ben poco e soprattutto non potevano raggiungere l’obiettivo per il quale venivano presentati come il santo graal, ovvero quello di eradicare il virus. Due anni di assenza di cure che ha fatto non so quanti morti in attesa di un prodigio che non c’è stato e che del resto non poteva nemmeno esserci vista la natura di questo virus, la cui pericolosità è stata peraltro artatamente moltiplicata per mille. Del resto proprio ieri Fauci ha confermato che le forzature degli obblighi vaccinali non hanno alcun significato sanitario, ma servono solo per vendere sempre più vaccini.

La cosa disperante è che la vicenda vaccinale è stata interamente gestita da Draghi attraverso una serie di innumerevoli di menzogne e questo individuo che ha messo sotto i piedi la costituzione ora pretende. appoggiandosi alla razza padrona che lo incensa nella sua sconvolgente mediocrità umana e politica, di diventare presidente della Repubblica, ossia il garante della legge fondamentale che egli ha stracciato. Draghi lo vuole  per schivare le conseguenze economiche di un altro anno di semi segregazione che per ora vengono nascoste sotto una serie di assurdità su un preteso e grottesco boom economico, e per evitare che la situazione plasmatica della politica possa portare a un qualche allontanamento dai comandamenti delle elite ordoliberista che ad ogni costo vuole risucchiare i risparmi degli italiani. Chi meglio di Draghi che ha costruito la sua intera carriera sulla svendita del Paese potrebbe garantire questo esito? Una qualche garanzia ci vuole, perché è pur vero che  abbiamo una sorta di sgovernissimo, di pappa politica sfatta che ha accettato senza fiatare qualsia abuso costituzionale, ma è anche vero che proprio in una situazione magmatica e confusa ogni cosa è possibile. Insomma c’è bisogno di un re o meglio di un reggente che senza essere direttamente coinvolto possa comandare e trasformare definitivamente la Repubblica parlamentare in Repubblica presidenziale. Il che dimostra che l’unico vaccino che davvero servirebbe è quello contro l’autoritarismo e il vero virus è lo stesso Draghi, una delle tanti varianti del golpe mondialista.

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