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Osservare quello che sta succedendo in Israele è come fare un viaggio nel futuro per vedere quello che potrebbe succedere in Italia tra qualche settimana.
Lo Stato mediorientale è stato infatti uno dei primi e più veloci Paesi a somministrare la doppia dose del vaccino alla propria popolazione e per questo lì si possono osservare con anticipo fenomeni che prima o poi toccheranno tutti.
Israele si appresta a entrare nella quinta ondata
Dopo aver già subito la cosiddetta quarta ondata nel periodo tra agosto e ottobre, nonostante le vaccinazioni, il Paese potrebbe ora raggiungere il primato anche per una possibile quinta ondata. Questo è almeno ciò di cui parlano gli scienziati israeliani.
Come Salman Zarka, il responsabile medico dell’emergenza Covid, che ha così dichiarato: “Non siamo in mezzo a delle ondate, siamo all’inizio di una nuova ondata”, preannunciando così l’arrivo di un nuovo ennesimo rialzo dei contagi.
E qual è la strategia che intende adottare Israele per affrontare questo nuovo presunto picco? È sempre la stessa: vaccinare, vaccinare e ancora vaccinare.
Non c’è tre senza quattro
Dopo essere stato uno dei primi Paesi a somministrare la terza dose del vaccino, che ha raggiunto ad oggi il 44% della popolazione, Israele sembra ora essere addirittura pronta per la quarta. Questo nonostante le stesse autorità israeliane ammettano apertamente come nemmeno la terza dose sia stata in grado di fermare i contagi.
Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, il 9% dei nuovi casi da Covid avrebbe infatti ricevuto già la terza dose. Eppure il Ministro della Salute Nitzan Horowitz ha già affermato che “i cittadini israeliani potrebbero avere bisogno ad un certo punto della quarta dose se i contagi dovessero di nuovo salire”.
Insomma sembra di rivivere il mito di Sisifo, il re dell’antica Grecia che per punizione era costretto a trascinare fino in cima ad una montagna un enorme masso, per poi vederlo puntualmente rotolare a valle e così ricominciare la fatica all’infinito. La stessa cosa succede oggi con il Covid: restrizioni per fermare i contagi, che si rivelano inefficaci. Vaccini per fermare i contagi, che si rivelano inefficaci. E così via in un circolo vizioso senza fine.
Vaccinare anche i bambini
Se però per Sisifo si trattava di una punizione ineluttabile, per i politici di oggi esisterebbe invece una via d’uscita: un po’ di autocritica, chiedendosi se alla luce di questi risultati restrizioni e vaccini non siano la scelta giusta. E invece si preferisce continuare il supplizio, e ancora una volta il Ministro israeliano conferma che la strategia non verrà cambiata: “Se stiamo entrando nella quinta ondata, la nostra strategia è di vaccinare quante più persone possibili”.
E oltre alla quarta dose, i prossimi inoculati saranno i bambini, sia sotto gli 11 anni che sotto i 5 anni. Tant’è che in Israele hanno già identificato i bambini come nuovi vettori di contagio, soprannominando la quinta ondata come una “children’s wave”. E infatti ancora una volta l’omologo israeliano di Speranza lancia l’allarme: “Non ci sono ragioni per aspettare di vaccinare i bambini. Il virus non aspetta”.
La domanda che sorge spontanea è: dovremmo quindi vaccinarci tutti per sempre, tre, quattro volte all’anno, ritornando, come Sisifo, sempre al punto di partenza? Forse invece di questo inutile tentativo affannoso di combattere contro un virus, sarebbe ormai doveroso, dopo due anni, cercare una convivenza pacifica.
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