sabato 27 novembre 2021

La pandemia come il desert storm: fanatismo, non scienza

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Se cercaste su Wikipedia il nome del dottor  Rajeev Venkayya non trovereste nulla ed è davvero molto strano visto che questo signore è attualmente presidente dell’Unità per i vaccini globali della Takeda Pharmaceuticals, mentre in precedenza è stato direttore salute globale presso la Fondazione Bill & Melinda Gates, dove ha supervisionato le due principali priorità della fondazione dell’eradicazione della polio ( finita con la nascita di una nuova forma di poliomielite) e dell’introduzione di nuovi vaccini, membro del Consiglio di amministrazione dell’ Alleanza per i vaccini , Gavi mentre  ancora prima è stato a capo del gruppo di studio sul bioterrorismo della Casa Bianca di G.W. Bush e consigliere speciale del presidente. Dunque una persona importante. E’ lui che nell’ambito di una lotta contro un possibile bioterrorismo a creare le linee base per una difesa contro le pandemie e a mettere al centro di tutte le operazioni le segregazioni e i blocchi, nonostante essi non facessero parte che solo marginalmente della scienza epidemiologica.

Le linee guida della Casa Bianca consentivano al governo di mettere i cittadini  americani in quarantena mentre chiudevano le loro scuole, le imprese, le chiese e ogni attività veniva fermata nella  convinzione che tutto questo avrebbe fermato il contagio. Anzi no che avrebbe salvato attraverso l’isolamento le attività militari, di produzione bellica e di decisione politica, che è in realtà una cosa molto diversa ed è più vicina al fanatismo bellico che all’epidemiologia.

Insomma egli concepì tutto il piano come una specie di “desert storm” interno aiutato in questo da una singolare squadra nella quale non c’erano epidemiologi seri, visto che tutti avevano rifiutato di entrare in una faccenda del genere, ma alla fine si imbatté nel vero inventore delle segregazioni, Robert Glass un informatico che lavorava ai Sandia National Laboratories nel New Mexico e che naturalmente non aveva alcuna formazione medica, né tanto meno conoscenza, sui virus. Glass, a sua volta, venne ispirato da un progetto di fiera della scienza a cui stava lavorando sua figlia di 14 anni. Così teorizzò  che se i ragazzi delle scuole potessero distanziarsi di più o addirittura non essere affatto a scuola, avrebbero smesso di ammalarsi a vicenda. Estendendo l’idea Glass ha seguito l’idea e ha lanciato un modello di controllo delle malattie basato su ordini di soggiorno a casa, restrizioni di viaggio, chiusure di attività commerciali e separazione umana forzata. L’idea era stata sintetizzata da un certo Carter Mecher che bazzicava la casa Bianca e che oggi è membro del comitato di pianificazione del National Institutes of Health (NIH) e direttore per la politica di preparazione medica presso il Consiglio per la sicurezza interna della Casa Bianca: “Se si prendessero  tutti e li si chiudesse ciascuno nella propria stanza e non li si lasciasse parlare con nessuno, non ci sarebbe  alcuna malattia”. Certo, nemmeno la specie umana, ma questo per mostrare chi sono quelli che gestiscono la pandemia e il loro livello di intelligenza. Per la cronaca anche di Carter Mecher, su Wiki non c’è nulla ed è un’altra strana assenza.

Il fatto è che tutto questo era concepito nell’ambito di un guerra biologica con agenti batterici o virali ad altissima mortalità che potevano essere diffusi in vario modo e in maniera massiccia, ma col tempo e con l’opera di chi aveva concepito questi piani l’insieme  è diventato un qualcosa di applicabile a situazioni totalmente diverse e persino a un raffreddore o a una lieve influenza come il covid.  Insomma  a qualcosa che non c’entra nulla. L’ approccio politico pandemico si è evoluto in una forma di contagio di per sé, ma anche e soprattutto nell’idea fin da allora perseguita da Big Pharma così come dai filantropi nullafacenti che si doveva cercare di proteggere la popolazione dalla guerra biologica anticipando le mosse del possibile nemico: dunque vaccini come se piovesse , ricerca su agenti patogeni animali, manipolazione degli stessi perché colpissero gli esseri umani, creazione di “chimere” contro le quali produrre vaccini per anticipare le mosse del nemico, in una parola tutto ciò che va sotto l’anodino nome di “guadagno di funzione” e infine l’idea che in emergenza vera o fasulla che fosse si potesse e si dovesse sospendere la libertà di movimento e di opinione e la Costituzione stessa in nome della salvezza. Ciò che stiamo vivendo oggi non è frutto della scienza, o della medicina o dell’idea di sanità pubblica ma del profitto coniugato al fanatismo bellico che a poco a poco è diventata la norma e ha aggredito anche organismi come l’Oms attraverso i suoi finanziatori.

In una situazione normale le misure di segregazione sono totalmente inutili e anzi nocive sotto molti punti di vista e per  giunta sono del tutto ingiustificate nei confronti di un patogeno che, gonfiando i numeri, ha si e no lo 0,3 per cento di mortalità e questa quasi tutta concentrata su persone che hanno un’età pari o superiore a quella dell’aspettativa di vita. Ciò al di là di ogni considerazione sul dolo insito nella narrazione pandemica testimonia di una malattia profonda della governance globale occidentale che ha quasi soltanto una chiave bellica e allo stesso tempo mercatista di interpretazione degli eventi . In questa follia senile dell’impero si situa l’idea, diffusa a piene mani dall’informazione padronale, che si potesse  fermare l’economia per due anni e poi come se nulla fosse tornare alla normalità, una normalità che secondo la propaganda fide si sarebbe raggiunta quando si fosse vaccinato il 70 per cento delle persone: si è arrivati all’ 80, al 90., al 100 per cento, ma della normalità non c’è traccia. Et pour cause: la carota di un ritorno alla normalità era anche quella una trappola per tenere buona la gente, per farla ubbidire, ma in qualche modo faceva parte di un pensiero che in qualche modo ha coinvolto le elite e in ogni caso Wall Street, ma adesso si comincia a sentire il vento di tempesta con la carenza di beni e l’inflazione che impazza e che durerà a lungo con conseguenze drammatiche.

Sinceramente mi chiedo se siano state valutate appieno le conseguenze di adottare misure belliche in tempo di pace, se esse siano state in qualche modo addirittura cercate, ma credo che la rapidità delle cose non sia stata messa in conto e credo che tra qualche mese, nonostante le nuove varianti narrative in arrivo, ci sarà un gran botto.

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