martedì 30 novembre 2021

I ciarlatani della quarta dose

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Probabilmente il ministro della sanità israeliano Nitzan Horowitz  c’entra poco con Sebastaian Brandt, un umanista alsaziano del tempo di Lutero che scrisse: “La pratica del ciarlatano è così buona che cura tutte le infermità… Un tale sciocco può farti precipitare in un abisso prima che tu te ne accorga e accorciarti la vita”, ma in realtà egli sembra incarnare alla perfezione la figura dell’imbonitore vaccinale: visto che la prima dose di vaccino non ha funzionato, la seconda nemmeno, la terza pure, con già il 9% di nuovi contagiati in Israele e con una percentuale che è in aumento di giorno in giorno testimoniando che la eventuale protezione è ancora più effimera delle dosi precedenti, egli non è nemmeno sfiorato dal dubbio che i vaccini presentati con credenziali di studi clinici sostanzialmente falsi, siano inutili, ma spera nella quarta dose per fermare i contagi Una cosa che non funziona può essere venduta molte volte, esattamente come accade per le pozioni dei maghi che tuttavia statisticamente potrebbero anche essere più efficaci e certo meno dannose perché più che un qualche amaricante non contengono.

Naturalmente il ministro, è solo un ciarlatano di secondo piano che dipende da altri e più importanti imbonitori e dunque ripete formule mandate a memoria nonostante la loro palese assurdità: ma si sa siamo di fronte alla “scienza” e dobbiamo perciò piegare la testa anche  se ti stanno vendendo la luna nel pozzo. Del resto Horowitz ha anche fatto partire la vaccinazione per i bambini dai 5 agli 11 anni che niente avrebbero da temere dal Covid, come del resto la stragrande maggioranza della popolazione generale, mentre qualcosa l’hanno da temere dai vaccini, tanto che in Usa  è stata approvata quasi in silenzio una variante per i preparati destinati ai bambini contenente trometamina una sostanza che dovrebbe  ridurre il rischio di infarti legati alle vaccinazioni. Questo accade dopo che si è constata l’evidenza che molti giovani sono morti di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) o pericardite (infiammazione del pericardio) in relazione alle vaccinazioni mRna; una strage tutt’altro che inventata, ma che viene soltanto nascosta. Ovviamente la quantità di questo farmaco inserita nelle dosi di vaccino non è tale da evitare guai seri, ma serve solo a nascondere temporaneamente o rendere più lievi le reazioni avverse in maniera da ritardare la diffusione delle voci di una pericolosità di questi preparati spacciati per vaccini. Ma Horowitz non è affatto preoccupato per questo si allarma invece perché solo il 44 percento dei genitori in questa fascia di età desideri vaccinare i propri figli, mentre appena il 4 per cento a fissato un appuntamento per l’iniezione.

Naturalmente l’idea di lanciare la quarte dose ha preso forza con la vicenda Omicron il nuovo confuso racconto narrato ai mangiatori di loto, con tutto il contorno di allarmi e rassicurazioni: è bastato questo per dare il via all’operazione quarta dose anche se nessuno sa se la vaccinazione possa servire anche per questa variante: ma non credo sia un grande problema, visto che essa non è comunque servita a nulla, con qualunque . E poi verranno le quinte, le seste e le settime dosi per andare dall’alfa all’omega degli inganni tutte assolutamente inutili, ciarlatanerie pseudo scientifiche che suscitano orrore  negli uomini di scienza veri quelli che non si sono venduti l’anima a Big Pharma, ma tutte pericolose: alla fine dovranno nascondere centinaia di miglia di morti e lo potranno fare solo conculcando libertà di movimento, di vita e di opinione, di partecipazione politica , anche se per caso non fosse stata proprio questo il vero obietti della pandemia.

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