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Lamorgese è passata anche nel “comune più progressista d’Italia”. La prefetta Ferrandino ha vietato i cortei all’interno delle mura, come già aveva fatto la giunta Merola-Lepore l’anno scorso.
Tra tutte le città in Italia il divieto bolognese sembra essere quello più esteso, vietando le manifestazioni in tutto il centro storico “al fine di prevenire criticità per assembramenti e assicurare il libero esercizio di altri diritti, quali in particolare il diritto allo svolgimento delle attività lavorative e alla mobilità dei cittadini”, parole testuali di Ferrandino.
Come Potere al Popolo abbiamo sempre preso sul serio le misure di contenimento necessarie per la pandemia, proprio per questo non accettiamo che ci vengano raccontate favole sulla necessità di vietare le proteste in centro per contenere i contagi. È evidente che le uniche iniziative a essere vietate sono quelle di protesta politica, mentre tutte le attività religiose e lavorative possono proseguire.
La concentrazione delle attività commerciali nel centro, e quindi la concentrazione di persone, non è messa in discussione, d’altronde è evidente che quando Draghi parla di “salvare il Natale” si riferisce allo shopping festivo che va spinto il più possibile per compensare le difficoltà economiche, l’aumento della benzina, l’aumento delle bollette.
Dopo quasi due anni di pandemia non è stato fatto nulla per aumentare le corse, anzi, siamo ancora fermi alle scuse che “più bus creerebbero più code”. A questo proposito forse PD e alleati dovrebbero chiedere conto al ministro Brunetta per la precipitosa fine dello smart working. Tantomeno è stato fatto qualcosa per le scuole a cui mancavano gli spazi già prima della pandemia e che ora sono costrette a doppi turni per poter frequentare le lezioni. Infine, la prevenzione della pandemia continua a fermarsi ai cancelli dei luoghi di lavoro.
Di fronte a tutto questo è inaccettabile il divieto di manifestare in centro, è inaccettabile la riduzione di ogni protesta allo spauracchio dei “no vax”. Come Potere al Popolo continueremo a mobilitarci.
Il 30 novembre con la mobilitazione internazionale #NoProfitOnPandemic, per tornare a esigere la pubblicizzazione dei brevetti sui vaccini anti covid, come già fatto più volte a Bologna e con la manifestazione nazionale del 22 maggio!
Il 4 dicembre con #NoDraghiDay! corteo con concentramento ore 10 Piazza dell’Unità
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