giovedì 1 luglio 2021

Processo alla mascherina - Elenco dei capi d’accusa

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di Lidia Sella
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I) Incongruenze di ordine giuridico
La mascherina è un trattamento sanitario. L’obbligo di indossarla entra in contrasto con l’articolo 32 della Costituzione, in base al quale un trattamento sanitario può diventare obbligatorio per disposizione di legge, senza però violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. La salvaguardia della dignità dell’individuo è garantita anche in sede internazionale, con il Trattato di Oviedo, la Carta di Nizza e la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. E a tali norme è possibile derogare soltanto qualora il trattamento sanitario venga subordinato al consenso informato.
Numerose Corti italiane si sono poi pronunciate sull’illegittimità dell’intero impianto normativo di secondo grado che, in aperto contrasto con la Costituzione, ha limitato fortemente la libertà degli Italiani. L’ordinanza del Tribunale di Roma del 16 dicembre 2020, sulla scia di quanto già evidenziato dal Giudice di Pace di Frosinone (sentenza n. 516 del luglio 2020), ha statuito che la dichiarazione dello stato di emergenza, adottata dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020, è illegittima. Illegittimo, e quindi da disapplicare, risulta pertanto ogni atto amministrativo conseguente. Compreso dunque l’obbligo di indossare la mascherina.
Per difendersi da gendarmi zelanti e concittadini ipocondriaci, il popolo lombardo può appellarsi all’ordinanza della Regione Lombardia (n. 547 del 17 maggio 20) che consente, in subordine alla mascherina, di indossare qualunque altro indumento atto a coprire naso e bocca.

II) Schizofrenia delle politiche sanitarie
Walter Ricciardi, in veste di consulente del Ministero della Salute, il 25 febbraio 2020 ha dichiarato che «per le persone sane, le mascherine non servono a niente».
Nel verbale numero 12 del 28 febbraio 2020 il Comitato Tecnico Scientifico ha consigliato di “usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si assistono soggetti anziani.”
Il 3 aprile ̕ 20, in conferenza stampa, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha sostenuto che, se si rispetta il distanziamento sociale, la mascherina è inutile.
Il 6 aprile 2020 l’OMS ha suggerito le mascherine esclusivamente a malati e personale sanitario. E ne ha sconsigliato un uso generalizzato, rischioso per la salute.
Le più recenti linee guide dell’OMS (febbraio ̕ 21) e i dati forniti tanto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) che dall’omologo istituto americano CDC, hanno confermato le scarse evidenze scientifiche sull’utilità delle mascherine e ne hanno viceversa stigmatizzato gli effetti nocivi.
E persino il Piano Pandemico del 2006 raccomandava l’adozione di mascherine solo per pazienti con sintomatologia sospetta e per gli addetti all’assistenza medica. Mentre per gli asintomatici sconsigliava le mascherine chirurgiche, anche nei luoghi pubblici.
I politici però fanno orecchie da mercante. Si ostinano a farci credere che, se ci impediscono di respirare, è perché hanno a cuore la nostra salute. Mentono, è ovvio. Ma come biasimarli? Mascherine, e relative multe, offrono loro l’opportunità di tassare anche l’aria che respiriamo.

III) Scarsa efficacia protettiva
Il Coronavirus, con un diametro tra gli 80 e i 160 nanometri, misura 0,16 micron. È dunque assai più piccolo di un globulo rosso, che al confronto, con i suoi 7 micron, assume quasi le proporzioni di un gigante. E siccome il tessuto di una mascherina presenta invece pori larghi centinaia di micron, la microscopica particella del SARS-Cov-2 penetra senza fatica all’interno di una barriera filtrante tanto esile.
Le mascherine lasciano inoltre passare l’aria sia lungo i lati che attorno al naso. E non proteggono gli occhi, pur sempre un potenziale bersaglio di infezione da SARS-CoV-2. Infine andrebbero utilizzate una sola volta, per
6/8 ore al massimo, e poi buttate via. Una regola cui, di fatto, si attengono in pochi.

IV) Danni alla salute
L’uso prolungato della mascherina compromette il corretto svolgimento della funzione respiratoria. Invece di introdurre ossigeno, mandiamo in circolo una sostanza tossica, l’anidride carbonica. Come cibarsi di feci e dissetarsi con l’urina. Tale condizione genera diversi disturbi: ipossia (insufficiente presenza di ossigeno nei tessuti), ipercapnia (anidride carbonica nel sangue in misura superiore alla norma), dispnea (alterata respirazione per ritmo o frequenza, associata a fatica oppure a sofferenza), aumento della pressione sanguigna, extrasistole, emicranie, giramenti di testa, lipotimia (svenimento), riduzione dell’attività cerebrale, stato confusionale, letargia e incremento dell’acidosi tissutale che, con il tempo, potrebbe indurre patologie tumorali.
Nello spazio tra il volto e la mascherina si crea un ristagno di vapore acqueo, pabulum ideale per virus e funghi o per microbi e batteri che abitano nella nostra bocca. La mascherina ne ostacola la naturale esalazione e, una volta reinspirati, rischiano di scatenare polmoniti.
L’utilizzo della mascherina comporta conseguenze nefaste anche sul piano della psicobiologia e del corretto sviluppo cerebrale.

V) Disastro ecologico
Non biodegradabili e indistruttibili per almeno 450 anni, le mascherine rappresentano una piaga ecologica planetaria. Fabbricate con polipropilene, contengono sostanze tossiche, come metalli pesanti e bisfenolo A. Dopo l’uso, si trasformano in un ricettacolo di microorganismi patogeni. Poiché non vengono smaltite in modo corretto, nel degradarsi rilasciano microparticelle di plastica che, se penetrano nelle falde freatiche, inquinano le acque potabili. In mare, nei laghi e nei fiumi, i pesci ne restano soffocati.
Su scala globale, se ne sfornano 43 miliardi al mese e ne vengono impiegate tre milioni al minuto. Strano che Greta Thunberg non abbia scagliato uno dei suoi stupidi anatemi contro una simile emergenza. I padroni del mondo, proprietari degli stabilimenti che producono mascherine a ritmi vertiginosi e con utili da capogiro, ora ne hanno forse silenziata la voce? La più grande industria di mascherine al mondo, la cinese BYD, è controllata da Black Rock, una multinazionale con un patrimonio da 7 trilioni di dollari, fra i primi azionisti non solo di Apple e Google ma anche delle più potenti farmaceutiche, quali Glaxo, Novartis, Johnson&Johnson, etc. Così il cerchio si chiude.

VI) Riduzione in servitù, tortura, furto di identità
In termini simbolici, la mascherina richiama la museruola, il bavaglio, la mordacchia. Al cospetto del padrone bianco, gli schiavi africani erano tenuti a coprirsi la bocca con una pezza di stoffa.
Da decenni i burattinai del Great Reset lavorano a recidere qualunque nostra identità naturale e culturale, ovvero nazione, territorio, lingua, moneta, sesso, famiglia. Non mancava che un ultimo baluardo da annientare: il volto. Se il traguardo è robotizzarci, puntare al transumanesimo e al transgender, inserire microchip sottocutanei per la sorveglianza di massa, a che cosa serve che i sudditi possano riconoscersi, parlare, sorridere?
È tanto radicale il sovvertimento operato che, se prima erano i terroristi e i rapinatori a circolare camuffati da un passamontagna, oggi devi sentirti un delinquente quando cammini per strada a volto scoperto.
D’altronde non si è trattato di un fulmine a ciel sereno. Le oligarchie finanziarie spesso dichiarano i loro intenti con largo anticipo.
Da molti anni, in effetti, nelle vetrine dei negozi, campeggiano manichini decapitati o senza volto.
Nel 2010 la Fondazione Rockefeller pubblicò un dossier intitolato “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”, che preconizzava una pandemia. Fra le misure di contenimento, vi figurava l’obbligo di portare la mascherina.
Nel video per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra (2012), infermieri in mascherina danzano fra letti di ospedale, oscuri demoni terrorizzano piccoli malati e lo stadio che ospita l’evento riproduce la forma di un virus.
I nostri governanti, al servizio delle lobby mondialiste, hanno di recente annunciato che la popolazione italiana dovrà indossare la mascherina persino in zona bianca, (quella contraddistinta da non più di 50 casi positivi su 100 mila abitanti). Il germe della paura va evidentemente tenuto in vita con ogni mezzo, e il più a lungo possibile, per paralizzare in noi la capacità di pensare. E reagire. Obiettivo raggiunto, quantomeno a giudicare dal rapporto CENSIS 2020, secondo cui il 58% dei nostri connazionali è disposto a rinunciare alla libertà personale in favore della salute. Siamo ridotti insomma a complici dei nostri aguzzini. Invece dovremmo finalmente scendere nelle piazze, orgogliosi, compatti, determinati, al grido di: “Giù la maschera e su la testa, Italiani”.
Quante volte ci hanno ripetuto che vivevamo in un’epoca di pace fra le più durature della Storia? Ecco perché in molti, sul principio, non si sono accorti che era scoppiato il terzo conflitto mondiale. L’unica differenza, rispetto al Novecento, è che al posto dei bombardamenti stavolta hanno fatto ricorso alla guerra batteriologica e al martellamento mediatico. Ma dopo un anno di malasanità, falsificazione dei dati, orge di corruzione e paralisi socio-economica, adesso basta: occorre spezzare il sortilegio, mettere fine a questo incubo.
Morire, prima o poi, si dovrà comunque. Ma almeno non avremo vissuto da servi obbedienti. Levarsi dalla faccia questa maledetta mascherina costituirà un segnale, il nostro primo atto di ribellione contro chi ci ha rubato diritti, scuola, lavoro, viaggi, svago, cultura. Contro i despoti del Nuovo Ordine Mondiale che mirano a soffocare la nobile fiamma dell’essere umano e a spegnere il faro della nostra antica civiltà.
Lidia Sella
Milano, 20 Marzo 2021

Pubblicato da Tommesh per Comedonchisciotte.org

 

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