venerdì 2 luglio 2021

Potere al Popolo in oltre 30 città italiane contro lo sblocco dei licenziamenti

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LICENZIAMO GLI SFRUTTATORI

QUI LE FOTO: https://www.facebook.com/

 Ieri come Potere al Popolo siamo scesi in piazza in oltre 30 città italiane per protestare contro lo sblocco dei licenziamenti. In tutta Italia si sono organizzati presidi, flash mob e volantinaggi fuori dalle sedi di Confindustria. 

A Roma al presidio di Potere al Popolo si sono aggiunti anche i lavoratori di AirItaly. A Milano, attiviste e attivisti di Potere al Popolo hanno consegnato alla sede del Sole24Ore (quotidiano di proprietà di Confindustria, ndr) una lettera di licenziamento “per giusta causa” da recapitare a Confindustria. (https://www.facebook.com/).

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 Una misura che potenzialmente riguarda il licenziamento di 600.000 lavoratori in un momento di già estrema difficoltà per molti dipendenti dovuti al periodo di pandemia e lockdown dove gli aiuti economici hanno subito enormi ritardi e sono stati insufficienti. Per non parlare dei licenziamenti invisibili di chi aveva un contratto a tempo determinato in scadenza o lavorava al nero.

 Ci aveva piacevolmente sorpreso la presa di posizione dei sindacati confederali anch’essi allarmati dal possibile esito disastroso di tale sblocco in un momento in cui la ripresa economica è ancora lontana. 

Purtroppo ieri i sindacati hanno parlato di “vittoria” ripetendo, senza senso, che hanno “convinto il governo” a concedere la Cassa Integrazione per 4 mesi, ma evidentemente Landini & Co non hanno ben letto cosa hanno firmato.

Se si legge la Presa d’Atto di quell’accordo tra governo, sindacati e Confindustria non c’è alcuna sospensione dei licenziamenti. Tutt’altro. 

La frase precisa la riportiamo, ed è “Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti, SI IMPEGNANO a RACCOMANDARE l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro.

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In pratica c’è un semplice “impegno”, cioè una sorta di preghiera agli imprenditori di non licenziare, ma di ricorrere alla Cassa Integrazione. Confindustria dice che le imprese non hanno intenzione di licenziare. Allora perché questa battaglia campale sullo sblocco dei licenziamenti?  Semplice: Confindustria mente. Noi sappiamo bene che i licenziamenti sono più che auspicati dalla classe imprenditoriale di questo Paese che dopo la dilagante precarietà diffusa nei contratti e l’abolizione dell’articolo 18, mirano a ristrutturare le loro aziende abbassando i costi del lavoro e licenziando i lavoratori che sono per loro soltanto un alto costo sul quale si può risparmiare a discapito della sicurezza economica e delle competenze maturate negli anni.”

Giuliano Granato, Portavoce Nazionale di Potere al Popolo

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Da oggi parte lo sblocco dei licenziamenti, ma i giornali sono stati capaci di sbandierare l’accordo sulla Cig, tutta a carico dello Stato, come una conquista della battaglia data dai sindacati confederali.

Siamo al mondo alla rovescia, e nessuna opposizione si azzarda a contestare nulla, perché sono tutti d’accordo sulla necessità di portare questo attacco di classe al mondo del lavoro già devastato da un anno e mezzo di pandemia.

Per questo ieri in tutta Italia Potere al Popolo è stata nelle piazze per rilanciare la necessità di opporci collettivamente al binomio Draghi-Bonomi e prepararci a dare voce a quelle centinaia di migliaia di lavoratori.

Un milione di persone, soprattutto donne e precari, si trovano già in questa situazione dopo l’inizio della pandemia. A questa livella sociale noi ci opponiamo!

Marta Collot, Portavoce Nazionale di Potere al Popolo

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