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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Fonte originale: articolo di Gospa News
Da oggi, giovedì primo luglio, 115 operatori sanitari dell’Alto Adige sono senza stipendio costretti a rimanere a casa perché, pur di difendere il loro diritto alla libera scelta delle cure sanitarie garantito dalla Costituzione Italiana, hanno deciso di non accettare la somministrazione dei 4 vaccini sperimentali antiCovid-19, ritenuti pericolosi persino da autorevoli ricerche accademiche ignorate dal mainstream mediatico-politico.
La notizia, divenuta già nelle scorse settimane oggetto di un intenso dibattito, si condensa nelle poche righe riportate ieri dalle agenzie di stampa nazionali. «Domani in Alto Adige 115 operatori sanitari non vaccinati non si potranno più presentare al loro posto di lavoro. Lo apprende l’ANSA dall’Azienda sanitaria che ha concluso l’iter di verifiche. L’atto di accertamento è già stato notificato agli operatori, che – in un primo momento – non potranno più lavorare nei reparti e poi rischiano la sospensione retroattiva. In Alto Adige il movimento no vax è molto radicato, anche tra il personale sanitario».
Sono queste le considerazioni della più importante agenzia di stampa italiana che con brutalità “bolla” come No Vax persone che in gran parte sono perlopiù solo scettiche nei confronti dei quattro vaccini antiCovid, tre dei quali utilizzano una biotecnologia mai sperimentata in precedenza nei processi di immunizzazione: quelli di Pfizer-Biontech e di Moderna, infatti, si basano su terapie geniche a base di RNA messaggero che secondo autorevoli esperti potrebbero causare il cancro e secondo alcune ricerche scientifiche pubblicate in esclusiva da Gospa News forti reazioni autoimmuni come l’immunopatologia polmonare che nel tempo può rendere i polmoni incapaci di reagire ad altre infezioni.
Mentre quello di Astrazeneca, finito più volte nell’occhio del ciclone per molteplici morti sospette come quella della 18enne ligure Camilla Canepa, funziona attraverso un virus SARS-Cov-2 inattivato inoculato con un vettore adenovirale di scimpanzé mai utilizzato in precedenza per i vaccini (si erano sempre usati vettori adenovirali umani come fanno anche i sieri antiCovid Janssen della Johnson&Johnson e il russo Sputnik V)
Aggiunge ancora l’Ansa che, come tutti i grandi media di mainstream, non si è mai curata di pubblicare una sola delle ricerche accademiche da noi citate: «Il personale sanitario non vaccinato, che ha ricevuto la notifica, da domani non potrà più lavorare nei reparti. L’Azienda sanitaria, nel giro di pochi giorni, verificherà la possibilità di demansionamento oppure smartworking. In caso di esito negativo la sospensione avrà effetto retroattivo, dal giorno della notifica dell’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale».
Alla fine è dunque prevalsa la linea del Governo del premier Mario Draghi e del Ministro di Giustizia, Marta Cartabia,già nota tra chi proclama il diritto ad una libera scelta delle cure sanitarie perché nel 2018, in qualità di giudice della Corte Costituzionale, scrisse la sentenza con cui legittimò il Decreto Lorenzin per l’imposizione dei 12 vaccini obbligatori in età scolare, favorendo il progetto politico dei Democratici Italia-Usa portato avanti prima dal Governo di Matteo Renzi e poi concluso da quello di Paolo Gentiloni in accordo con l’amministrazione americana Obama-Biden. Ciò spalancò le porte alla multinazionale londinese GlaxoSmithKline nonostante i macroscopici conflitti d’interesse per il ruolo di Bill Gates quale finanziatore della stessa Big Pharma e quale megadonor del presidente Barack Obama.
Oggi come allora, sempre grazie alla “consulenza giuridica” del ministro Cartabia, che ha supportato il Decreto Legge 41/21 sull’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari pubblici, il business si rinnova visto che Gates sta speculando sia sul vaccino Pfizer-Biontech (direttamente per investimenti sulla tedesca Biontech e indirettamente perché la “sua” GSK controlla la rete commerciale Pfizer al 68 % in Italia) che su quello Moderna nel quale la Fondazione Bill & Melinda Gates ha investito un miliardo di dollari.
A conferma di questi intrighi politici appare rilevante la circostanza che tra i principali finanziatori della campagna elettorale del presidente americano Joseph Biden c’è stata proprio la statunitense Pfizer. Mentre il piano mondiale d’immunizzazione COVAX dell’Organizzazione Mondiale per la Salute è amministrato dalla Gavi Alliance di Gates attraverso una ex manager di GSK.
A nulla è valso il tentativo di esperti di diritto, quale il magistrato Angelo Giorgianni presidente dell’associazione L’Eretico, di diffidare il Ministero della Salute e le Asl di tutta Italia dall’imporre l’obbligo di vaccinazione agli operatori sanitari. Stavolta è proprio il caso di rileggere al contrario un vecchio proverbio: “Fatto l’inganno, trovata la legge”.
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